(AGENPARL) - Roma, 1 Dicembre 2025(AGENPARL) – Mon 01 December 2025 COMUNICATO STAMPA
Società Benefit in Italia
La nuova edizione della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025 presentata a
Milano durante l’evento “Un’ondata di innovazione”
● Il 20% delle Società Benefit investe oltre il 5% del fatturato in iniziative
sociali e ambientali, a fronte di appena il 6% delle imprese non-benefit
● Il 48% delle Società Benefit integra valutazioni d’impatto ambientale e
sociale in tutti i processi decisionali, a fronte del 23% delle non-benefit
● Nel 76% dei casi le imprese indicano soddisfazione dei dipendenti dal
passaggio a Benefit: cresce il senso di appartenenza e migliora la qualità
dell’ambiente di lavoro
● I maggiori benefici: miglioramento del posizionamento sul mercato, delle
relazioni con la comunità locale e del clima aziendale
● Negli statuti il 55% delle finalità di beneficio comune è orientato al sociale
● Al 30 settembre 2025 sale a 5.309 il numero di Società Benefit (+22% la
crescita rispetto all’anno precedente), con un valore della produzione
annuale pari a 67,8 miliardi di euro
Milano, 1° dicembre 2025
Si è tenuto oggi a Milano l’evento “Un’ondata di innovazione”, durante il quale è stata
presentata la nuova edizione della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025.
Attraverso gli interventi dei Partner della Ricerca – NATIVA, il Research Department di
Intesa Sanpaolo, InfoCamere, l’Università di Padova, la Camera di commercio di
Brindisi-Taranto e Assobenefit – è emerso un quadro aggiornato e approfondito della
dinamicità del mondo delle Società Benefit e del ruolo sempre più centrale che queste
imprese assumono come motore di innovazione per il sistema Paese.
L’analisi, che approfondisce il processo di adozione del modello Benefit e la gestione
dell’impatto, è stata condotta su un campione ampio e rappresentativo, composto da
oltre 300 Società Benefit e più di 550 società non Benefit.
Da questa fotografia emerge che destina oltre il 5% del proprio fatturato a finalità con
impatto sociale e ambientale il 20% delle Società Benefit, a fronte di appena il 6%
delle imprese non-benefit, dimostrando un elevato livello di impegno verso le finalità di
beneficio comune. L’integrazione del modello Benefit si riflette anche nella gestione
quotidiana: per quasi il 50% delle Società Benefit (vs 23% delle non-benefit) la
valutazione degli impatti su ambiente e comunità è pienamente incorporata nel processo
decisionale e strategico, mentre un ulteriore 47% dichiara di considerarla in almeno
alcune decisioni strategiche. Solo il 6% si limita alla conformità normativa, contro il 37%
registrato tra le imprese non-benefit.
La decisione di diventare Società Benefit è prevalentemente una scelta interna
all’organizzazione, che comporta un miglioramento del posizionamento sul mercato,
delle relazioni con la comunità locale e del clima aziendale. L’adozione del modello
Benefit trova un forte riscontro trasversale tra gli stakeholder. Tre imprese su quattro
riportano reazioni positive o molto positive da parte dei dipendenti; livelli analoghi si
registrano tra associazioni non profit (73%), clienti (72%) e comunità locali (71%). In
particolare, tra i benefici interni più riconosciuti dal personale emergono un maggiore
senso di appartenenza all’azienda, indicato da quasi il 60% delle SB, e un
miglioramento della qualità dell’ambiente di lavoro (48%).
Per quanto riguarda gli stakeholder esterni, le Società Benefit dimostrano particolare
attenzione alla filiera di fornitura: il 22% adotta un approccio rigoroso, valutando le
performance di sostenibilità dei fornitori e collaborando solo con quelli più virtuosi, per le
non-benefit la quota si dimezza e si riduce al 10%. La difficoltà di coinvolgimento della
supply chain, tuttavia, è individuata come la principale barriera all’implementazione del
modello benefit (29%).
Per accelerare la diffusione del modello, le imprese individuano come intervento più
desiderato l’introduzione di vantaggi fiscali (81%), seguita da premialità nei bandi
pubblici (64%). Misure che, secondo le aziende, potrebbero contribuire a un’ulteriore
espansione dell’ecosistema delle Società Benefit in Italia, soprattutto se implementate in
un’ottica di coinvolgimento dei diversi attori della filiera.
Accanto alla crescita del numero delle Società Benefit, (5.309 al 30 settembre 2025,
+22% la crescita rispetto all’anno precedente, con un valore della produzione annuale
pari a 67,8 miliardi di euro), la Ricerca ha approfondito anche la dimensione statutaria,
analizzando gli impegni concreti e pubblici che le Società Benefit assumono nei confronti
delle persone, delle comunità e dell’ambiente. L’esame puntuale di 4.110 statuti, dotati
di anagrafica completa e dell’indicazione di almeno una finalità specifica di beneficio
comune, ha portato all’identificazione di 23.990 finalità specifiche, con una media di
5,8 finalità per impresa.
Tra queste, tre categorie risultano predominanti:
● Diritti umani e relazioni con la comunità (6.419 finalità, 26,8%), espressione
attuale della responsabilità sociale;
● Coinvolgimento, diversità e inclusione delle persone (4.597 finalità, 19,2%),
indicativa delle priorità nella gestione moderna del lavoro;
● Diffusione del modello Benefit (1.668 finalità, 7,0%), testimonianza della
volontà di promuovere approcci imprenditoriali orientati alla generazione di
impatti positivi.
La classificazione ESG conferma un forte orientamento verso le finalità sociali (55%),
seguite da quelle ambientali (29%) e di governance (16%). Inoltre il 77% delle imprese
ha adottato almeno una finalità materiale (ovvero coerente con i temi che influenzano
maggiormente le performance di sostenibilità nel proprio settore), dimostrando una certa
consapevolezza su quali siano i fattori critici globali per migliorare il proprio impatto.
Tra le principali novità di questa edizione vi è l’approfondimento della coerenza tra le
finalità di beneficio comune dichiarate negli statuti e gli interventi rendicontati
nelle Relazioni di Impatto. L’analisi effettuata sulle 99 Società Benefit di grandi
dimensioni mostra una sovrapposizione molto ampia tra le “promesse” statutarie e le
attività realizzate, con un dato rilevante: l’85% delle 1.824 azioni censite ha raggiunto gli
obiettivi prefissati nella relazione di impatto.
Tali risultati indicano capacità di tradurre in modo efficace gli impegni statutari in iniziative
concrete coerenti, un segnale importante per la crescita dell’intero ecosistema delle
Società Benefit.
Dal censimento delle azioni sono emersi oltre 130 temi di impatto, raccolti nel primo
Dizionario dell’Impatto delle Società Benefit, strumento utile per tradurre le finalità di
beneficio comune in piani operativi e pensato per sostenere la crescita del modello
Benefit in Italia.
È possibile scaricare la Ricerca al seguente link:
https://www.societabenefit.net/ricerca-nazionale-sulle-societa-benefit/
COSA SONO LE SOCIETÀ BENEFIT
Società Benefit è uno status giuridico adottato da imprese che, oltre allo scopo di distribuire gli
utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile,
sostenibile e trasparente nei confronti di persone, ambiente e stakeholder, impegnandosi a
valutare in maniera trasparente il proprio impatto.
I principi costitutivi delle Società Benefit sono definiti nella legge 28 dicembre 2015, n. 208. Nel
2016 l’Italia è diventata il primo Paese, dopo gli Stati Uniti, a introdurre nella propria legislazione
la possibilità per le aziende di adottare la qualifica di Società Benefit. Secondo la norma, le
Società Benefit presentano alcune sostanziali novità:
● Una o più finalità di beneficio comune indicate nell’oggetto sociale. La realizzazione di un
beneficio comune viene pertanto a configurarsi come un obbligo giuridico di natura
statutaria.
● L’obbligo, nella gestione, di bilanciare l’interesse dei soci con il perseguimento delle
finalità di beneficio comune e gli interessi degli stakeholder.
● L’obbligo di comunicare in maniera trasparente il perseguimento del beneficio comune
con una relazione annuale che contempli anche la misurazione dell’impatto generato –
secondo standard di valutazione esterni – su governance, lavoratori, stakeholder del
territorio e ambiente.
● La necessità di individuare un soggetto all’interno della società responsabile per il
perseguimento del Beneficio comune.
NATIVA è la Società Benefit che da anni accompagna le imprese nel ridisegnare radicalmente i
propri modelli in ottica di sostenibilità, in favore di un paradigma economico rigenerativo. Dal 2014
ha per prima attivamente promosso l’introduzione delle Società Benefit in Italia e poi in Perù,
Ecuador, Colombia, Uruguay, Panama e Spagna, come modello di governance efficace per
accelerare l’integrazione della sostenibilità nei processi di business delle aziende.
Intesa Sanpaolo è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza
internazionale. Il suo Research Department è uno dei principali centri di ricerca economica e
finanziaria del Paese, con la mission di produrre: analisi indipendenti e imparziali e contribuire al
dibattito economico sui principali temi strutturali del Paese; studi sull’andamento dell’economia
italiana e internazionale, sui mercati dei capitali, sulle economie territoriali, sui settori e distretti
industriali, sul sistema bancario, su Enti e Servizi Pubblici Locali.
InfoCamere è la società consortile delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale e ha il
compito di approntare, organizzare e gestire nell’interesse e per conto delle Camere di
Commercio il Registro Imprese (riconosciuto dall’AGID quale banca dati di interesse nazionale)
e altri rilevanti asset digitali del sistema camerale, sviluppando al contempo soluzioni per l’analisi
dei fenomeni economici letti attraverso il dato amministrativo a supporto dei decisori pubblici e
del sistema produttivo nel suo insieme.
Il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali “Marco Fanno” è un dipartimento
dell’Università di Padova che integra docenti di area economia e di area management e che nel
corso degli anni ha maturato consolidate esperienze di ricerca nell’ambito dell’imprenditorialità,
delle forme organizzative, della governance, dei modelli di business e della gestione delle risorse
umane nell’ottica della sostenibilità. Dal 2023, è accreditato Equis.
La Camera di commercio di Brindisi – Taranto opera, sin dal 2016, a favore della diffusione
della conoscenza e dell’adozione del modello imprenditoriale benefit, promuovendo il costante
monitoraggio quali – quantitativo del fenomeno attraverso la creazione e la gestione, con
l’indispensabile supporto tecnologico di InfoCamere, di un Osservatorio e di una dashboard di
analisi statistica evoluta.
Assobenefit è la prima associazione rappresentativa e di indirizzo delle Società Benefit in Italia
e affianca tutte le aziende diventate benefit e quelle che si riconoscono in un modello di mercato
e di crescita sociale ed economica che pone al centro della propria azione il bene comune,
svolgendo inoltre un ruolo di ispirazione della normativa in merito alle Società Benefit stesse.
Nota metodologica
Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025, pag. 76-77, 136-137 e 174.
Media contact:
Ufficio stampa NATIVA: Barabino&Partners
Media Relations Intesa Sanpaolo
Ufficio Stampa InfoCamere
Ufficio Stampa Università degli Studi di Padova
Ufficio Comunicazione Camera di commercio di Brindisi – Taranto
Ufficio Stampa Assobenefit