(AGENPARL) - Roma, 23 Novembre 2025(AGENPARL) – Sun 23 November 2025 Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Sassari
COMUNICATO STAMPA
LA MEDICINA DIFENSIVA ALIMENTA L’ANTIBIOTICORESISTENZA
“il giusto dosaggio per un periodo limitato, con le risorse di cui disponiamo è una delle soluzioni per contrastare l’antibioticoresistenza”. Lo ha dichiarato Salvatore Lorenzoni, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Sassari in apertura del convegno dedicato a una delle sfide sanitarie più complesse.
Una giornata di studio, organizzata sabato scorso dall’OMCEOSS a Sassari nelle sale del Grazia Deledda che ha visto la presenza di numerosi professionisti, non solo medici chirurghi, ma anche radiologi, odontoiatri, medici di famiglia, pediatri, infettivologi, virologi, farmacisti, veterinari e medici di famiglia.
Tra i moderatori Federica Pepe e Sergio Babudieri che nell’introdurre i lavori hanno segnalato che l’antibioticoresistenza è una problematica che deve coinvolgere tutti, soprattutto, le residenze per anziani e le strutture ospedaliere.
“Un problema a livello mondiale – ha sottolineato Antonello Desole, segretario provinciale dei medici di medicina generale, che deve trovare sinergie tra le varie figure sanitarie, ma che parte dal territorio, cioè dal medico di famiglia che è responsabile del 97 per cento della popolazione. Pochi farmaci come l’antibiotico hanno cambiato la qualità della vita dell’uomo, ma ora siamo ad una pericolosa svolta perché dopo anni di somministrazione di questa potente medicina abbiamo dato vita a germi superesistenti che si sono organizzati per corazzarsi e diffondersi, neutralizzando l’efficacia dell’antibiotico. Solo in Italia i morti per infezione sono stati oltre diecimila”.
“Purtroppo, la medicina difensiva – ha aggiunto Marco Puddu, medico di famiglia di Ozieri – ha alimentato l’uso sconsiderato degli antibiotici, il carico di lavoro negli ambulatori non ci consente un’adeguata informazione al paziente che pretende il farmaco anche per cose banali e quindi piuttosto che rischiare l’insorgenza di un aggravamento della malattia, nel tempo si è preferito prescrivere antibiotici. Solo con un uso consapevole del farmaco si potranno limitare i danni”.
L’infettivologo Paolo Castiglia dell’Università di Sassari rivela che “siamo di fronte ad una pandemia silente, i germi modificati si diffondono come una malattia infettiva e sono diventati una delle principali cause di morte in tutto il mondo, una realtà della quale si è preso coscienza solo recentemente. Nel 2050 si stima che le vittime saranno superiori a quelle per tumore. Una delle soluzioni, a parte la prescrizione appropriate per dosi e tempi è quella della prevenzione, prima fra tutte l’igiene. Il lavaggio delle mani, l’uso delle mascherine riduce sensibilmente la trasmissione di malattie. L’infezione da assistenza, come quella ospedaliera, è legata al tempo di degenza, alla fragilità del paziente. Per evitare la somministrazione antibiotica, i vaccini sono una delle armi migliori, soprattutto in età pediatrica e per gli over 65”.
I farmacisti presenti all’ECM come Battistina Sanna ed Enrico Mureddu hanno voluto lanciare un appello “per rispettare gli obiettivi del piano nazionale, rispettare le linee guida standard europee, partendo da un monitoraggio attento delle autoprescrizioni presentate dai pazienti senza il parere di uno specialista”.
“Anche il mondo odontoiatrico deve collaborare a questa nuova sfida – lo ha detto Carlo Azzena, presidente della commissione odontoiatri dell’Ordine dei medici di Sassari – il 10 per cento della somministrazione antibiotica è da attribuirsi alla pratica dentistica, dunque se non necessarie, per l’ottima riuscita dell’intervento, è meglio ridurre le prescrizioni, anche se, purtroppo, la medicina difensiva spesso induce il professionista a tutelarsi”.
“L’80 per cento delle cure respiratorie – ha affermato Antonello Caddeo, infettivologo Asl – non si avvantaggiano delle cure antibiotiche, dal 2023 sono state dichiarate inappropriate per molte patologie. La scelta del farmaco giusto e la posologia adeguata sono la ricetta per una perfetta guarigione, evitare l’automedicazione e quindi l’assunzione di medicinali avanzati. Una tosse di sei settimane è il normale decorso di guarigione di una bronchite per la cui diagnosi un’ecografia è preferibile ad una radiografia”.
Di batteri modificati e superesistenti ha parlato Monica Derosas, urologa, che ha denunciato l’eccesso di prescrizioni antibiotiche anche in questo settore dove aumentano le vittime per sepsi.
La pediatra Michela Sanna ha suggerito un rapporto empatico con i genitori dei piccoli pazienti, in modo da instaurare un rapporto di fiducia fin dal primo mese di vita dei figli, per accompagnarli ad una scelta consapevole delle vaccinazioni pediatriche, primo elemento per evitare la somministrazione antibiotica.
Tra i numerosi relatori: Claudia Dessanti, Andrea Sarria e Antonella Arghittu che hanno parlato, nell’ordine: della prevenzione nella sanità pubblica, di medicina veterinaria e dell’importanza della comunicazione per gli operatori sanitari e scolastici.
