(AGENPARL) - Roma, 18 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 18 December 2025 COMUNICATO STAMPA
AREE INTERNE: ALLA LUISS UN CONFRONTO SUL FUTURO DELL’APPENNINO CENTRALE TRA
RIGENERAZIONE TERRITORIALE E STRATEGIE POST-SISMA
Nel corso dell’incontro è stata presentata una ricerca del Luiss Policy Observatory
Si è svolta il Campus Luiss di Viale Romania la masterclass “Rigenerazione territoriale e strategie postsisma. Ricostruire economie, comunità e istituzioni nei territori dell’Appennino centrale”, promossa
dalla Luiss School of Government in collaborazione con il Commissario Straordinario per la
Ricostruzione Sisma 2016.
L’iniziativa ha riunito molti sindaci del cratere, docenti ed esperti per un confronto approfondito sui
modelli di governance, sugli impatti economici e sociali del sisma e sulle prospettive di sviluppo e
rigenerazione dei territori colpiti. Dopo i saluti istituzionali del Prorettore per la Ricerca e la Terza
Missione della Luiss Stefano Manzocchi e del Dean della Luiss School of Government Gaetano
Quagliariello, i lavori sono stati introdotti dal Commissario Straordinario al sisma 2016 Guido Castelli.
Nel corso della giornata sono state presentate ricerche e analisi su vari temi attinenti ai territori
interessati (economia, demografia, turismo sostenibile e governance della ricostruzione), con
l’obiettivo di delineare strategie integrate per il rilancio dell’Appennino centrale.
“La ricerca che presentiamo oggi non è solo un approfondimento scientifico, ma rappresenta una lettura
integrata di un territorio complesso e di una sfida: trasformare la ricostruzione fisica in rigenerazione
socio-economica – ha dichiarato Gaetano Quagliarello, Dean della Luiss School of Government -.
L’Appennino centrale vive, infatti, una condizione che la ricerca documenta con chiarezza: una trappola
demografica preesistente al sisma, amplificata dagli eventi del 2016, e una dinamicità economica che,
sostenuta dalle risorse pubbliche, ambisce a tradursi in prospettive stabili di crescita e sviluppo del
territorio. Questa ricerca evidenzia con forza l’elemento che ritengo più rilevante dal punto di vista delle
politiche pubbliche: la necessità di una governance stabile, capace di superare la frammentazione
amministrativa e di parlare un linguaggio coerente con i nuovi paradigmi europei”.
“Ringrazio la Luiss School of Government per aver voluto dedicare un momento di riflessione così
qualificato e concreto al tema della rigenerazione dei territori colpiti dal sisma – ha dichiarato il
Commissario Straordinario al sisma Guido Castelli –. La ricostruzione non può limitarsi alla riparazione
fisica degli edifici, ma deve essere accompagnata da una profonda azione di riparazione economica e
sociale. In questi anni, attraverso il modello che ha dato vita al Laboratorio Appennino centrale,
abbiamo lavorato per rafforzare le comunità, sostenere il lavoro e l’impresa, investire su servizi,
formazione, università e innovazione, contrastando lo spopolamento e restituendo prospettive
soprattutto ai giovani. La strategia che stiamo portando avanti nel cratere sisma punta a integrare
sicurezza, sviluppo sostenibile e coesione sociale, valorizzando le risorse culturali e ambientali
dell’Appennino centrale. Il dialogo con il mondo accademico è fondamentale per trasformare
l’esperienza della ricostruzione in un laboratorio di politiche pubbliche capaci di guardare al futuro del
Paese”.
La ricerca del Luiss Policy Observatory ha offerto un supporto tecnico e scientifico prezioso per
riflettere sulla potenziale trasformazione di un’emergenza in un’occasione di rilancio duraturo dei
territori. “’L’Appennino centrale non è e non deve essere una periferia, ma un territorio strategico. La
ricerca contribuisce a dimostrare che la sua rigenerazione non è una politica compensativa, bensì un
investimento di lungo periodo per il Paese e un laboratorio di politiche pubbliche”, ha dichiarato
Domenico Lombardi, direttore del Luiss Policy Observatory. Un approccio che richiama tutti alla
responsabilità, attraverso un messaggio che parla non solo alle comunità colpite dal sisma, ma
all’intera Nazione: il sisma dell’Appennino centrale rappresenta un caso unico, diverso da altre
esperienze post-catastrofe che hanno colpito l’Italia, e la percezione della ricostruzione cambia tra chi
la vive quotidianamente e chi la osserva dall’esterno. Soprattutto, la ricerca certifica l’esistenza di un
vero e proprio “modello Appennino centrale”, capace di offrire risposte efficaci alle crisi demografica
e climatica e alla nuova questione territoriale nazionale, senza rimuovere ma reinterpretando la storica
questione meridionale.
In questo quadro, la ZES estesa ai comuni del cratere sisma rappresenta un’opportunità strategica
per le imprese, rafforzata dalle misure della Legge di Bilancio 2026 e dalla proroga dei benefici fino
al 2028. Il modello di governance multilivello sperimentato nell’Appennino centrale si dimostra
utile anche in prospettiva europea, in vista del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034,
perché consente di coordinare risorse, obiettivi e competenze. Presenti anche i docenti che hanno
seguito il progetto, Alfonso Giordano, Davide Quaglione, Cesare Pozzi, Dario D’Ingiullo, Susanna
Mensitieri e Luigina Paglieri e Carlo Buttaroni presidente di Tecnè.
L’Ufficio Stampa
Commissario Straordinario ricostruzione post sisma 2016
