(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025
Il Tribunale Ordinario di Perugia – Sezione Lavoro, con riferimento al procedimento civile R.G. n. 228/2025, definito con sentenza n. 517/2025, ha visto la parte ricorrente, assistita dall’Avv. Francesco Marrocco, emettere una diffida formale a diverse autorità competenti, richiedendo l’attivazione di accertamenti ispettivi, disciplinari e, ove necessario, verifiche penali.
La diffida è stata indirizzata al Ministero della Giustizia – Ispettorato Generale, alla Presidenza INPS – Direzione Generale, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INPS e al Consiglio Superiore della Magistratura.
La comunicazione formale sottolinea alcune criticità riscontrate nell’udienza del 15 ottobre 2025, convocata come udienza da remoto. In tale occasione, la parte ricorrente ha partecipato tramite collegamento telematico, mentre la controparte INPS, rappresentata dall’Avv. Roberto Lannovazzi, era presente fisicamente in aula accanto al giudice dott. Giampaolo Cervelli, violando i principi di parità tra le parti e le disposizioni in materia di udienze telematiche. Tale circostanza non risulta annotata nel verbale d’udienza, configurando potenziali omissioni rilevanti ai fini della correttezza processuale.
In merito alla sentenza n. 517/2025, la diffida segnala presunti vizi di legittimità e violazioni normative, tra cui:
Validità contestabile della notifica del verbale di accertamento del 19 novembre 2019 senza verifica dell’autenticità della firma;
Violazione della prescrizione quinquennale, scaduta il 31 ottobre 2022;
Attribuzione di legittimazione passiva a soggetti non competenti in seguito al fallimento del Gruppo Editoriale Umbria 1819 S.r.l.;
Distorsione dei principi giuridici di riferimento, in particolare dell’art. 6, comma 3, L. 689/1981, nonché disregolazioni relative all’insinuazione al passivo fallimentare.
Alla luce di tali elementi, la parte ricorrente diffida formalmente le autorità competenti a:
Disporre un’ispezione ministeriale presso il Tribunale di Perugia – Sezione Lavoro;
Verificare la regolarità dell’udienza e del verbale del 16 novembre 2025;
Accertare eventuali responsabilità disciplinari o penali del giudice dott. Giampaolo Cervelli;
Richiedere all’INPS la sospensione di ogni procedura esecutiva derivante dalla sentenza in oggetto, fino all’esito delle verifiche;
Trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica di Perugia per la valutazione di eventuali profili penali.
La diffida sottolinea l’importanza della trasparenza, della correttezza e del rispetto dei principi di legalità, evidenziando che eventuali omissioni o inadempienze nella gestione del procedimento possono compromettere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Il ricorrente si riserva, in caso di mancato riscontro nei termini di legge, di adire la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione e il Consiglio Superiore della Magistratura.
