(AGENPARL) - Roma, 22 Novembre 2025(AGENPARL) – Sat 22 November 2025 Moody’s: Misiani (PD), governo festeggia ma economia è ferma e disagio
sociale cresce
“L’upgrade di Moody’s è una notizia positiva per l’Italia, ma non cambierà
la vita quotidiana degli italiani. Noi del Partito Democratico non abbiamo
mai considerato le agenzie di rating “pagliacci camuffati da inquisitori” o
“strumenti opachi in mano a interessi privati”, come invece sosteneva
Giorgia Meloni quando era all’opposizione, arrivando a chiedere che
l’Europa si dotasse di una propria agenzia per porre fine “alle
speculazioni di Moody’s”. Né oggi le trasformiamo in oracoli infallibili:
le loro valutazioni sulla sostenibilità dei conti pubblici sono autorevoli
e utili, e vanno considerate con serietà.
Il punto è un altro: il governo Meloni ha sacrificato al rating finanziario
il rating dell’economia reale e quello delle disuguaglianze. Mentre si
festeggia il giudizio di un’agenzia, l’economia resta ferma, il Paese
continua a perdere pezzi del proprio apparato produttivo e interi settori
industriali sono in forte sofferenza.
Intanto cresce il disagio sociale: i salari reali restano nettamente
inferiori ai livelli di pochi anni fa, la povertà assoluta ha raggiunto il
massimo storico e colpisce una famiglia operaia su sei. Quasi sei milioni
di persone oggi rinunciano a curarsi — un milione e settecentomila in più
rispetto a tre anni fa — perché le liste d’attesa del servizio sanitario
pubblico sono interminabili e il privato è inaccessibile. Questa è l’Italia
reale.
Di tutto questo il governo si occupa solo marginalmente, come dimostra
l’impostazione della legge di bilancio 2026: poche risorse, scelte
inefficaci per crescita e consumi, nessuna risposta ai nodi strutturali che
frenano lo sviluppo e indeboliscono la coesione sociale. Il Paese merita
molto di più di un brindisi sui rating: merita una politica economica che
rimetta davvero al centro la vita delle persone”.
Così in una nota Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria
nazionale del PD.
Roma, 22 novembre 2025
Alla luce dei principi di cui al D.lgs. 196/03 e al Regolamento UE
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