(AGENPARL) - Roma, 5 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 05 November 2025 Ufficio stampa
119a. 2025
Comunicato stampa
Cellule T “ribelli” nel cervello
così nasce l’infiammazione neurotossica dell’Alzheimer
Pubblicato su Nature Communication nuovo studio coordinato da
Gabriela Constantin che svela un inedito meccanismo infiammatorio
che danneggia i neuroni
Un nuovo studio dell’Università di Verona getta nuova luce sul ruolo del sistema
immunitario nella malattia di Alzheimer svelando un inatteso “tradimento” delle cellule
difensive del nostro organismo. Le stesse cellule T che normalmente ci proteggono da
virus e infezioni diventano, in alcune circostanze, capaci di danneggiare i neuroni e
alimentare i processi neurodegenerativi alla base della malattia. È questa la scoperta al
centro della ricerca intitolata “Le cellule T CD103-CD8+ promuovono l’infiammazione
neurotossica durante la malattia di Alzheimer attraverso la via di segnale granzima K – PAR-
1”, realizzata dal gruppo guidato da Gabriela Constantin, prorettrice alla Ricerca di ateneo e
docente di Patologia generale del dipartimento di Medicina diretto da Domenico Girelli. e i
cui risultati sono stati di recente pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature
Communications.
La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza. L’Organizzazione mondiale della
sanità stima che nel 2030 circa 66 milioni di persone avranno questa patologia e che nel 2050
ci saranno 115 milioni di pazienti con un notevole impatto sociale ed economico. La
malattia ha una durata di 3-9 anni e al momento non esiste alcuna terapia in grado di interferire
con il suo decorso.
“Il nostro studio – spiega Gabriela Constantin – dimostra un dialogo alterato tra l’immunità e il
cervello nella malattia di Alzheimer. I linfociti T esprimenti la molecola CD8, cellule immunitarie
normalmente coinvolte nella difesa contro le infezioni, svolgono un ruolo neurotossico rilasciando
la granzima K che aggredisce i neuroni e altera la loro funzione”. Questa scoperta apre la via
a nuove prospettive terapeutiche basate sulla modulazione delle funzioni neurotossiche delle
cellule immunitarie, con possibili applicazioni anche in altre malattie neuroinfiammatorie come
il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla.
Ufficio Stampa
VaDiS | Area Valorizzazione e Divulgazione dei Saperi
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