(AGENPARL) - Roma, 19 Dicembre 2025(AGENPARL) – Fri 19 December 2025 **Riforma Calderoli sui comuni montani, Giani: “Chiedo al governo
un’inversione di rotta immediata basata su nuovi parametri”**
Introdurre indici ponderati che tengano conto della complessità dei
territori e criteri socio-economici accanto a quelli geografici
/Scritto da Sandro Vannini, venerdì 19 dicembre 2025 alle 18:39/
“La Toscana non farà passi indietro: la riforma Calderoli sulla
classificazione dei Comuni montani così com’è non può passare. È una
proposta miope e ingiusta, che rischia di cancellare l’identità e i
diritti dei nostri comuni montani. Siamo di fronte a un provvedimento che
di fatto declassa i territori anziché sostenere le loro specificità e
vocazioni. La montagna non è un’astrazione statistica, ma un presidio
fondamentale contro lo spopolamento e il dissesto idrogeologico. Chiedo al
governo un’inversione di rotta immediata su quattro punti fondamentali.
Innanzitutto, no ai parametri secchi: servono indici ponderati che
fotografino la reale complessità dei territori; priorità all’integrazione
di criteri socio-economici accanto a quelli puramente geografici, dal tema
dello spopolamento a quello dell’invecchiamento demografico; ma anche
maggiore slancio alla tutela e valorizzazione delle Unioni di comuni per
non distruggere la gestione dei servizi. Infine, il governo deve decidere
se vuole essere alleato dei territori o declassare le aree interne: per
questo riteniamo necessario un consistente incremento del Fondo per la
montagna e ribadiamo la nostra ferma contrarietà ai tagli mascherati da
riforme tecniche”.
Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani in merito al
provvedimento governativo che porterebbe alla nuova classificazione dei
comuni montani.
“Peraltro – ha aggiunto Giani -, anche a livello comunitario
l’orientamento è quello di andare nella direzione di un sostegno alle aree
interne. Per questo ci sentiamo di fare una battaglia per la qualità della
vita e per un Umanesimo che la Toscana vuole esprimere contrastando lo
spopolamento delle aree meno densamente abitate”.