 (AGENPARL) - Roma, 31 Ottobre 2025
 (AGENPARL) - Roma, 31 Ottobre 2025(AGENPARL) – Fri 31 October 2025 Pesca. Sottosegretario La Pietra, chi strumentalizza fermo pesca ignora realtà
“In acque limpide si pesca meglio e dato che qualcuno ha un interesse politico a intorbidirle facciamo subito chiarezza in merito all’attività di pesca delle nostre marinerie. Gli scenari erano due: nessuno usciva in mare e niente pesca per novembre dicembre per esaurimento delle giornate, oppure pesca oltre le 4 miglia e mezza. Noi abbiamo ottenuto il fermo retribuito a novembre e uscita in mare a dicembre senza limitazione delle 4 miglia e mezzo. Doveroso un passo indietro per dire da dove siamo partiti: per il 2025 c’era una previsione di taglio delle giornate di pesca per lo strascico nel Tirreno di quasi il 40%. Grazie ad un enorme impegno del ministro Lollobrigida è stato raggiunto un accordo con il commissario europeo alla pesca per stabilire che tale taglio non sarebbe stato applicato se fossero state adottate delle misure di compensazione alternative. Dopo diverse settimane di intenso lavoro e confronto con le associazioni, la nostra direzione predispose un documento con le misure compensative e le trasmette alla direzione pesca europea. L’attività di pesca è iniziata, considerando le stesse giornate del 2024 e con un monitoraggio mensile, abbiamo seguito l’andamento del consumo delle giornate, siamo poi giunti a fine luglio con uno sforamento rispetto allo stesso periodo del 2024, abbiamo convocato una riunione con le associazioni nazionali e in maniera concorde abbiamo diminuito le giornate di pesca da 5 a 4 in maniera prudenziale, per non correre il rischio di esaurire le giornate di pesca prima di fine anno ed arrivare poi al fermo pesca di ottobre per una verifica puntuale del numero di giornate rimanenti. Successivamente la commissione, con una tempistica alquanto anomala, mesi dopo l’invio del nostro documento sulle compensazioni e di fatto a ridosso del fermo obbligatorio, ci ha comunicato che la misura per la salvaguardia del 20% dei riproduttori del nasello, con l’individuazione di 5 zone proibite alla pesca, non era stata giudicata idonea per il raggiungimento dell’obiettivo e che avremmo dovuto aggiungere un’ulteriore misura restrittiva consistente nel divieto di pesca fino a 4,5 miglia dalla costa, pena l’eliminazione delle giornate di pesca rimanenti per i mesi di novembre e dicembre. Misura per noi giudicata inattuabile e inaccettabile, posizione condivisa da tutte le associazioni di categoria, che nel frattempo avevamo convocato per comunicare la situazione e confrontarci per trovare una misura alternativa. Siamo arrivati, grazie anche al supporto di dati scientifici, ad elaborare una proposta che prevedeva in alternativa il prolungamento del fermo pesca obbligatorio di un ulteriore mese fino al 30 novembre, con un fermo retribuito, il divieto di pesca del nasello per i palangari per il mese di novembre e la sospensione di due mesi della pesca sportiva sempre e solo del nasello. La proposta è stata illustrata e condivisa con tutte le associazioni della pesca e inviata a Bruxelles. Grazie al supporto della relazione tecnica che confermava il raggiungimento dell’obiettivo la proposta è stata accettata, permettendoci di passare da una situazione iniziale in cui non erano previste giornate di pesca per il mese di novembre e dicembre, quindi niente pesca dopo la fine fermo al 31 ottobre, o in alternativa il divieto di pesca fino alle 4 miglia e mezza dalla costa, in pratica come non pescare, ad una situazione che ha previsto la possibilità per i nostri pescatori di stare un mese fermi il mese di novembre, ma retribuito e di uscire in mare nel mese di dicembre. Siamo consapevoli che l’ottimo sarebbe stato pescare tranquillamente novembre e dicembre, ma penso sia giusto poter rivendicare questo come un successo rispetto alle condizioni iniziali. Per questo ci tengo a ringraziare tutte le associazioni nazionali della pesca con cui abbiamo condiviso l’intero percorso e per il supporto e l’appoggio che hanno dato per la soluzione del problema. In ultimo tengo a rassicurare i nostri pescatori sul pagamento del fermo pesca 2023 che è già in corso e il 2024 nei primi mesi 2026, recuperando completamente il ritardo che abbiamo trovato al nostro insediamento.
A breve inizieremo un confronto per la programmazione 2026 e valuteremo, come sempre, insieme alle associazioni di categoria le condizioni migliori per il settore da sottoporre nella discussione con l’Europa”.
E’ quanto dichiara il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra.
Ufficio stampa Sottosegretario La Pietra
