(AGENPARL) - Roma, 12 Dicembre 2025(AGENPARL) – Fri 12 December 2025 comunicato stampa | Bologna, 12 dicembre 2025
Autovelox, “Il nuovo decreto del Prefetto fa chiarezza, ma servono più strumenti per salvare vite”
Dichiarazione della consigliera metropolitana con delega alla Mobilità sostenibile Simona Larghetti
“Il nuovo decreto del Prefetto di Bologna rappresenta un passaggio molto importante di chiarezza e certezza giuridica sull’uso degli autovelox nel territorio metropolitano e uno strumento necessario alla strategia di prevenzione della violenza stradale che abbiamo messo insieme nel PIMES – Piano Integrato Metropolitano per la Sicurezza Stradale.
Un lavoro di ricognizione complesso, svolto dalla Prefettura in collaborazione con Polizia Stradale, Città metropolitana e le Polizie Locali, che consente finalmente di distinguere in modo netto tra postazioni vecchie e nuove autorizzate, impianti non più attivi e richieste non accolte.
Sulla base del decreto ricognitivo – e al netto delle postazioni dismesse o non più funzionanti – nel territorio della Provincia di Bologna risultano presenti 50 tratti stradali autorizzati al controllo elettronico con velox fissi, così distribuiti:
* 15 su strade statali o ex provinciali oggi in capo ad ANAS
* 15 su strade provinciali in capo alla Città metropolitana
* 20 su strade comunali (nessuna nuova postazione)
Invece, un necessario chiarimento sul censimento pubblicato dal sito del MIT: quel database restituisce un quadro sostanzialmente coerente, ma con alcune discrepanze dovute alle diverse logiche di classificazione adottate: le postazioni vengono infatti censite duplicando i dispositivi attivi sulle due direzioni di marcia e organizzate in base alla competenza del sanzionamento, anziché per strada o tratto stradale. Queste differenze metodologiche spiegano gli scostamenti rispetto ad altri elenchi, senza incidere sul dato sostanziale.
Per quanto riguarda le nuove autorizzazioni, a fronte di 70 richieste di valutazione di nuove postazioni (dopo una prima cernita fatta su 182 punti pericolosi segnalati dai comuni) portate all’attenzione della Prefettura tre anni fa dalla Città metropolitana, sono state autorizzate sole 6 nuove postazioni di controllo della velocità, inserite in coda all’elenco del decreto prefettizio.
Si tratta dei seguenti tratti:
* SS 65 della Futa, dal km 87+000 al km 87+800, nel territorio comunale di Pianoro.
* SS 568 Persicetana, dal km 6+250 al km 6+800, nel territorio comunale di San Giovanni in Persiceto.
* SS 568 Persicetana, dal km 8+000 al km 8+500, nel territorio comunale di San Giovanni in Persiceto.
* SP 26 via Lavino, dal km 17+400 al km 15+840, nel territorio comunale di Monte San Pietro.
* SS 569 di Vignola, dal km 34+000 al km 38+500, nei territori di Valsamoggia e Zola Predosa (previsto un sistema di controllo di tipo tutor).
* SS 569 di Vignola, dal km 32+000 al km 24+400, nel territorio comunale di Valsamoggia.
Questo decreto va quindi letto come un atto di rigore amministrativo e trasparenza, e ringraziamo la Prefettura per aver portato avanti con serietà e collaborazione istituzionale. Allo stesso tempo, però, non possiamo non evidenziare come l’autorizzazione di sole 6 nuove postazioni (tutte su tratti di strada extraurbana, nessuna su strade urbane dove avvengono il 76% dei sinistri complessivi del nostro territorio) sia un risultato ancora molto lontano da ciò che servirebbe per raggiungere gli obiettivi europei e nazionali di riduzione di incidentalità e mortalità stradale e per i quali i sindaci e gli amministratori locali sono del tutto privi di modalità di controllo adeguate e si ritrovano impotenti ad agire per prevenire le morti sulle strade.
Ha penalizzato l’autorizzabilità di molti tratti stradali, che pure registrano un drammatico alto tasso di scontri stradali dovuti ad eccesso di velocità, il decreto ministeriale del 2024, che ha reso più restrittive le condizioni per l’installazione degli autovelox fissi: un impianto normativo che non riconosce la velocità come fattore di aggravamento degli scontri, anche quando non è la causa primaria, e che attribuisce un peso eccessivo alle caratteristiche geometriche delle strade e alla presunta possibilità di controlli con pattuglie, ignorando la grave carenza di personale delle Polizie Locali.
Aumentare i controlli elettronici è invece fondamentale per garantire il rispetto dei limiti di velocità, assicurando una deterrenza continua e non occasionale.
In questo senso, è molto positiva l’autorizzazione del sistema Tutor sulla Nuova Bazzanese, una strada segnata da numerosi scontri mortali negli ultimi anni. Il Tutor – una novità assoluta per l’area metropolitana – è uno strumento particolarmente efficace perché consente di mantenere velocità più sicure su lunghi tratti. Come Città metropolitana ci attiveremo subito con ANAS e Comuni per arrivare rapidamente alla sua installazione.
Preoccupa infine il clima politico e culturale che, a livello nazionale, continua ad alimentare una narrazione ideologica contro gli autovelox.
Tutti i dati scientifici dimostrano invece che si tratta di strumenti salvavita, capaci di ridurre il numero di morti sulle strade tra il 15% e il 26%, come evidenziato dall’ultimo studio dell’Università di Firenze. Lo stesso censimento del Ministero dei Trasporti ha smentito la propaganda sull’Italia “invasa dai velox”: i dispositivi fissi attivi sono meno di 1.000 in tutto il Paese.
La sicurezza stradale non è una battaglia ideologica, ma una responsabilità pubblica. Servono regole chiare, strumenti efficaci e collaborazione istituzionale: il decreto del Prefetto va in questa direzione, ma ora è necessario fare un passo in più per proteggere davvero chi ogni giorno si muove sulle nostre strade”.
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