(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 11 December 2025 Interrogazione di Andrea Romizi (FI), l’assessore Tommaso Bori
risponde: “non è vera la presunta esclusione ad opera della Regione
della rete proposta da alcuni musei perché non accreditati o
collegati al sistema museale nazionale. A breve ci sarà il testo
unico”
(Acs) Perugia, 11 dicembre 2025 – L’Assemblea legislativa
dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata
relativa alla “esclusione di alcuni importanti musei di Perugia dal
progetto regionale ‘Musei… a portata di famiglia’”, presentata
da Andrea Romizi (FI).
Illustrando l’atto ispettivo, Romizi ha spiegato che “nel panorama
perugino, oltre ai musei pubblici, statali e comunali, esistono musei
privati di grande prestigio e di primario rilievo civico che danno
alla città ulteriore pregio, arricchendone sensibilmente l’offerta
culturale. Tra questi rientra anche il Nobile Collegio della
Mercanzia, aderente al Sistema museale regionale, che a giugno 2025 ha
presentato al Comune domanda di adesione al progetto comunale
‘Musei… a portata di famiglia’. Il 12 settembre l’Unità
operativa ‘Cultura e Biblioteche’ del Comune di Perugia ha
comunicato di aver ricevuto una nota della Regione Umbria in cui per
l’intervento di valorizzazione ‘Musei… a portata di famiglia’
viene riconosciuto un contributo, di circa 22mila euro, ad una rete di
musei da cui risultano sorprendentemente esclusi il Nobile Collegio
della Mercanzia, il Centro di Ateneo per i Musei Scientifici e il
Capitolo della Cattedrale, in quanto non accreditati o collegati al
Sistema museale nazionale. Ma la legge regionale n. 24/2003 dispone
senza distinzioni che i finanziamenti sono destinati ad utilità dei
musei, delle raccolte e delle altre strutture di proprietà pubblica,
ecclesiastica e privata aderenti al Sistema museale dell’Umbria, non
dunque all’embrionale Sistema museale nazionale. Inoltre
l’esclusione dei sopracitati musei privati è contrasto con i
principi di libertà di partecipazione, pluralità dei soggetti,
continuità di esercizio, parità di trattamento, economicità e
trasparenza della gestione. Si tratta di una scelta che inficia le
finalità generali della valorizzazione museale e della promozione
della conoscenza del patrimonio culturale ed intacca la ricostituzione
della Card museale della Città di Perugia, inserita tra gli obiettivi
prioritari in ambito culturale dall’attuale Amministrazione Comunale.
Per questo chiediamo all’assessore di indicare la base legale di
riferimento e di chiarire se ritiene che questa esclusione non vada
contro la legge ‘24/2003’; se non si ritiene che questa esclusione
vada contro il Codice dei beni culturali e del paesaggio; se non si
ritiene che il tutto possa risolversi in un danno alle finalità
generali della valorizzazione, che consistono anzitutto nel promuovere
la conoscenza del patrimonio culturale”.
L’assessore Tommaso Bori ha risposto che “la Giunta ha preadottato
un testo unico che riordina tutte le materie sul tema della cultura e
dell’impresa creativa. Questa preadozione è andata in partecipazione.
Appena recepiti i suggerimenti da parte degli operatori culturali,
compresi quelli museali, lo adotteremo in Giunta e lo trasmetteremo in
Commissione. Ad oggi noi lavoriamo con una legge regionale dei musei
del 2003. L’interrogazione parte da delle premesse incontestabili,
ovvero il prestigio del nobile Collegio della Mercanzia di Perugia.
Per questo è utile chiarire l’iter della legge che disciplina il
sistema museale regionale. L’atto prende le mosse da una presunta
esclusione ad opera della Regione della rete proposta da alcuni musei
perché non accreditati o collegati al sistema museale nazionale.
Questo non è corrispondente al vero. Nella delibera del luglio 2025
per l’assegnazione dei contributi, l’accreditamento al sistema
museale nazionale, ovvero il collegamento ora previsto dal Ministero,
non è posto come requisito essenziale poiché si prevede come
alternativa la semplice richiesta e l’avere avviato al momento la
presentazione della domanda per le procedure dell’accreditamento. Di
tale procedura è stata fatta ampia comunicazione preventiva sia sul
portale della Regione sia in un apposito incontro dedicato a maggio
2025. La delibera con la quale la Regione Umbria ha deciso di
avvalersi della piattaforma del Ministero della Cultura è del 2020,
quindi con un altro colore politico al governo. Inoltre la cadenza del
censimento Istat dei musei, fondamentale strumento informativo sullo
stato delle strutture, è passata da annuale a triennale e quindi la
fotografia non corrisponde all’annualità. Il bando non è stato né
impugnato sul punto né discusso su altro, sono state presentate 10
domande da parte di altrettante reti con 90 musei coinvolti”.
Nella sua replica Romizi ha chiesto di avere “tutto il materiale,
perché il tema è ampio e delicato. Rimane il punto che la
partecipazione andrebbe garantita a ciascun museo riconosciuto. Questa
comunque sarà una discussione che riporteremo anche in Commissione
quando arriverà il testo unico”. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81457
————– parte successiva ————–
Un allegato HTML è stato rimosso…