(AGENPARL) - Roma, 21 Novembre 2025La Republika Srpska si oppone con decisione a qualsiasi progetto di unitarizzazione della Bosnia-Erzegovina che, secondo il professore di diritto costituzionale Sinisa Karan, priverebbe il popolo serbo della propria statualità e lo trasformerebbe in una minoranza senza voce nel processo decisionale. In un’intervista per il podcast dell’agenzia Srna, Karan ha sottolineato che solo istituzioni forti e stabili possono rispondere adeguatamente alle sfide politiche e costituzionali che la Repubblica affronta da tre decenni.
Karan ha ricordato che la Republika Srpska ha portato all’interno della Bosnia-Erzegovina “tutta la sua piena capacità costituzionale”, pari a quella di uno stato, ma che tali prerogative sono state più volte violate. Nonostante ciò – afferma – la forza delle istituzioni della Srpska ha rappresentato uno dei baluardi fondamentali contro continui tentativi di centralizzazione.
Tra i principali attacchi, Karan menziona il tentativo di trasferire la proprietà della Republika Srpska al livello statale, un’azione che – sostiene – mira a privare l’entità del suo elemento chiave di statualità: il territorio. «Se si elimina il territorio, non si è più uno stato per definizione», ha dichiarato, sottolineando che la perdita del potere statale significherebbe rendere il popolo serbo una “massa amorfa”.
Karan ha inoltre accusato l’élite politica bosniaca, sostenuta per anni da una parte della comunità internazionale, di perseguire l’obiettivo di trasformare la Bosnia-Erzegovina in uno stato centralizzato, nel quale i serbi diventerebbero una minoranza nazionale priva di strumenti per proteggere la propria identità religiosa, culturale e linguistica.
Secondo Karan, la Republika Srpska rappresenta oggi la “struttura portante” della sopravvivenza del popolo serbo, soprattutto alla luce delle persecuzioni e dei tentativi storici di minarne l’identità.
«La Republika Srpska è una risposta alla memoria storica affinché ciò non accada mai più. Libertà è la parola serba più preziosa, per la quale il nostro popolo ha fatto enormi sacrifici», ha concluso.
