(AGENPARL) - Roma, 8 Dicembre 2025(AGENPARL) – Mon 08 December 2025 Dalle cime himalayane alle passerelle di Milano
Tradizione, innovazione ed emancipazione femminile in Bhutan si intrecciano nella moda etica
©FAO/Sonam Yangzom
Su una parete rocciosa a circa 2 000 metri di altezza tra le montagne himalayane del Bhutan, una donna tesse su un caratteristico telaio recitando mantra – un’antichissima arte di narrazione spirituale. Nel villaggio di Goenpa Kabab vive una comunità buddista di tradizione matriarcale, in cui le donne si dedicano con orgoglio alla tessitura dei tradizionali abiti Kishuthara. Alcune di esse hanno ricoperto il ruolo di tessitrici reali per regine e principesse bhutanesi.
Nelle comunità montane la tessitura è una tradizione tramandata di madre in figlia. In quanto principali fonti di guadagno per le loro famiglie, le donne lavorano tutto il giorno al telaio, trasformando la loro arte in reddito, mantenendo viva la loro tradizione.
Sherab Tshomo è un’esperta tessitrice di 41 anni che si dedica all’arte del Kishuthara da quando ne aveva otto. Realizzare abiti va oltre la semplice tessitura: è un elaborato processo che prevede la tintura della seta grezza con piante locali come l’indaco, la pulizia, la bollitura, l’asciugatura al sole, la filatura e infine la tessitura a mano su un caratteristico telaio con una tecnica chiamata trima per creare motivi in rilievo e intricati decori.
Questi prodotti artigianali sono molto apprezzati sia all’interno del paese che all’estero, ma molte tessitrici continuano ad avere difficoltà nell’accedere ai grandi mercati internazionali, come il settore della moda globale.
“Dobbiamo contare su persone che partono dal nostro villaggio per distribuire i manufatti nelle aree urbane. Inoltre non abbiamo dimestichezza con l’imprenditoria, la contabilità o il marketing. Con l’arrivo delle nuove tecnologie possiamo utilizzare gli smartphone, ma dobbiamo ancora imparare a utilizzarli in modo corretto”, afferma Sherab.
Le comunità montane incontrano il mondo
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), in collaborazione con il Regno del Bhutan, sta mettendo in contatto le tessitrici del paese con il mondo esterno. Attraverso il progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo – Moda per Ecosistemi Fragili del Segretariato della Partnership delle Montagne – la FAO e il Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Occupazione del Bhutan hanno promosso la collaborazione tra un brand di moda internazionale e le artigiane delle remote comunità montane, contribuendo a lanciare i tradizionali tessuti sulle scene internazionali.
Nell’ambito di questa iniziativa, la stilista e Ambasciatrice di buona volontà della Partnership delle Montagne Stella Jean è volata in Bhutan, dove ha lavorato a stretto contatto con stilisti locali e le tessitrici di Goenpa Kabab per co-creare una capsule collection con il Kishuthara. Hanno unito tessitura tradizionale, inserti e ricami, creando una collezione vivace e contemporanea che è stata presentata alla Settimana della Moda di Milano.
“Prima della formazione, non avevo mai considerato il potenziale dei mercati internazionali per i modelli contemporanei. Ero concentrata solo sulla tessitura tradizionale, realizzando semplici borse e tovaglie per i turisti che visitavano il Bhutan. Oggi conosco le opportunità dei mercati internazionali e so come collaborare con altri professionisti del settore tessile”, aggiunge Sherab.
La collaborazione si è avvalsa inoltre delle competenze di due stiliste bhutanesi il cui contributo è stato fondamentale per la collezione: Chandrika Tamang e Tashi Zangmo. Chandrika Tamang fonde il design a spreco zero con materiali riciclati per creare splendidi abiti, tessuti ed emancipare le donne, in particolare le madri single.
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