(AGENPARL) - Roma, 5 Novembre 2025(AGENPARL) – Wed 05 November 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 05/11/2025, ore 16:43
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consiglieri.
Consiglio
Lavori Consiglio: Monumenti fascisti 2, Alto Adige Pass per i volontari del soccorso, integrazione lavorativa di persone con disabilità
**Mozioni di Süd-Tiroler Freiheit, Team K, Gruppo verde.** È ripresa nel pomeriggio di oggi, in Consiglio provinciale a Bolzano, la trattazione, iniziata questa mattina, del I monumenti fascisti non sono memoriali – il Monumento alla cosiddetta Vittoria va messo in un museo! (presentato dai conss. Knoll, Atz, Rabensteiner e Zimmerhofer il 14/10/2025), con cui Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) chiedeva che il Consiglio provinciale 1. condannasse l’esibizione di simboli e messaggi fascisti e constatasse che dal cosiddetto Monumento alla Vittoria di Bolzano promana ancora oggi un messaggio ideologico che esalta i crimini del fascismo e offende i Sudtirolesi; 2. prendesse le distanze da qualsiasi tentativo di banalizzare la forza simbolica del cosiddetto Monumento alla Vittoria, presentandolo come monumento culturale “defascistizzato” o come presunto memoriale per la pace, poiché esso non soddisfa in alcun modo i criteri necessari a tale interpretazione; 3. invitasse il Parlamento e il Governo italiani a sospendere ogni progetto di restauro del cosiddetto Monumento alla Vittoria; 4. invitasse il Parlamento e il Governo italiani a procedere alla rimozione del cosiddetto Monumento alla Vittoria e a destinare parti di esso a un Museo di storia contemporanea, dove la sua vicenda venisse presentata al pubblico in modo scientificamente fondato e privo di condizionamenti ideologici; 5. invitasse il Ministero della Difesa italiano e il Corpo degli Alpini a rinunciare a celebrazioni e parate davanti a monumenti e simboli del fascismo; 6. invitasse il Parlamento e il Governo italiani a rimuovere la statua di Cesare situata nel cortile del Comando truppe alpine di Bolzano – il cui basamento è fiancheggiato da fasci littori – nonché tutti gli altri monumenti di epoca fascista di proprietà dello Stato italiano presenti in Sudtirolo, destinandone alcuni o parte di essi, se opportuno, a un Museo di storia contemporanea; 7. invitasse il Parlamento e il Governo italiani a garantire che l’esaltazione e la relativizzazione del fascismo – ad esempio sotto forma di saluto romano, vendita di oggetti di culto fascisti (come il “Vino Mussolini”), esposizione di simboli fascisti (ad esempio la fiamma tricolore), diffusione di messaggi fascisti o uso di denominazioni ispirate al fascismo – siano vietate e perseguite in modo coerente e rigoroso.
Dai banchi di consigliere e consiglieri, l’ass. Ulli Mair (Die Freiheitlichen) ha sottolineato, tra l’altro, che la storicizzazione del Monumento alla Vittoria non è affatto riuscita, e che il centro di documentazione è spesso chiuso e i pannelli esplicativi sono difficilmente percepibili. Un monumento realmente storicizzato, questo trasmetterebbe chiaramente ai cittadini altoatesini e agli ospiti il motivo per cui la città di Bolzano è oggi come la conosciamo. La richiesta di demolizione avrebbe poche possibilità di successo, soprattutto considerando che politici di sinistra e storici difendono il monumento. Ha condiviso i punti 1 e 2
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit), cofirmatario, ha chiarito che il Monumento alla Vittoria nella sua forma attuale non è storicizzato, come detto da Foppa; l’anello luminoso sembra più una pubblicità e il sottostante museo è quasi sempre chiuso, mentre le tabelle esplicative quasi non si vedono dalla rotonda, quasi fosse voluto. La richiesta di Knoll relativa alla demolizione non avrà successo, se si pensa che anche storici di sinistra legittimano il monumento. Anche l’ultima parte della mozione è poco attuabile. Si è detta infine favorevole ai punti 1. e 2.
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit), cofirmatario, ha detto che per lui e molti altri sudtirolesi non si tratta di monumenti di monito ma costruzioni scandalose, che ricordano ogni giorno cosa è stato fatto alla popolazione locale. una richiesta simile se l’aspetterebbe dalla popolazione e dai politici italiani, per dimostrare di non aver nulla a che fare con questo periodo storico, ma non è cosí: lo si difende e gli si dà un’importanza storica. triste è che l’Italia non abbia il coraggio di demolire i monumenti fascisti: dove sono i liberali di sinistra che si proclamano contrari ai fascisti, dove le Omas gegen Rechts in questo caso? Bisognerebbe approvare i singoli punti a grande maggioranza per dare un segnale chiaro.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha ricordato il referendum sulla denominazione della piazza: chi voleva il nome “pace” voleva dare un segno di superamento delle contrapposizioni etniche. Liu era sempre stato per il potenziamento dei simboli fascisti, da trasformare in luogo di conoscenza e consapevolezza, non di celebrazione. Va ricordato che il governo cittadino ha anche spostato le celebrazioni del 4 novembre in piazza Walther e piazza del Municipio: questo fu voluto dalle forze che in consiglio provinciale sono in opposizione, mentre la SVP in Giunta si è legata a chi voleva mantenere questi simboli senza depotenziare, mentre il PD è rimasto coerente. Ci vuole una memoria condivisa per togliere a questi simboli il loro significato.
Dai banchi dei consiglieri, Marco Galateo (Fratelli d’Italia) ha ricordato che ai tempi del referendum muoveva i primi passi in politica, e il tema entusiasmava il mondo giovanile altoatesino; da figlio di militare ricordava le celebrazioni per le Forze armate che lí si svolgevano. Nel frattempo sono passati decenni, e la comunità di lingua italiana non lo considera più un luogo simbolico, bensì un monumento che deve ricordare la storia. Anche la parte politica di destra ha apprezzato il valore storico del museo sottostante, non ideologizzato. Esso forse è troppo poco esposto. Un monumento non deve fare paura, nessuno va lì a esaltare una dittatura, condannata da tutte le forze politiche. La mozione pare mossa da volontà di diffondere astio tra la popolazione.
Secondo Renate Holzeisen (Vita) serve un’ulteriore storicizzazione. A lei il monumento non dà fastidio, e ritiene che si sia già in una fase successiva; tuttavia, vero è che bisogna far luce sulla storia del monumento, perché il museo creato è una cortina di fumo che non fa davvero luce sul monumento. Non si puó demolire tutte le testimonianze dell’epoca. Dire alla Giunta che non va bene collaborare con i fascisti non è un’affermazione condivisibile, perché un sistema autoritario si è visto prima di questa Giunta.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha riferito che chi difende il monumento dice che esso è un memoriale per mettere in guardia, ma solitamente i memoriali vengono costruiti al fronte, dove la gente moriva. si tratta di propaganda, per mandare il messaggio “qui siamo in italia”. Per lui questo monumento è un’offesa, anche se solo il 10% della popolazione italiana sa cosa simboleggia e cosa c’è scritto, tuttavia per i sudtirolesi esso è un’offesa della loro dignità.
Harald Stauder (SVP) ha fatto riferimento alla mancanza di un ampio consenso sull’abbattimento del monumento: per questo si è preferito optare per la storicizzazione, che in alcuni ambiti è ancora carente. Bisogna fare di più, anche rispetto al messaggio che si vuole trasmettere alla popolazione: bisogna storicizzare meglio il monumento, affinché sia davvero un monito. Rispetto a quanto detto stamattina da Zimmerhofer, ha contestato l’affermazione che altrove siano stati demoliti tutti i monumenti nazisti, fascisti, comunisti e coloniali. Importante è storicizzare questi monumenti in modo positivo.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha sostenuto che il monumento non è stato storicizzato abbastanza, e non ha perso nulla della sua arrogante imponenza: chi lo vede per la prima volta, lo percepisce proprio come un arco trionfale. Se venisse davvero depotenziato, sarebbe giusto ricordare l’epoca del fascismo e il modo in cui si è arrivati a una dittatura – oggi si vedono dei paralleli, e anche l’attuale coalizione di Giunta si sarebbe ritenuta impossibile. Ha poi fatto riferimento a un consigliere provinciale degli anni 60 che avrebbe partecipato alla deportazione degli ebrei, e ritenuto più grave dle monumento mantenere toponimi italiani che vengono usati quotidianamente.
Il pres. Arno Kompatscher ha chiarito che fa bene parlare del tema, perché non è mai concluso una volta per tutte. Al contrario del promotore, egli ritiene che la storicizzazione dei monumenti è importante, perché serve da monito, ma essa non è ancora conclusa. Buona è la soluzione di piazza tribunale. per il monumento della Vittoria si può fare qualcosa di piú, ma egli invita i promotori della mozione a visitare il centro di documentazione sottostante, fatto davvero bene. vero è che in italia non si è voluto elaborare fino in fondo il fascismo, in altri Stati si è fatto di più; la giurisprudenza, per esempio, relativizza il saluto fascista. La mozione verrà respinta, perché non contribuisce a promuovere una maggiore consapevolezza; opportuno è invece Aumentare la consapevolezza sul significato del nome della piazza, sull’assurdità di una via Amba Alagi. va detto anche che i sudtirolesi non sono solo vittime: anche per questo serve elaborare insieme la storia. Non funziona, girare all’indietro la ruota della storia, e va ricercata una soluzione che abbia un ampio consenso, al di là dei gruppi linguistici. Va riconosciuto anche che passi avanti sono stati fatti. Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha proposto una modifica del punto 5, al fine di invitare a rinunciare a manifestazioni o parate davanti al monumento, indipendentemente da chi le fa (5.) e di votare separatamente al punto 7. le parole “denominazioni ispirate al fascismo”. Sven Knoll ha accettato la proposta relativa al 5., e risposto al presidente Kompatscher che chiedeva di evitare decisioni a maggioranza che questo atteggiamento aiuta chi difende una certa ideologia. Non è accettabile avere a Bolzano monumenti con scritte che inneggiano al facsismo, e non ci vuole il consenso di tutta la società per dire che queste ideologie sono sbagliate, come dimostra quanto ha fatto la Germania: bisogna avere coraggio. Ha chiesto agli italiani se è normale fare delle celebrazioni davanti a fasci littori. Il monumento dovrebbe mettere in guardia, ma così non è. E cosa direbbe Foppa se gli Schützen organizzassero ogni anno una parata davanti a delle svastiche? La mozione, votata per parti separate su richiesta di Knoll, è stata respinta a maggioranza (il punto 5., modificato, con 16 sì, 16 no e 1 astensione).
Paul Köllensperger (Team K) ha quindi presentato la Alto Adige Pass come riconoscimento per il lavoro di volontarie e volontari nei servizi di soccorso (presentata dai conss. Köllensperger, Ploner A., Rieder e Ploner F. il 15/10/2025), con la quale chiedeva di mettere l’Altoadigemobilità Fix365 gratuitamente a disposizione delle volontarie e dei volontari dei vari servizi di soccorso. Il consigliere, evidenziando l’importanza dei servizi forniti dai volontari in Alto Adige, ha spiegato che sarebbe un modo per riconoscere l’importanza del sevizio che fornisce questa categoria.Particolarmente importanti in una regione montana come l’Alto Adige, infatti, sono i servizi di soccorso alpino: intervengono in caso d’incidenti escursionistici e alpinistici, di valanghe o per la ricerca di persone disperse, e conoscono le montagne come nessun altro. Tutte queste persone che lavorano volontariamente nei numerosi servizi di soccorso meritano un riconoscimento, che dovrebbe andare oltre le parole di elogio
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha sostenuto la proposta, e chiesto se esiste ancora il pass cultura che dava accesso gratuito a manifestazioni culturali ai volontari del settore. Ha aggiunto però che non è ancora riuscita a far funzionare il proprio Fix365, chiedendo spiegazioni all’assessore competente.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha sostenuto la proposta, invitando ad andare oltre fino a verificare la possibilità di utilizzo gratuito dei mezzi pubblici per tutti i residenti. Ha poi fatto riferimento alle molte linee che non sono dedicate ai pendolari, ma ai turisti, e ha aggiunto che chi ha ricevuto il benefit del Fix 365 probabilmente non lo usa per andare al lavoro, ma per le gite domenicali con la famiglia: ciononostante, si tratta di una posisbiliztá apprezzata.
Maria Elisabeth Rieder (Teram K), cofirmataria, ha riferito che ci si era chiesti quali volontari sostenere; poiché quasi tutti gli altoatesini e le altoatesine fanno volontariato, il Fix 365 dovrebbe essere messo a disposizione di tutti e tutte, ma per ora con la mozione ci si è concentrati sui volontari del soccorso, particolarmente importanti. Dare il Fix 365 a tutti i dipendenti pubblici non è una misura utile per ridurre il divario tra dipendenti pubblici e privati, anzi: aumenta le differenze – va detto comunque che anche le aziende possono offrire questo benefit, cosa che però possono fare solo le grandi aziende. Rieder ha quindi invitato la Giunta a dare il pass a tutti gli abitanti della provincia.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha ricordato la richiesta di un ticket clima, poiché il 70% dei detentori di alto adige pass non arriva mai al livello più economico. Si è detta a favore della mozione, che aiuta a sburocratizzare il sistema.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato che in occasione della Seduta congiunta era stato proposto un Pass per tutta l’Euregio: i volontari del soccorso degli altri territori euregio dovrebbero quindi essere coinvolti nella misura proposta. ha chiesto ai firmatari di modificare in questo senso la mozione.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) si è detto a favore di questo benefit, ma ha riferito all’assessore che a livello informatico non tutto sta andando bene e il modo di attivazione è complicato.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher, rispondendo in quanto assessore alla Protezione civile, ha ritenuto problematico riconoscere questo abbonamento solo a una categoria di volontari, per quanto preziosi come quelli del soccorso. Questo creerebbe molti problemi e proteste. Ha quindi evidenziato il valore dell’offerta di trasporto pubblico offerta in provincia, difendendo la possibilità di utilizzo completo a 250 € l’anno, e spiegato che un trasporto totalmente gratuito senza titoli di accesso potrebbe creare problemi di sicurezza, come accaduto altrove. L’ass. Daniel Alfreider ha ringraziato STA, Ripartizione informatica e tutti gli enti che hanno collaborato al Fix 365; a ieri, 15.000 dipendenti avevano attivato questo Pass, quindi non doveva essere così complicato; ha difeso anche il fatto di aver dato il pass come benefit: alla politica dei trasporti si è associata una politica sociale. In Austria, dove c’è il Klimaticket, già bisogna pagare più che in Alto Adige. Anche il presidente del Consiglio Arnold Schuler ha riferito che molti dipendenti del Consiglio hanno già attivato l’abbonamento. Paul Köllensperger ha replicato che il benefit dato ai dipendenti pubblici è visto in modo discriminatorio dai dipendenti privati, e rivendicato che nella mozione il gruppo target è definito in modo molto chiaro. La mozione è stata respinta con 16 sì e 17 no.
Zeno Oberkofler (Gruppo verde) ha quindi presentato la Compensi equi nell’integrazione lavorativa delle persone con disabilità (presentata dai conss. Oberkofler, Foppa e Rohrer il 17/10/2025), con la quale chiedeva di incaricare la Giunta provinciale 1. di adeguare l’indennità spettante nell’ambito delle convenzioni individuali per l’inserimento lavorativo a quella prevista per i tirocini nella pubblica amministrazione; 2. di corrispondere l’indennità non più per ora di lavoro svolta, ma forfettariamente su base mensile; 3. di consentire lo svolgimento dei tirocini per l’inserimento lavorativo parallelamente a un rapporto di lavoro part-time per un periodo limitato; 4. di prevedere l’assunzione di persone con disabilità nell’ambito di progetti di inserimento lavorativo alla V qualifica funzionale nelle pubbliche amministrazioni della provincia di Bolzano; 5. di effettuare una rilevazione al fine di appurare quali enti pubblici e a partecipazione pubblica non adempiono all’obbligo di legge, previsto per le aziende con 15 o più dipendenti, di assumere almeno una persona con disabilità, e di prendere quindi provvedimenti atti a far rispettare rigorosamente tale obbligo; 6. di procedere a controlli capillari del rispetto dell’obbligo di legge, previsto per le aziende con 15 o più dipendenti, di assumere almeno una persona con disabilità, nonché di applicare le sanzioni previste in caso di inosservanza e in particolare in caso di ripetute violazioni. Il consigliere ricordava nelle premesse che con la L.P. n. 7 del 2015, la Provincia autonoma di Bolzano aveva introdotto le convenzioni individuali per l’inserimento lavorativo, misura che consiste in progetti di tirocinio che preparano in modo mirato le persone con disabilità a un impiego nel mercato del lavoro formale; a tal fine ci si avvale di strumenti sociopedagogici quali l’accompagnamento sul posto di lavoro, le persone di riferimento nell’azienda, le formulazioni degli obiettivi, i compiti di apprendimento e le misure mirate di sviluppo delle competenze. L’indennità prevista è stata determinata nel 2016 a un massimo di 492 euro al mese, importo mai più rivisto: ma ottenere una paga equa è un diritto anche delle persone con disabilità. Sarebbe inoltre bello poter applicare dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, perché i tirocini non sono coperti da contributi previdenziali; per questo sarebbe utile anche dare la possibilità di accompagnare i tirocinio con un rapporto di lavoro part time a tempo limitato. Va consentito anche di svolgere tirocini nel pubblico a un livello superiore alla V. qualifica funzionale, così come bisogna controllare che l’obbligo di assunzione di persone con disabilitá venga rispettato.
Alex Ploner (Team K) ha evidenziato i concetti di dignitá e partecipazione in relazione alle persone con disabilità: concetti fortemente collegati alla partecipazione al lavoro. Ha riferito poi la testimonianza della madre di un 37enne con leggera disabilitá cognitiva che pur lavorando come barista non riceveva uno stipendio adeguati, e che vorrebbe lavorare con una retribuzione “normale”, cosa che pare impossibile. In quanto all’inclusione, non si è a buon punto, nemmeno in quanto ai controlli. Un problema è che i tirocini possano durare fino a 5 anni, e se dopo 5 anni comunque nessuno viene assunto la Provincia deve intervenire.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde), cofirmataria, ha evidenziato che il lavoro fa parte della propria identità, e che il fine dei tirocini è l’inserimento nel mondo del lavoro. è inoltre indispensabile una retribuzione adeguata dei tirocini.
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato l’audizione sul mondo della disabilità, che gli aveva permesso di rendersi conto delle difficoltà che incontrano queste persone, che hanno grandi potenzialità. L’economia dice che manca personale specializzato: qui ci sarebbero persone disposte a lavorare; le associazioni di categorie vanno esortate a integrarle nel mondo del lavoro, anche perché abbiano in futuro una pensione adeguata. Ha quindi sostenuto la mozione.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) cofirmataria, ha confermato che l’audizione organizzata dalla IV commissione legislativa ha bene illustrato le difficoltà del settore: i genitori hanno detto che la difficoltá maggiore è quando i ragazzi con disabilitá lasciano la scuola, e che alcune iniziative di inserimento funzionano molto bene, ma mancano controlli e verifiche. Le persone con disabilità portano un valore aggiunto nelle organizzazioni, e bisogna cambiare il punto di vista che vede le persone normodotate come accompagnatrici di quelle con disabilità, che danno un autentico valore aggiunto. I tirocini vanno pagati adeguatamente.
Anche Waltraud Deeg (SVP), presidente della IV commissione, ha ricordato l’audizione, che aveva evidenziato che è necessario fare molto per garantire un’adeguata partecipazione alla società: si tratta di persone che hanno capacità, vogliono impegnarsi e vanno adeguatamente retribuite. Ha quindi ricordato che nella propria classe c’era un’alunna con disabilità, che a causa della mancanza del personale necessario era costretta a indossare il pannolino: scaricarsi a vicenda le competenze non risolve il problema delle persone con disabilità.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che il lavoro svolto dalle persone con disabilità nelle aziende non è una terapia occupazionale, ma un’attività di valore. In Val di Funes c’è un’azienda che assume donne con disabilitá psichica: la mano pubblica potrebbe sostenerla con più incarichi. La commissione legislativa potrebbe visitarla, anche per dimostrare apprezzamento e farle pubblicità.
Franz Ploner (Team K) ha ricordato che nella scelta dei relatori e delle relatrici dell’audizione si erano voluti coprire tutti gli ambiti; un tema emerso era quello delle retribuzioni, che erano solo delle paghette, e della durata dei contratti, a tempo determinato, nonché dell’assenza di una previdenza pensionistica. Una volta uscite dalla scuola, queste persone perdono tutele. Un lavoro a tempo indeterminato significa riconoscimento e integrazione, nonché tutele previdenziali per non cadere in povertà nell’età anziana.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha osservato, tra l’altro, che avrebbe sostenuto la mozione e ha raccontato diverse esperienze personali: ad esempio, conosce un imprenditore che ha difficoltà a trovare collaboratori con disabilità. È fondamentale, ha sottolineato, che le persone con disabilità abbiano un compito e siano incluse nella società.