(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 10 November 2025 (AGENZIA UMBRIA NOTIZIE)
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Dimensionamento scolastico in Umbria, la Regione porta il caso
al Presidente della Repubblica
(AUN) – Perugia, 10 novembre 2025 – “Oggi abbiamo depositato il
ricorso straordinario al Presidente della Repubblica – spiega
l’assessore all’Istruzione della Regione Umbria Fabio Barcaioli –
l’Umbria non può essere l’unica Regione d’Italia penalizzata dal
decreto ministeriale sul dimensionamento scolastico, che stabilisce
il numero dei dirigenti e dei direttori amministrativi per le
scuole. Il decreto ci assegna 130 autonomie, due in meno rispetto a
quanto riteniamo corretto, perché il ministero ha calcolato i posti
in base a stime previsionali anziché sul numero effettivo di
studenti iscritti. Pretendiamo che la normativa venga applicata in
modo corretto e coerente con la realtà delle scuole umbre”.
Il riferimento è al decreto interministeriale n. 124 del 30
giugno 2025, con cui il Ministero dell’Istruzione e quello
dell’Economia hanno definito il contingente di dirigenti
scolastici e Direttore dei Servizi Generali Amministrativi
(Dsga) per l’anno scolastico 2026/2027. Tutte le Regioni hanno
ottenuto un aumento, tranne l’Umbria, rimasta a 130 autonomie
scolastiche.
L’atto chiede la rettifica del decreto e l’assegnazione di
due autonomie in più, portando a 132 il numero complessivo
delle dirigenze umbre.
“La Regione conta oltre 101 mila studenti e un territorio
in gran parte montano, dove la scuola è spesso l’unico
presidio pubblico – aggiunge l’assessore all’Istruzione –
Nelle settimane scorse, in Assemblea legislativa, è stato
presentato il piano formativo regionale, con cui sono stati
già attuati sette accorpamenti scolastici su nove richiesti
dal Ministero, sei in Provincia di Perugia e uno nella
Provincia di Terni”.
“Abbiamo cercato il dialogo con il Ministero per mesi –
prosegue Barcaioli – chiedendo di correggere un errore che
appare evidente, ma non abbiamo mai ricevuto risposte. Il
ricorso è stato necessario per tutelare le nostre scuole e le
comunità che vivono nei territori più fragili”.
“Due autonomie possono sembrare poche ma significano due
presidi didattici che restano aperti, due comunità che
continuano ad avere un punto di riferimento – conclude
Barcaioli – Il ministro Valditara ha scelto di trattare la
scuola pubblica solo in forma di tagli e divieti calpestando
le esigenze delle comunità che la sostengono ogni giorno. Con
questo governo rischiamo di lasciare le generazioni future
senza strumenti, senza conoscenze, incapaci di difendere il
loro futuro. È una scelta politica precisa, chi governa oggi
ha deciso che istruzione, cultura e territorio non contano, e
noi non possiamo accettarlo”.
Redcom/Mdc/nnn
