(AGENPARL) - Roma, 12 Novembre 2025“GALOPPAVA” l’anno 2003 ì ed io fui designato a comandare in IRAQ un GSA (Gruppo Supporto di Aderenza) in sostanza Reggimento di formazione ( 720 donne/ uomini circa) in prevalenza formato da personale del Reggimento e di altri Reparti di Budrio, Maddaloni Roma.
Una premessa è d’obbligo:
Il supporto logistico fuori area alle Brigate in operazioni è stato fornito per circa 26 anni dai Battaglioni logistici organici alle brigate. Nel 2001, per effetto di una ristrutturazione logistica (poi fallita) fu eliminato il supporto logistico di “aderenza” alle Brigate, i Btg Logistici divennero Reggimenti di Manovra (con le componenti Mantenimento, Rifornimenti e Sanità), e Reggimenti Trasporti (con le componenti Trasporti e Gestione Transiti). Tali reggimenti furono inquadrati in una Brigata Logistica di Proiezione con sede a Treviso il cui compito era quello di “proiettare” all’occorrenza fuori area a supporto delle Brigate che si avvicendavano nei diversi Teatri operativi, aliquote di un Reggimento di Manovra e aliquote di un Reggimento Trasporti di varia “consistenza” e di differente “peso” che costituiva un Gruppo Supporto di Aderenza.
Ciò avveniva in tutti i Teatri operativi: i GSA (Gruppo Supporto di Aderenza) affiancavano i reggimenti operativi organici alle Brigate in operazioni e venivano “potenziati” da nuclei del Reparto Mezzi Mobili Campali (Vettovagliamento, Panificazione e Lavanderia) di Maddaloni e da personale sanitario dell’ospedale Militare “Celio” di Roma che rendeva operativo e completavano l’assetto tecnico del Reparto di Sanità organico ai Reggimenti di Manovra.
La Logistica in sostanza, riveste una componente importante ed essenziale per la riuscita delle Operazioni fuori Area e produce “in silenzio”, garantendo il supporto previsto ed indispensabile.
Per l’Operazione “Antica Babilonia 1″ in IRAQ la Brigata Logistica di Proiezione scelse il 6^ Reggimento di Manovra di stanza a Pisa (ex Btg Logistico Folgore”) ed il 6^ Reggimento Trasporti (ex Btg L. della Brigata Friuli) che avrebbero formato il GSA; il Comandante del GSA sarebbe stato il Comandante del 6^ Reggimento Trasporti e sostituito dopo quattro mesi dal Comandante del 6^ Reggimento di Manovra. Alcuni problemi sanitari non trascurabili che riguardarono il Comandante designato del 6^ Reggimento Trasporti imposero al Comandante della Brigata di ordinare la partenza del comandante del 6^ Reggimento di Manovra già designato per il secondo turno: ero io con i miei uomini che avrei dovuto anticipare la partenza!
Non ne fui felice: non avrei avuto la possibilità di assistere alla discussione della tesi di mia figlia (neo laureanda in Pedagogia) che aveva preparato la tesi sulla RESILIENZA applicata ai bambini (che avevo letto e mi era piaciuta moltissimo). Particolare significativo che spiegherò più avanti.
Partii per l’IRAQ il 2 luglio del 2003 ( mia figlia si sarebbe laureata il 9 luglio).
Le prime aliquote del Reggimento erano partite da PISA nella seconda decade del mese di giugno e per gli inizi di luglio si è completamente rischierato in IRAQ in un area denominata TALLIL a sud ovest di AN-NASIRYAH.
Quando scesi dall’aereo e misi piede in territorio iracheno mi resi conto che la situazione operativa, funzionale, ambientale, infrastrutturale ( e psicologica) era difficilissima: mi indicarono un’area desertica vicino Tallil a sud ovest di AN-NASIRYAH di circa 500.000 mq.
La zona assegnata si presentava in completo stato di abbandono, in area desertica con la presenza di alcune stanze diroccate, ricolme di macerie, sabbia e polvere, con forte vento e caldo elevato.
Urgeva bonificare l’area.
Avremmo dovuto realizzare TUTTO: tendopoli, servizi igienici , mensa, panificazione, lavanderia, uffici, messa in funzione dei gruppi elettrogeni, rifornimento idrico con vesciconi da 20.000 litri e serbatoi fissi.
A Tallil ( in IRAQ) le condizioni di vita erano insomma proibitive: la sabbia nell’aria ti soffocava, il caldo era opprimente, il lavoro da fare tantissimo.
UN GIORNO LA PAURA BUSSÒ ALLA PORTA, IL CORAGGIO ANDÒ AD APRIRE E NON TROVÒ NESSUNO!”
Il terzo giorno di quella vita impossibile ( della quale io per primo mi rendevo conto) al mattino avevano chiesto rapporto al Comandante, un Maresciallo e due volontari.
Il Maresciallo mi rappresentò l’esigenza di rientrare in patria perchè la moglie non stava bene e i due volontari accamparono altre analoghe “scuse” per essere rimpatriati.
Il giorno successivo, all’adunata e dopo l’alzabandiera il Comandante di solito parla per alcuni minuti al reggimento riepilogando eventi del giorno precedente e l’attività della giornata.
Quella mattina memore delle “esigenze” rappresentatemi dal Mar e dai due Volontari feci un breve ma significativo discorso che non pensavo facesse molta ” presa” sui militari: parlai della RESILIENZA!
Parlai della Resilienza e raccontai loro quello che avevo appreso leggendo la tesi di mia figlia.
Per introdurre l’argomento accennai che alcuni Sottufficiali e Volontari si erano messi a rapporto rappresentandomi la necessità di rientrare accampando giustificazioni non reali.
La verità è che avevano accertato ( come tutti avevamo constatato) le condizioni di vita difficilissime ( se non impossibili) in IRAQ.
Dissi loro che anche io avrei voluto essere a casa per assistere alla tesi di mia figlia (che avrebbe dovuto discutere dopo qualche giorno) e parlai loro dell’oggetto della tesi e cosa significa Resilienza.
Il contenuto del virgolettato che segue è tratto dal web:
“In fisica e in ingegneria resilienza indica la capacità di un materiale di resistere a un urto, assorbendo l’energia che può essere rilasciata in misura variabile dopo la deformazione”.
“In psicologia, la resilienza è un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e persino a raggiungere mete importanti”.
. . . in sostanza cercai di far capire loro che TUTTI avremmo preferito essere a casa per vari motivi ma che noi, avendo effettuato un giuramento alla Repubblica Italiana, avremmo dovuto “stringere i denti” e cercare di trasformare quella nostra DURISSIMA esperienza in un’occasione per crescere, migliorare ed uscirne più forti.
Non ebbi da quel giorno altri collaboratori che mi rappresentarono personali esigenze fittizie o reali. (altro episodio significativo sul quale mi soffermerò già avanti).
I primi giunti, con l’aiuto di una squadra di “locali”, appositamente assunti, provvidero a “bonificare” l’area e le stanze da macerie e rifiuti. In quel periodo il cibo era assicurato unicamente da razioni militari a lunga conservazione (Razioni K); i servizi igienici erano garantiti da gabinetti campali “bonificati” con calce idrata; il rifornimento idrico era fornito dagli Alleati e da una scorta congrua di acqua in bottiglia; gli alloggi, per tutti, erano ricavati da tende militari illuminate dalla fioca luce di torce tascabili.
La prima nave di rifornimenti, giunta a fine giugno, ha consentito di poter disporre della mensa, dei servizi igienici campali, delle tende per servizi generali, delle stazioni di energia e di quant’altro occorreva per vivere muovere ed operare nelle migliori condizioni di efficienza.
In venti giorni una “fetta di deserto” depressa di 500.000 mq è stata ripulita, riordinata, “inghiaiata” e riorganizzata con servizi igienici funzionanti, la mensa, il panifìcio, la lavanderia. Attraverso un contratto a termine con una ditta Kuwaitiana, sono state prese in affitto tende con condizionatori tropicalizzati e condizionatori per gli uffici che hanno consentito di poter vivere per poi operare schierando gli organi logistici di supporto al Contingente.
Il supporto sanitario era garantito da una infcrmeria “rinforzata” fornita dal Reparto di Sanità di NOVARA del 6° Reggimento di Manovra.
Viste però le condizioni climatico ambientali proibitive le Superiori Autorità decidevano di potenziare tale supporto ed hanno disposto lo spiegamento di un Ospedale da Campo.
I moduli sanitari sono giunti a fine luglio unitamente ai tecnici militari forniti dall’Ospedale Militare “CELIO” di ROMA e della Croce Rossa Italiana. I medici e gli specialisti giunti (1 ematologo, 3 chirurghi, 1 anestesista, 1 dermatologo, 1 ginecologo, 1 ortopedico, 1 oculista, 1 cardiologo, 1 odontoiatra, 1 radiologo, 1 farmacista) unitamente ai paramedici (14 SU infermieri e 12 Crocerossine) hanno permesso, dal 9 settembre di poter disporre di un funzionale ed etfficientissimo
Ospedale da Campo con sala chirurgica, rianimazione, laboratorio analisi, farmacia e radiologia oltre che degenza per 50 posti, rischierato nel Compound del Gruppo Supporto di Aderenza a Family Quarters e di un Posto Medicazione Avanzato nel Compound del Comando Brigata “GARIBALDI” a White Horse.
I dati significativi relativi alle attività svolte dal 1 luglio 2003 al 15 ottobre 2003 dal Gruppo Supporto di Aderenza, in Operazioni Task Porce “EL ALAMEIN” sono così riepilogabili:
– circa 370000 km percorsi dalle unità trasporti;
– 683 interventi di riparazione pari a 6662 h. di lavoro del personale tecnico;
-113 automezzi inefficienti recuperati dalle unità di soccorso;
– circa 1.400.000 lt. di carburante distribuito a cura degli addetti ai rifornimenti;
– 2000 ton. di viveri ripartiti a favore di tutti i reparti del contingente;
– 1300 interventi sanitari di varia natura e gravità.
I sopraccitati dati sono significativi ed “illuminanti” se agli stessi vengono affiancati i dati relativi ai servizi di “scorta operativa” forniti che ammontano a nr. 210.
E’ il caso di precisare che le attività logistiche in Teatro Operativo, non sono esenti da “pericoli” propri dell’attività né da quelli che derivano dalla stessa operatività. Tutte le Operazioni svolte, infatti, prevedono un sostegno logistico che deve essere aderente all’attività svolta. Non a caso il Gruppo Supporto di Aderenza è stato coinvolto in due episodi (conflitti armati) durante i quali assicurava il sostegno logistico.
Ricordo che i “forieri di alloggiamento” già in IRAQ ( che precedono il reparto per preparare l’accampamento) mi avevano riferito che la polvere nell’aria era continua, visibile ed insopportabile.Per attenuare il problema, occorreva approvvigionare alcune pompe di irrigazione ( quelle che servono per innaffiare i campi a distanza) da utilizzare in quell’area.
Giunto in zona di operazioni mi resi conto che per buona parte della giornata, in effetti, l’aria era irrespirabile, il caldo insopportabile ( circa 70 gradi).
Feci montare la prima pompa e nell’assistere al “collaudo” ne verificai l’effettivo funzionamento.
Investito tra l’altro a distanza, da una nube di acqua polverizzata mi ” rivitalizzai” ( boccheggiavo per il caldo) e mi venne l’idea di realizzare un’area ristoro per i militari a riposo.
Individuai l’area ( delimitata da containers) e feci installare una pompa d’irrigazione che polverizzava e schizzava l’acqua sui militari . . . in pantaloncini !
Un bravo pittore, realizzò un cartello all’ingresso con la scritta SCHIZZO BEACH – LIDO POLVERE D’ACQUA ( autorizzato da me dipinse anche una fanciulla (con memorabile fondoschiena) munita di paperella salvavita.
La notizia della realizzazione si sparse anche negli altri accampamenti distanti e tra i giornalisti che non mancavano mai.
Il direttore di televideo che era in zona volle accertarsi personalmente della realizzazione che riportó su due pagine di TELEVIDEO il 12 agosto 2003. (vds foto)
Il lavoro realizzato in quattro mesi ( rientrammo a fine ottobre) fu davvero incredibile!
Una nota degna di menzione: mia figlia si laureò in Pedagogia qualche giorno la mia partenza per l’IRAQ: erano presenti oltre a mia moglie ed il fratello, amici e conoscenti ma io non c’ero!
Ci sentimmo per telefono al termine della discussione della tesi e NON riuscimmo a parlare ( eravamo in due a piangere ); riuscì a comunicarmi solo il voto: TRENTA CON LODE!!!
Rientrammo come ho già scritto, a fine ottobre lasciando le consegne ad un altro Reggimento che trovò una situazione certamente diversa da quella che noi avevamo trovato.
Otto anni dopo. . . ero con mia figlia) in un grande magazzino di Livorno e mi si avvicinò un giovane che mi chiese se mi ricordavo di lui (era stato con me in IRAQ).
Nel chiedergli di aiutarmi a ricordare, gli presentai mia figlia e lui disse:
” mi scusi Comandante ma è lei la figlia che si doveva laureare in Pedagogia con la tesi sulla Resilienza? Ero in IRAQ con lei ed ancora ricordo il suo discorso sulla resilienza che mi ha accompagnato per questi otto anni e mi ha fatto riflettere”.
Mia figlia mi guardava con aria interrogativa: non le avevo mai riferito che la sua laurea e la Resilienza erano stato oggetto di un mio intervento con i militari per superare quel difficile momento! Se il mio richiamo alla resilienza ha fatto bene a quel giovane mi auguro possa aver fatto bene anche ad altri.
II 6^ Reggimento di Manovra il 15 ottobre 2003 fu avvicendato dal 6^Reggimento Trasporti si sono comunque alternati in Teatro lo stesso 6° Reggimento di Manovra ed il 6° Reggimento Trasporti; è cambiata la sola “Direzione”:
Il Comandante del 6° Reggimento di Manovra ed il suo Comando lasciarono la guida del Gruppo Supporto di Aderenza ed il Teatro d’Operazioni in IRAQ al Comandante del 6° Reggimento Trasporti ed al suo Comando.
Le fasi di deflusso/afflusso sono avvenute dai porti e dagli aeroporti di CAGLIARI, PISA, NAPOLI, SALERNO e KUWAIT CITY e si sono concluse il giorno 19 ottobre con il rientro a PISA della Bandiera di Guerra del 6° Rgt. che partì da PISA il giorno 30 giugno 2003.
NOTA:Alle 10 e 45, ora locale, del 12 novembre 2003, quattro kamikaze su due veicoli imbottiti con un carico fra i 150 ed i 300 chili di esplosivo si lanciarono contro la nostra Base Maestrale a Nassiriya. Morirono in diciannove! Tra i deceduti alcuni volontari ( Caporal Maggiore Emanuele Ferraro, Primo Caporal Maggiore Alessandro Carrisi, Caporal Maggiore Pietro Petrucci) tutti in forza al 6^ Reggimento Trasporti che solo per caso aveva posticipato la sua partenza (secondo turno e non primo). Il 6^ reggimento di Manovra che avrebbe dovuto garantire il secondo turno di missione in IRAQ era rientrato 22 giorni prima.


















