(AGENPARL) - Roma, 2 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 02 December 2025 Sospensiva TAR DGR n. 1073/2025: nessun allargamento alle possibilità di abbattimento ma rafforzamento delle tutele anche per gli ulivi non monumentali
Pentassuglia: “Il provvedimento regionale intende limitare ulteriormente le possibilità di abbattimento e rendere forte e vincolante l’obbligo di reimpianto”
In merito agli articoli pubblicati nei giorni scorsi, riguardanti l’ordinanza di sospensiva della Delibera di Giunta Regionale n. 1073/2025 da parte del TAR di Bari, relativa alla “Disciplina del procedimento di rilascio delle autorizzazioni all’abbattimento di alberi di olivo privi del carattere di monumentalità”, il Dipartimento Agricoltura ritiene necessario chiarire alcuni aspetti che evidentemente non sono stati recepiti in maniera corretta rispetto a quanto previsto dal provvedimento. La DGR n. 1073/2025 non facilita svellimenti indiscriminati, al contrario ha dettagliato le possibilità di abbattimento previste dalla legge nazionale in un’ottica fortemente restrittiva.
L’obiettivo della nuova disciplina è proprio quello di rafforzare le tutele e porre limiti più stringenti rispetto al passato, evitando qualsiasi forma di taglio non giustificato e salvaguardando il patrimonio olivicolo regionale. Contrariamente a quanto sostenuto a mezzo stampa, la nuova disciplina non amplia in alcun modo le possibilità di abbattimento degli ulivi non monumentali, ma ricalca esattamente i quattro casi di deroga già previsti dalla Legge nazionale n. 144/1951, introducendo criteri interpretativi più stringenti sia della normativa nazionale che della precedente disciplina regionale.
La deliberazione oggetto del ricorso — approvata a luglio 2025 — ha avuto un obiettivo preciso: aggiornare e rendere coerente con la realtà attuale la precedente DGR n. 7310 del 1989, ormai non più adeguata dopo oltre trent’anni.
Rafforzato l’obbligo di reimpianto
Uno degli elementi più innovativi della DGR 1073/2025 è la valorizzazione del patrimonio olivicolo pugliese attraverso il rafforzamento dell’obbligo di reimpianto. La legge nazionale prevede il reimpianto come semplice facoltà, la Regione Puglia lo ha trasformato in un obbligo generale, derogabile solo nei casi di opere pubbliche o di miglioramenti fondiari agricoli.
Per tutte le altre motivazioni — comprese opere di pubblica utilità come gli impianti energetici o interventi edilizi — il reimpianto è tassativo.
Una scelta che va nella direzione opposta rispetto alla tesi di chi paventa un incremento degli abbattimenti. La Regione Puglia ha scelto di rendere più difficile e più oneroso rimuovere un ulivo, non più facile.
“È importante ribadire con chiarezza che la DGR 1073 nasce con un intento preciso – ha ricordato l’assessore all’Agricoltura, Donato Pentassuglia – di restringere ulteriormente le possibilità di abbattimento e rendere più forte e vincolante l’obbligo di reimpianto. Abbiamo voluto tutelare in modo ancora più incisivo il nostro patrimonio olivicolo, consapevoli del ruolo identitario, produttivo e paesaggistico che gli ulivi rappresentano per la Puglia. La nostra priorità è difendere il paesaggio rurale e garantire che ogni intervento rispetti la storia, la bellezza e il valore agricolo del nostro territorio. Per questo la nuova disciplina introduce criteri più rigorosi e strumenti di tutela più efficaci di quelli previsti dalla normativa precedente”.
La sospensione cautelare disposta dal TAR rende temporaneamente applicabile la vecchia DGR del 1989, con l’effetto paradossale di indebolire le garanzie oggi previste per gli ulivi non monumentali, anziché rafforzarle come previsto dalla nuova disciplina.
Si resta in attesa quindi della discussione di merito fissata per il 22 aprile 2025, confermando da parte del Dipartimento Agricoltura l’impegno per la salvaguardia degli ulivi non monumentali e per la protezione del paesaggio rurale pugliese, nel pieno rispetto delle disposizioni nazionali.
È doveroso inoltre precisare che la DGR 1073/2025 non ha alcuna relazione con le misure fitosanitarie per la Xylella fastidiosa, che restano disciplinate da normative specifiche. Qualsiasi collegamento tra la DGR 1073/2025 e la gestione fitosanitaria è dunque improprio e fuorviante.
