(AGENPARL) - Roma, 24 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 24 November 2025 GIUSTIZIA TRA FEDE E DIRITTO: MERCOLEDI’ 26 NOVEMBRE CONVEGNO A ROMA
CON CARD. MARCELLO SEMERARO, FABIO FABENE, MINISTRO CARLO NORDIO, VICEPRESIDENTE CSM, FABIO PINELLI
Roma, 24 novembre 2025
“Sua cuique tribuere. Giustizia tra fede e diritto. Riflessioni giubilari dei giuristi” è il tema del convegno in programma mercoledì 26 novembre, a Roma, nella Sala Giovanni Paolo II (Via Paolo VI, 21).
L’evento trae origine dall’esigenza, avvertita da alcuni giuristi di fede cattolica, di dare vita a un’iniziativa non strettamente confessionale, ma comunque in linea con lo spirito giubilare, sul tema della giustizia, tra fede e diritto. Tale iniziativa è stata promossa, sostenuta, coordinata dal Direttore Generale del Consorzio Universitario Humanitas, Antonio Attianese, e organizzata dal Dipartimento Giuridico del medesimo Consorzio grazie all’impegno progettuale di Pietro Mazzei e Franco Vallocchia, con la collaborazione di un Comitato organizzatore composto da Vincenzo Aloisantoni, Antonio Angelosanto, Federico Carrai, Gennaro Colangelo, Maria Teresa della Cortiglia, Nicola Illuzzi, Maria Petrone e Daniele Santosuosso.
Al fine di concretizzare tale esigenza di riflettere sul tema della giustizia, si è voluto mettere in evidenza il pensiero di tre autori che a questo tema hanno dedicato importanti riflessioni: Sant’Agostino, uno dei più rappresentativi padri della Chiesa; Giorgio La Pira, uno dei politici e giuristi più rappresentativi del cattolicesimo militante; Piero Calamandrei, uno dei giuristi più rappresentativi della prima metà dello scorso secolo. Attraverso loro testi scelti, ci si è sforzati di offrire un quadro il più completo possibile sul concetto di giustizia, dal mondo antico ai tempi odierni. Procedendo, circa tale concetto, dalla sintonia tra la tradizione giuridica romana (Ulpiano in D. 1, 1, 10, 1) e la Patristica Latina (Sant’Agostino, De civitate Dei, 19, 4) che si concentrano, quanto alla forma, l’una sul praeceptum e l’altra sul munus, mostrando comunque uniformità quanto alla funzione, si perviene alla visione offerta da La Pira, certamente problematica (considerati i tempi in cui venne elaborata, nel giugno 1940), ma al contempo aperta alla speranza di una funzione sempre viva della giustizia, in quanto eterna perché derivante da Dio, per giungere infine alle riflessioni di Calamandrei sui giudici e sulla funzione da essi esercitata per mantenere vivo il sentimento di giustizia negli uomini, come individui e come associati in popoli.
La prospettiva del percorso, dal diritto romano, accolto nel pensiero teologico cristiano tramite il principio “sua cuique tribuere”, all’odierna rappresentazione laica della giustizia, passando attraverso la visione ecumenica e cattolica, ha fatto avvertire agli organizzatori la necessità di localizzare l’evento sul territorio della Chiesa Romana, come luogo ideale per raccogliere le riflessioni provenienti dalle radici romane e cristiane, in grado, per loro stessa vocazione, di trascendere i concetti di occidente e di oriente. Sua cuique tribuere è, quindi, un principio che, attraversando i millenni, si manifesta nel suo universalismo, atto a rappresentare il concetto di giustizia in entrambe le Città, quella del mondo e quella di Dio. Tale prospettiva di percorso ha condotto gli organizzatori a condividere le riflessioni di chi si occupa, ai massimi livelli, di diffondere il sapere e amministrare la giustizia, nella Chiesa e nel mondo.
