(AGENPARL) - Roma, 17 Dicembre 2025(AGENPARL) – Wed 17 December 2025 *Comuni montani, Meloni: “No a una riforma dei criteri che penalizza
l’Umbria e divide il Paese. I parametri vanno rivisti”*
(AUN) – Perugia, 17 dicembre 2025 – “La proposta di riforma dei criteri per
la definizione dei comuni montani rischia di colpire duramente l’Umbria e,
più in generale, di aprire una frattura profonda nel Paese. È una questione
politica nazionale, non una partita che riguarda solo alcune Regioni”. Lo
afferma l’assessora regionale dell’Umbria Simona Meloni, a margine della
riunione odierna della Conferenza delle Regioni, convocata per discutere le
modifiche alla normativa proposta dal ministro Calderoli.
“Nel corso della riunione – spiega Meloni – la maggior parte delle
Regioni ha espresso forti perplessità. Per quanto riguarda l’Umbria, l’impatto
sarebbe pesantissimo: passeremmo da 69 a 32 comuni riconosciuti come
montani. Una riduzione che non tiene conto della reale conformazione
territoriale, della fragilità infrastrutturale e del ruolo strategico che
le nostre aree montane e collinari svolgono”.
Secondo l’assessora, la riforma rischia di produrre una distinzione
artificiale e pericolosa tra Alpi e Appennini. “Si arriverebbe a
spaccare l’Italia
in due – sottolinea – dimenticando che la dorsale appenninica rappresenta
il cuore geografico, storico e identitario del Paese. Le nostre montagne
non sono margini, ma presìdi fondamentali di coesione, agricoltura,
zootecnia, tutela ambientale e contrasto allo spopolamento”.
“Indebolire questi territori – aggiunge – significa accelerare
l’abbandono,
svuotare le comunità, mettere in crisi servizi essenziali e filiere
produttive. È l’esatto contrario di ciò che serve oggi all’Italia dei
piccoli comuni, considerando che oltre il 70 per cento dei comuni italiani
ha meno di 5.000 abitanti”.
Per questo motivo, l’Umbria e numerose altre Regioni hanno formalmente
richiesto che la Conferenza solleciti il Governo ad avviare una revisione
complessiva dei criteri. “Abbiamo chiesto al presidente della Conferenza di
attivarsi con il Ministero – conclude Meloni – per rivedere l’attuale
proposta di modifica. Serve equilibrio, ascolto dei territori e una riforma
che rafforzi, non che indebolisca, le aree montane e interne del Paese”.