(AGENPARL) - Roma, 5 Dicembre 2025(AGENPARL) – Fri 05 December 2025 “Pasolini comunista e antifascista” è il titolo del convegno che si terrà a
Roma, domani, sabato 6 dicembre, alle ore 15,00 presso la sala della Cgil
in Via Buonarroti, 12 (a pochi passi da metro Vittorio Emanuele). Al
convegno, organizzato da Rifondazione Comunista e Assur per il
cinquantesimo anniversario dell’assassinio del poeta, sono previsti gli
interventi di Maurizio Acerbo, Fulvio Abbate, Piero Bevilacqua, Andrea
Cortellessa, Paolo Desogus, Angelo d’Orsi, Pietro Folena, Francesca
Fornario, Marco Gatto, Giovanni Greco, Paola Guazzo, Laura Marchetti, Elena
Mazzoni, Maria Grazia Meriggi, Piotta, Simona Zecchi.
“Pasolini è stato per tutta la vita un marxista, un comunista e un
antifascista. Dopo avergli dedicato la nostra tessera 2025 lo ricordiamo
con un convegno a Roma sabato 6 dicembre con il contributo di studiosi,
storici, critici letterari, giornalisti. La nostra iniziativa assume anche
il carattere di un ‘contro convegno’ dopo quello piuttosto grottesco che ha
visto protagonisti esponenti di Fratelli d’Italia, ennesima puntata del
ricorrente tentativo di appropriazione indebita da parte della destra.
Pasolini fu perseguitato per tutta la vita dai fascisti che probabilmente
portano la responsabilità anche della sua morte. Gli eredi di Almirante, i
nostalgici di Mussolini, come Mollicone e La Russa, avrebbero dovuto
scusarsi e dar conto di questa realtà storica. Pasolini per tutta la vita
ha lottato contro il capitalismo e il fascismo, contro il razzismo e il
colonialismo, dalla parte delle classi popolari e dei popoli del sud del
mondo. Nulla da spartire con una destra che ha ricostruito una base di
massa con le campagne razziste contro gli immigrati e le minoranze,
mettendo insieme neoliberismo e pulsioni reazionarie. Vogliamo ricordare
Pasolini per quel che è stato e che si cerca di rimuovere. Non un profeta
del qualunquismo, ma un intellettuale antifascista, comunista e marxista
che tale si è dichiarato fino all’ultimo giorno della sua vita. Da anni si
tende a rimuovere questo aspetto decisivo della sua biografia sottolineando
soltanto l’eretico e il corsaro, indipendente e controcorrente, ma
depoliticizzandolo proprio in quella maniera qualunquistica che Pasolini
aveva sempre contrastato. Dagli anni ’90 si è affermata questa lettura
decaffeinata di un intellettuale che ha sempre gettato tutto se stesso
nella lotta e nella polemica pubblica. Questa lettura che riduce Pasolini a
un generico anticonformista ha lasciato spazio al tentativo della destra di
appropriarsene per delegittimare l’antifascismo o per veicolare narrazioni
reazionarie.”
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione
Comunista