(AGENPARL) - Roma, 21 Novembre 2025(AGENPARL) – Fri 21 November 2025 Contro Guerra e Patriarcato! Rifondazione Comunista in piazza con Nudm
Sabato 22 novembre Ore 14.30 Piazza della Repubblica – Roma
il 22 novembre nel corteo nazionale a Roma e il 25 in tutte le città
d’Italia, Rifondazione Comunista sarà come ogni anno insieme alla marea che
lotta contro il patriarcato in tutte le sue espressioni, specialmente le
più tossiche: dalle guerre ai femminicidi e alla violenza contro le donne
in tutte le sue forme.
Come Rifondazione Comunista – Partito della Sinistra Europea, di fronte al
reiterato atteggiamento guerrafondaio e patriarcale del governo Meloni,
ribadiamo con convinzione che il maschilismo, il capitalismo, il
colonialismo e il suprematismo razzista sono tutte espressioni della stessa
matrice patriarcale. Ricordiamo le parole della compagna partigiana Lidia
Menapace quando affermava che le lotte femministe
riguardano la condizione e i diritti della maggioranza delle classi
popolari e lavoratrici e sosteniamo la lotta femminista e queer,
l’intersezionalità nei processi di liberazione e affermazione di diritti
sociali e civili.
Rifondazione Comunista condivide l’analisi di Non Una di Meno riguardo le
politiche del governo italiano che dietro la foglia di fico
dell’inasprimento delle pene per i colpevoli di femminicidio nasconde leggi
misogine e transfobiche e attacca tanto i diritti più basilari delle donne
come quello all’aborto quanto realtà fondamentali per la prevenzione della
violenza di genere e per le politiche femministe come i centri antiviolenza.
Mentre l’orrore di certe realtà social attuali ci dimostra che la cultura
dell’abuso, della violenza, della prevaricazione e dell’umiliazione
continua a essere centrale all’educazione sentimentale del maschio
eterosessuale, il governo rimette alla famiglia, dentro cui si compie la
maggior parte delle violenze contro donne e persone LGBTQIA+, quella
facoltà educativa che compete al sistema scolastico. Questo in un quadro
più generale di aumento delle spese per la militarizzazione e per il riarmo
che va a scapito di chi lavora e si trova con i salari più bassi d’Europa,
senza ammortizzatori, senza welfare e senza tutele dal ricatto economico se
non qualche mancia una tantum – e se si è donne e/o LGBTQIA+ si è
doppiamente sotto scacco in quanto si deve contendere anche con molestie,
discriminazioni, stress mentale e molto altro. Però la legge di bilancio
libera soldi per il riarmo, la difesa e la produzione di armamenti: la
guerra è normalizzata così come lo è il genocidio del popolo palestinese.
Nazionalismo e suprematismo bianco in Palestina sono alla base del progetto
neo-coloniale, predatorio e senza più argini, che si sta concretizzando