
(AGENPARL) – lun 01 agosto 2022 TAU TEATRI ANTICHI UNITI, MARTEDÌ 2 AGOSTO A CUPRA MARITTIMA
PENTESILEA. OVVERO LA DANZA DEGLI OPPOSTI
CON ALESSANDRO PERTOSA, FRIDA NERI E FILIPPO MACCHIARELLI
Il viaggio del TAU Teatri Antichi Uniti, rassegna regionale di teatro classico giunta alla ventiquattresima edizione su iniziativa di Regione Marche, AMAT, MiC e i Comuni del territorio, prosegue a pieno ritmo negli splendidi palcoscenici all’aperto e giunge martedì 2 agosto al Parco Archeologico Naturalistico Civita di Cupra Marittima con Pentesilea. Ovvero la danza degli opposticon Alessandro Pertosa, Frida Neri e Filippo Macchiarelli.
Pentesilea (ovvero la danza degli opposti) è presentato in una forma recitativa nuova, denominata «conversazione teatrale», uno spettacolo a più voci. Sul palco, un tessitore poetico-narrativo dialoga con musicisti, attori e artisti performativi, sviluppando un percorso narrativo e didattico funzionale alla messa in scena.
Pentesilea e Achille: una storia archetipica che racconta la danza degli opposti. Tutti gli opposti. Perché l’essere umano è integro, singolare e fluido: oltre il genere maschile e femminile. In costante costruzione, dall’identità mai fissa. Homo/mulier viator, essenzialmente peregrino. Errante. Il che implica il suo riorientarsi continuo insieme alla sua costante riscoperta. Pentesilea e Achille: una contro – e allo stesso tempo con – l’altro: affinché due sia uno. Lei, regina delle Amazzoni, la femmina allevata virilmente – furiosa e combattiva – si incontra e si scontra con Achille, il maschio allevato in un gineceo. La femmina-maschio è attratta e respinta ferocemente dal maschio-femmina. Il maschio-femmina domina ed è dominato dalla femmina-maschio. Achille e Pentesilea si combattono. Si odiano perché si amano. La loro guerra rappresenta l’intreccio simbolico delle identità fluide, che si mescolano e convivono in ognuno di noi. Pentesilea-cagna mangia Achille. Si ciba del suo amore. Ingoia l’altro-da-sé. Lo mangia per sentirselo dentro: è questo il vero amplesso carnale e mistico. Pentesilea e Achille. La femmina-maschio e il maschio-femmina ricondotti all’unità dal sacro furore dell’eros mortale. Marte e Venere di nuovo insieme a sancire l’identità non-identitaria del singolo. E ciò non sta a significare che l’identità sia fluttuante (perché denominarla fluttuante è già troppo). L’identità è non-identitaria e identitaria al tempo stesso. In tal senso, allora, l’identità – come ogni elemento di realtà – è indicibile. Di fronte al segreto dell’umano, la parola ammuta, non ci arriva. Perché l’umano è frammentato.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito, inizio ore 21.30.
Barbara Mancia