(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025Viviamo un passaggio decisivo. La rivoluzione digitale, l’intelligenza artificiale, la transizione energetica non sono più orizzonti lontani, ma sfide che bussano oggi alla porta dell’industria italiana. Germania, Francia e Spagna hanno intrapreso da tempo i loro percorsi: piani nazionali per l’Industria 4.0, strategie massicce sull’AI, politiche aggressive sulle rinnovabili. L’Italia non può limitarsi a rincorrere, né replicare modelli altrui. Deve invece affermare un proprio percorso originale, capace di coniugare ciò che siamo con ciò che vogliamo diventare.
Occorrono un patto istituzionale per l’industria, che metta insieme imprese, lavoratori, università e territori; un programma di incentivi selettivi, che premi chi investe in innovazione, sostenibilità e inclusione; e una narrazione identitaria del Made in Italy, che non sia soltanto marchio commerciale, ma racconto internazionale di qualità, eccellenza e responsabilità sociale.
Meritocrazia Italia propone un modello che tiene insieme quattro pilastri:
– industria 4.0 e digitalizzazione: non solo tecnologie abilitanti, ma strumenti per rafforzare le nostre filiere e diffondere innovazione anche nei territori meno connessi. Servono incentivi mirati alle imprese che scelgono la trasformazione digitale, vincolati a investimenti che restino in Italia e che coinvolgano le PMI;
– intelligenza artificiale e competenze: non soltanto ricerca d’avanguardia per pochi, ma un grande piano di formazione diffusa. Serve un Fondo nazionale per l’AI a sostegno delle PMI e hub territoriali che portino queste tecnologie anche al Sud, riducendo il divario digitale;
– sostenibilità ambientale ed energia verde: non solo obiettivi di riduzione delle emissioni, ma costruzione di distretti industriali verdi, investimenti nella circular economy e nella filiera rinnovabile. La transizione deve diventare vantaggio competitivo, non un costo;
– industria inclusiva e territoriale: non solo crescita economica, ma lavoro equo per tutti, con opportunità reali per le persone con disabilità e politiche di riequilibrio territoriale. Ripopolare il Sud, decongestionare le aree metropolitane, incentivare il lavoro da remoto e la rigenerazione urbana sono condizioni indispensabili per restituire qualità alla vita.
Qui sta la differenza. Mentre altri Paesi puntano su potenza industriale e concentrazione tecnologica, l’Italia può proporre un modello diffuso, inclusivo, identitario. Un modello che non sacrifica i territori più fragili, ma li trasforma in risorsa; che non si limita a calcolare i numeri della produzione, ma li accompagna a valori di coesione, equità e bellezza.
L’Italian way non è un compromesso: è un valore aggiunto europeo. È la capacità di mostrare che competitività e sostenibilità possono convivere, che l’innovazione non è privilegio di pochi ma opportunità di tutti, che il Made in Italy non è soltanto un brand, ma il segno di un Paese che produce con responsabilità.
Per questo Meritocrazia chiede un nuovo patto industriale che sappia accelerare innovazione e transizione digitale senza lasciare indietro le piccole imprese, che faccia della sostenibilità un vantaggio competitivo, e che riporti equilibrio tra Nord e Sud, tra città e province, coniugando inclusione e sviluppo.
Il futuro non si misura solo in punti di PIL, ma nella qualità del lavoro, nella dignità di chi produce, nell’impatto che lasciamo sulle generazioni a venire.
