(AGENPARL) - Roma, 11 Dicembre 2025(AGENPARL) – Thu 11 December 2025 L’Assemblea legislativa approva a maggioranza la proposta di
deliberazione della Giunta regionale, che interviene con efficacia
sospesa su due autonomie a Gubbio e Terni
(Acs) Perugia, 11 dicembre 2025 – L’Assemblea legislativa
dell’Umbria ha approvato a maggioranza (13 sì: Pd, M5S, Avs, Ud-Pp
e 7 no: FdI, FI e Lega) la proposta di deliberazione della Giunta che
modifica la “Programmazione regionale dell’offerta formativa e
della rete scolastica regionale”.
L’atto è stato illustrato in Aula da Bianca Maria Tagliaferri
(Ud-Pp): “Il 30 ottobre scorso, proprio in quest’aula, fu presentata
ed approvata a maggioranza la programmazione dell’offerta formativa
della rete scolastica per il triennio. L’assessore Barcaioli ci
informò che a fronte dei due dimensionamenti già deliberati il
Ministero ne aveva indicati altri due a cui provvedere e che la
Regione aveva fatto ricorso per evitare di intervenire ulteriormente.
In seguito sono arrivate due diffide dal Ministero affinché
l’Umbria procedesse con i dimensionamenti. La Regione ha reagito con
un ricorso al presidente della Repubblica perché i numeri degli
studenti che il Ministero attribuiva all’Umbria non sembravano
corrispondenti alla realtà. A fronte dell’ultima diffida, la Giunta
ha definito le due autonomie da tagliare, individuate nei Comuni di
Gubbio e Terni, prevedendo però la sospensione dell’efficacia del
provvedimento (che comunque non sopprime alcun punto di erogazione di
tipo didattico-formativo ma un’autonomia scolastica nella figura del
dirigente scolastico e del direttore amministrativo) fino al
pronunciamento del Tar e del presidente della Repubblica. I
dimensionamenti rientrano negli obiettivi Pnrr e quindi, secondo il
Ministero, si deve procedere per rispettare i termini del Piano entro
il 18 dicembre. Dopo quella data scatterà il commissariamento:
normalmente, in queste situazioni, il commissario ad acta è il
direttore dell’ufficio scolastico regionale”.
La relatrice di minoranza, Eleonora Pace (FdI), ha replicato che
“avevamo previsto che sarebbe stato necessario tornare sul
dimensionamento. Servivano scelte condivise con i territori e invece
la tematica è stata gestita con leggerezza. L’assessore non ha
voluto tenere conto della scadenza del 31 ottobre ed ha proceduto con
un dimensionamento solo parziale. Abbiamo chiesto di svolgere
audizioni in Commissione e di approfondire l’atto, ma non è
avvenuto e il documento è stato portato subito in Aula. Oggi ci
troviamo ad un ritorno forzato della proposta in Aula, con un nuovo
passaggio in Commissione senza poter approfondire. Un atto calato
dall’alto ed imposto. I sindaci di Terni e Gubbio sono stati
ignorati. Il ‘Tavolo 112’ è stato convocato quando tutto era già
stato definito, solo per comunicare una scelta già assunta. Ribadiamo
che il dimensionamento dipende da scelte passate di altri Governi e
sono legate al Pnrr. Non esistono alibi, questa situazione è frutto
della vostra inadeguatezza. Questo atto ignora i contesti più fragili
e le aree interne. Il Governo non ostacola la Giunta ma applica gli
impegni presi da altri negli anni”.
INTERVENTI
Nilo Arcudi (Tp- Uc): “Questo atto conclude un iter confuso, che ci
ha impedito di discutere e approfondire. Sono state necessarie
delibere di correzione. L’ultima delle quali ha fatto scelte senza
alcun confronto. Le scelte per l’Umbria sono state fatte dalla
Giunta e dall’assessore Barcaioli. Scelte che hanno interessato solo
Gubbio e Terni, quando c’erano molti altri comuni nelle stesse
condizioni. Il tema della offerta formativa è molto delicato, produce
cultura, crescita personale e umana. Gubbio è un territorio montano
con una grande estensione. Questo atto va modificato e il
dimensionamento non va attuato, seguendo l’esempio della Toscana”.
Laura Pernazza (FI): “Questa è una pagina triste legata alla
mancanza di volontà di fare scelte coraggiose. Quando ero presidente
della Provincia di Terni ho dovuto affrontare la questione legata alla
denatalità e all’utilizzo dei fondi a disposizione. Una scelta che
a volte può rappresentare una opportunità, come avvenuto ad Amelia.
Da una Giunta che ripete sempre concetti come partecipazione e
condivisione, arriva invece il messaggio che si agisce senza
condividere le scelte con i territori. I gruppi di maggioranza del
Comune di Gubbio hanno scritto una lettera per evidenziare
speculazioni politiche ai danni di quel territorio. Siamo contrari a
questo dimensionamento, tardivo e fatto a scopo cautelativo confidando
forse in un provvedimento straordinario. Quando ci si lamenta per i
tagli del Governo si dimenticano le ingenti risorse stanziate anche
per le scuole umbre. Ci sono alcune aree che non riescono neppure a
spendere i tanti fondi a disposizione”.
Fabrizio Ricci (Avs): “L’assessore Barcaioli ha portato avanti una
battaglia di ricorsi per non chiudere altre scuole, non perdere altri
pezzi e non indebolire i territori e le aree interne. La chiusura
delle scuole è la causa piuttosto che la conseguenza dello
spopolamento. Questa battaglia si inserisce nella difesa della scuola
pubblica, che continua ad essere sotto attacco anche da parte del
Governo Meloni, che ha effettuato tagli molto dolorosi, anche sulla
sicurezza degli edifici. La Manovra prevede anche il divieto di
chiamare supplenti per assenze del docente fino a 10 giorni. Tutto
questo in un Paese che destina all’istruzione la quota minima in
Europa e che invece aumenta i fondi per le scuole private. Il taglio
che viene imposto all’Umbria avviene in questo contesto. Riteniamo
inaccettabile tutto questo e che la Giunta faccia bene a ribellarsi a
questo sistema. Le autonomie scolastiche non andrebbero ridotte mentre
andrebbe ridotto il numero degli studenti per classe, come previsto
nella nostra proposta di legge nazionale, da finanziare con le risorse
destinate alle scuole private. L’istruzione non è un costo ma un
investimento nel futuro”.
Fabio Barcaioli (assessore): “Mi sembra che non sia chiaro quanto
sta avvenendo a livello nazionale ed in Umbria. Non ho visto proposte
alternative o emendamenti a quanto predisposto dagli Uffici. Se è
vero che il dimensionamento scolastico è nato con il Governo Conte 2,
è altrettanto vero il numero dei dimensionamenti è stato definito
dal Governo Meloni. Se ci si attenesse ai numeri reali degli studenti
all’Umbria spetterebbero due autonomie in più. Il Governo ha anche
ammesso l’errore ed aumentato 80 autonomie in tutta Italia, senza
che questo comportasse alcun miglioramento per l’Umbria, che è
rimasta a 130 autonomie. Noi chiedevamo solo un conteggio corretto e
due autonomie in più, per questo abbiamo fatto ricorso al presidente
della Repubblica. Sono arrivate diffide che impegnano la Regione a
pagamenti importanti. Ci siamo coordinati con Emilia, Sardegna e
Toscana per proporre dei dimensionamenti con efficacia sospesa fino al
pronunciamento dei Tar e del presidente della Repubblica. La delibera
della Toscana è identica alla nostra e prevede 9 dimensionamenti con
sospensiva, 19 l’Emilia, 11 la Sardegna. Questa battaglia non è
stata presa alla leggera: il 18 dicembre la mia delega
all’Istruzione verrà commissariata e ne sono consapevole.
L’Umbria nel primo triennio di tagli ha già subito molto e nel
prossimo rischia di perdere ancora di più, in termini di scuole e
numero di docenti. Il Comune di Gubbio si è opposto ai
dimensionamenti ma la direzione didattica che abbiamo individuato
(dove si perderà un dirigente e un direttore) rientra nei parametri
indicati dal Ministero. Una scelta che comunque noi non volevamo fare.
Con Gubbio c’è stata una interlocuzione continua e un dialogo
costruttivo. Una volta terminato lo scontro con il Ministero vorremmo
procedere a riorganizzare le autonomie e le direzioni didattiche in
tutta l’Umbria. Su Terni, il presidente Bandecchi al ‘Tavolo
112’ ha proposto una sua interlocuzione diretta con il Ministro che
però non ha sortito risultati. Su 9 dimensionamenti complessivi, 7
hanno riguardato Perugia e 2 Terni (che ad oggi sono 6 e 1)”.
Paola Agabiti (FdI): “Siamo di fronte ad un dimensionamento
preventivo in attesa dell’esito dei ricorsi. Già il 30 ottobre
abbiamo affrontato in Aula il piano e i dimensionamenti. Ora siamo di
nuovo di corsa per approvare due dimensionamenti con sospensiva in
attesa della scadenza del 18 dicembre e del rischio commissariamento.
Al Tavolo sono arrivate solo queste proposte o ce ne erano altre? Si
dice che il sindaco di Gubbio abbia accettato questa soluzione ma quel
territorio è un’area interna e montana. Queste scelte dovevano essere
fatte ad ottobre, per valutare soluzioni diverse. Mi sembra strano che
il Ministro o la Premier abbia qualcosa contro la Regione Umbria.
Vedremo quale sarà l’esito dei ricorsi, se esso sarà negativo ci
troveremo con due ulteriori dimensionamenti fatti senza ascoltare i
territori. Le nove autonomie da tagliare non sono state decise dal
Governo Meloni ma dal ministro Bianchi nel 2022”.
Luca Simonetti (M5S): “Positiva la scelta di andare avanti in attesa
del pronunciamento del Tar ed in difesa della scuola pubblica. Mentre
discutiamo di riduzioni delle autonomie il Governo nazionale assegna
milioni di euro alle scuole private. Il Pnrr ci ha permesso di avere
ingenti fondi a disposizione per investimenti importanti”. MP/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/81477
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