(AGENPARL) - Roma, 13 Dicembre 2025(AGENPARL) – Sat 13 December 2025 Reana del Rojale, 13 dic – “Chiandetti rappresenta uno dei
migliori esempi di impresa artigiana del Friuli Venezia Giulia:
una realt? familiare capace di attraversare le generazioni,
innovare senza perdere le proprie radici e valorizzare,
attraverso il lavoro artigiano, la cultura e la memoria del
territorio”.
Con queste parole l’assessore regionale alle Attivit? produttive
e Turismo, Sergio Emidio Bini, ? intervenuto alla serata
celebrativa per i 65 anni di attivit? della tipografia Chiandetti
e per il 50? anniversario dell’Agenda Friulana.
L’evento ha ripercorso la storia dell’azienda fondata nel 1960 da
Luigi Chiandetti e il valore simbolico dell’Agenda Friulana, nata
nel 1976, l’anno del terremoto, come strumento di speranza e
custodia dell’identit? locale, divenuta negli anni un vero e
proprio scrigno di memoria collettiva. L’edizione 2026 prosegue
questa missione culturale, arricchita anche da una rubrica
dedicata all’Ente Friuli nel Mondo.
Nel suo intervento, l’assessore Bini ha sottolineato anche
l’impegno della Regione a sostegno del comparto artigiano del
Friuli Venezia Giulia, “riconosciuto a livello nazionale per le
proprie eccellenze locali e per l’abilit? delle proprie
maestranze”. Inoltre, l’esponente della Giunta ha rimarcato
l’importanza del passaggio generazionale e il forte legame con la
comunit? di Reana e con il Friuli, “che hanno reso questa azienda
un simbolo della friulanit? in Italia e anche all’estero, vera e
propria custode di tradizioni, storia e paesaggi del nostro
territorio”.
Alla serata organizzata nell’auditorium Pigani di Reana del
Rojale sono intervenuti la sindaco di Reana del Rojale Anna
Zossi, il presidente di CrediFriuli Stefano Fruttarolo, il
presidente di Confartigianato Imprese Udine Graziano Tilatti, il
presidente di Ente Friuli nel mondo Franco Iacop, alla presenza
del fondatore della tipografia, Luigi Chiandetti, degli eredi e
collaboratori.
L’Agenda nacque proprio da un’idea del fondatore Luigi nel 1976,
l’anno del terremoto che sconvolse il Friuli, come moto di
speranza, strumento per custodire la memoria e la cultura.
ARC/EP/pph
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