
CROTONE “Come Slc-Cgil, Fistel Cisl e UilCom Uil, già da marzo 2019 – scrivono ancora – quando ricordiamo sono stati lasciati a casa senza rinnovo del contratto, oltre 700 lavoratori precari, avevamo ben compreso la debolezza strutturale della società che non riusciva più a mantenere in equilibrio il conto economico, e avevamo indicato come unica soluzione il rafforzamento del controllo societario da realizzare con l’ingresso di nuovi investitori, capaci di ricapitalizzare l’azienda e fornire le risorse economiche necessarie per la sua completa riorganizzazione e rilancio. Purtroppo non siamo stati ascoltati e la proprietà ha continuato a navigare a vista, pensando di risolvere i gravi problemi economici con alchimie finanziarie e spostando periodicamente sempre più in avanti il pagamento degli stipendi, scaricando così il prezzo della propria incapacità su tutti i suoi dipendenti, che sono stati gli artefici delle sue passate fortune economiche ed imprenditoriali”. “La presentazione del concordato – scrivono i tre sindacati – rappresenta l’estrema conseguenza di un atteggiamento dispotico ed incomprensibile di un imprenditore che non riesce a farsi da parte per consentire alla sua creatura di sopravvivere. Il piano industriale predisposto dal nuovo management e presentato lo scorso 28 settembre, poggiava le sue basi sull’ingresso di nuovi capitali che erano pronti ad intervenire, ma l’ennesima indisponibilità a cedere il controllo della società, ha determinato la fuga degli investitori e con essa il tramonto di ogni possibilità di risolvere la crisi aziendale in maniera non traumatica per i lavoratori. La richiesta di concordato ormai è già stata presentata e questo di per sé ha già comportato danni economici pesantissimi per i lavoratori, tuttavia si è ancora nelle condizioni di poter garantire la continuità occupazionale evitando il fallimento e tutelando i lavoratori in eventuali cambi di appalto, attraverso le strumento delle clausole sociali”. (News&Com)