
(AGENPARL) – mer 21 settembre 2022 Confederazione Nazionale
dell’Artigianato
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Ufficio Stampa
COMUNICATO STAMPA
Acconciatori ed estetisti
Indagine CNA: “Investimenti e formazione per contrastare
le difficoltà esplose negli ultimi due anni”
Nel 2020, con l’emergere della pandemia, la spesa delle famiglie italiane nei servizi dell’area del
“benessere” è crollata a causa dello stato di sospensione determinato dai lockdown. Nel 2021 si è
registrata una forte ripresa che tuttavia non ha riportato la spesa complessiva nel settore ai livelli
pre-pandemici. Nello scenario attuale emergono nuove preoccupazioni legate sia all’incremento dei
costi aziendali dettato dal caro-energia, sia al rischio di una contrazione della domanda connesso al
progressivo deterioramento del quadro economico complessivo. L’indagine presso gli operatori
(acconciatori ed estetiste) realizzata da CNA evidenzia le criticità attuali, ma mette anche in luce la
voglia di reagire delle imprese e gli elementi su cui puntare per impostare una strategia di rilancio.
La contrazione del fatturato. Le imprese che dichiarano di aver chiuso il 2021 con un fatturato
inferiore a quello del periodo pre-pandemico sono il 61,4% del totale. Tra queste il 19,4% ha dovuto
provvedere ad un ridimensionamento strutturale. Sul fronte opposto, il 31,8% delle imprese ha
recuperato in pieno la propria redditività e il 6,6% ha addirittura fatto meglio rispetto al 2019.
I rischi per il futuro. Le opinioni degli imprenditori si polarizzano: alcuni si concentrano sul clima di
incertezza e sulla compressione dei consumi che ne può derivare (43,7% delle risposte), dall’altro
sull’aumento dei costi d’esercizio (31,5%). Proprio l’aumento dei costi (dell’energia in primo luogo,
ma anche dei prodotti utilizzati) costringerà le imprese a rivedere i listini. Si tratta di una scelta che
la maggior parte degli operatori (il 53,1% del totale) ritengono inevitabile, ma che non vivono con
leggerezza. Sono infatti consapevoli che l’esposizione alla concorrenza irregolare (fonte di
preoccupazione per il 14,0% delle imprese), a fronte di ciò potrebbe aggravarsi.
Il rapporto con i dipendenti. Il 66,1% delle imprese che dispongono di personale dipendente (più
della metà delle aziende intervistate) riferisce di rapporti “consolidati e durevoli” con i lavoratori
che operano nei loro saloni. Un ulteriore 19,6%, pur dichiarandosi soddisfatto, vede un problema di
consolidamento dei rapporti a fronte delle attuali incertezze economiche. Il 14,3% denuncia delle
difficoltà nel reperire risorse umane adeguate alle esigenze.
L’orientamento alla formazione. Il 68,7% degli imprenditori ha intenzione di partecipare a corsi di
formazione professionale entro la fine dell’anno. Il 41,7% pensa di coinvolgere in questi processi
anche i propri dipendenti. Si tratta di una scelta “voluta” più che “dovuta”, dettata soprattutto
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dall’esigenza di migliorare le proprie competenze e differenziare la propria offerta. D’altra parte
circa i 2/3 dei dipendenti presenti nelle aziende dispongono già di qualifica professionale.
Il rafforzamento dell’offerta. Pur in un quadro caratterizzato da elementi di incertezza e da un
conclamato aggravio di costi, le imprese si mostrano intenzionate ad avviare azioni di rafforzamento
della loro offerta e della loro capacità competitiva. Non a caso circa la metà degli operatori intende
aumentare lo standard dei servizi offerti e il 42% vuole dedicare maggiore attenzione alla sfera del
marketing. Per contro, solo il 12,3% delle imprese si dichiara al momento priva di una intenzionalità
precisa o di strategie definite.
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