
(AGENPARL) – lun 11 luglio 2022 Crac Bio On: Unc chiede a Gup di respingere patteggiamento
Questa mattina nell’udienza preliminare del processo penale sul crac finanziario della Bio on spa, che si tiene nell’aula bunker del carcere di Bologna, l’avv. Corrado Canafoglia, responsabile dell’ufficio legale dell’Unione Nazionale Consumatori, che in questo processo tutela oltre 80 azionisti, ha chiesto al GUP dr.ssa Cristina Sarli di rigettare l’istanza di patteggiamento avanzata dall’indagato Alberto Rosa, revisore legale della Ernest & Young. Il giudice si è riservato di decidere.
“Se venisse accettata l’istanza di patteggiamento così formulata significherebbe far passare un messaggio pericoloso per l’intero mercato azionario di quasi impunità per chi è accusato di commettere il reato di bancarotta” afferma l’avv. Corrado Canafoglia.
“Legittimo da parte dell’indagato chiedere una pena così ridotta che lo farebbe uscire dal processo di fatto senza una pena effettiva, ma il problema è che, come conseguenza, si libererebbe Ernest & Young quale responsabile civile dagli obblighi verso gli azionisti danneggiati, che quindi non sarebbero risarciti in questa sede per il crack di varie centinaia di milioni di euro, costringendoli ad autonomi giudizi civili. Sarebbe una beffa!” prosegue Canafoglia.
“E’ incomprensibile il consenso dato dalla Procura alla richiesta di patteggiamento del dr. Rosa, ma ora contiamo sul fatto che il Gup respinga l’istanza. Prima la Procura commissaria la società per alcuni mesi senza dopo il report di un fondo estero, poi ne chiede ed ottiene il fallimento in brevissimo tempo, quindi introduce il processo con reati minori (false comunicazioni sociali) per poi durante le varie udienze preliminari allargare al reato pesante di bancarotta fraudolenta aggravata dal danno di rilevante gravità e ora con il consenso al patteggiamento permette ad uno degli indagati di uscire in punta di piedi dal processo penale” conclude Canafoglia.