(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 10 November 2025 PROCURA DISTRETTUALE DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale Ordinario di Venezia
COMUNICATO STAMPA
Su delega della Procura della Repubblica di Venezia, nella giornata odierna, i militari del Nucleo Investigativo di Venezia – con il supporto delle Autorità di Polizia ungheresi e croate, attivate per il tramite del Servizio di Cooperazione Internazionale – hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal GIP del Tribunale di Venezia, nei confronti di n. 23 soggetti senza fissa dimora (8 in carcere, 8 divieti di dimora nella Regione Veneto, 6 divieti di dimora nella Provincia di Venezia e 1 obbligo di dimora nel comune di Genova) responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro di “furto aggravato”, “violenza o minaccia per costringere a commettere un reato”, “lesioni personali”, “indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti”, “ricettazione”, “riciclaggio” e “violazione del foglio di via obbligatorio”.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Venezia e condotta dal dipendente Nucleo Investigativo dal mese di luglio 2023 a dicembre 2024 mediante tradizionali servizi di osservazione nonché attività tecniche, ha consentito di individuare e far emergere un gruppo criminale specializzato nella commissione seriale di borseggi nel centro storico lagunare posti in essere da donne di etnia rom/sinti, di nazionalità bosniaca e croata, ai danni soprattutto di turisti. Nello specifico:
sono state identificate 20 borseggiatrici dedite alla commissione di furti con destrezza soprattutto nell’area del centro storico veneziano, presso le Stazioni ferroviarie di Venezia Santa Lucia e Venezia- Mestre, nonché a bordo di treni e autobus in arrivo ed in partenza dalla città lagunare. Alcune giovani donne indagate sono risultate di indole particolarmente aggressiva, ricorrendo a volte all’uso della violenza fisica ed alle minacce, anche gravi, sia nei confronti dei passanti che segnalavano o riuscivano a sventare i furti, sia nei confronti dei loro complici che non raggiungevano gli obiettivi criminali.
In particolare, in una circostanza, tre indagate, in concorso tra loro, si scagliavano contro una donna che era riuscita a sventare un borseggio ai danni di un turista nei pressi della Stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia, percuotendola con schiaffi e utilizzando anche una borsa, tanto da procurarle una frattura al dito con prognosi di 30 giorni. In un’altra occasione, invece, un’indagata prospettava a due giovani borseggiatrici (una delle quali minore di anni 14) l’uso di un coltello per provocare loro lesioni se non avessero portato 2.500 euro a testa in una sola giornata, spingendosi addirittura a sferrare alcuni pugni in corrispondenza dell’addome di una di loro, incurante dello stato di gravidanza della medesima;
è stato accertato che 3 coniugi delle borseggiatrici provvedevano al riciclaggio del denaro sottratto alle vittime dalle loro mogli recandosi presso un noto centro commerciale della Provincia di Venezia per effettuare il cambio in euro del contante, pari a circa € 11.000, di varie valute estere, ostacolando in tal modo l’identificazione della sua provenienza delittuosa. Gli uomini si occupavano anche della “logistica”, accompagnando giornalmente le loro consorti presso le Stazioni ferroviarie o degli autobus per raggiungere il centro storico lagunare dove avrebbero perpetrato le attività predatorie e accudendo i figli minori durante il periodo di assenze delle mamme;
sono stati ricostruiti 32 episodi di furti con destrezza con conseguenti introiti illeciti pari a circa € 50.000 – commessi con una certa spregiudicatezza e disinvoltura dagli indagati, spesso in luoghi affollati nella convinzione di poter contare sull’impunità e attuando schemi criminosi ben consolidati – nonché documentate oltre 150 violazioni del foglio di via obbligatorio.
Degli indagati, una è stata tradotta presso la casa di reclusione femminile di Venezia- Giudecca, mentre per due (un uomo ed una donna) già detenuti in Croazia ed un’altra in Ungheria è stata richiesta la collaborazione a quelle Autorità di Polizia estere per la notifica del provvedimento cautelare emesso dall’Autorità Giudiziaria lagunare.
Inoltre, sono stati notificati due divieti di dimora nella Regione Veneto, di cui uno a Venezia e un altro a Roma, dove è stata rintracciata una delle indagate con l’ausilio dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma.
Il procedimento penale non risulta concluso e la colpevolezza degli indagati dovrà essere accertata con sentenza irrevocabile.
Venezia, 10 novembre 2025.
