(AGENPARL) - Roma, 29 Ottobre 2025(AGENPARL) – Wed 29 October 2025 https://www.aduc.it/articolo/carta+bianca+coso+nero+niet+nuovo+stadio+palazzo_40060.php
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Firenze. Carta bianca per il ‘coso nero’, ‘niet’ per il nuovo stadio. Palazzo Vecchio come Giano bifronte?
Commisso, con l’innovativo “Viola Park”, ha dato forma a un nuovo modello di calcio ma è stato bersagliato di veti per il nuovo Franchi; sul “cubo nero” (1), invece, Comune e Soprintendenza si scoprono assenti, smemorati, incapaci anche ex post di intervenire. Perché?
La mozione di sfiducia presentata (2) lunedì contro l’attuale sindaca ha messo in luce un aspetto rilevante: l’opposto atteggiamento riservato dal Comune di Firenze e dalla Soprintendenza al presidente della Fiorentina Commisso, che avrebbe voluto rifare lo stadio comunale Artemio Franchi con i suoi soldi – e magari con un progetto innovativo come dimostrato al “Viola Park” di Bagno a Ripoli –, e ai privati che hanno trasformato il Teatro Comunale nel famigerato “cubo nero”. Due privati, due privati che investono e quindi vogliono giustamente un ritorno economico, un atteggiamento completamente diverso da parte degli organi che, per natura, mandato e funzione, dovrebbero essere terzi, equi e trasparenti.
Da un lato, si sono fatte severissime osservazioni, si sono posti paletti e puntine, Comune e Soprintendenza si son fatti occhiuti vigilini e inflessibili censori; dall’altro sono stati concessi ampi spazi di manovra, quasi una delega in bianco, all’intervento di trasformazione dell’ex Teatro Comunale, senza vigilare adeguatamente in corso d’opera, senza concordare una compensazione a vantaggio della città a margine dell’intervento (destinare alcuni spazi a funzioni pubbliche o ancor meglio all’housing sociale o affitti a prezzi calmierati), senza imporre, alla luce del conclamato impatto visivo del “cubo nero”, minime migliorie estetiche dopo, a partire da altezza e colore.
Due privati, due progetti dalle ricadute profondamente diverse
Non solo, si tratta di due privati sì, ma profondamente differenti: la Fiorentina, squadra piccola ma con un glorioso passato, prossima al traguardo dei 100 anni, da sempre culla di grandi talenti e capace di solcare i palcoscenici internazionali, è guidata da Rocco Commisso, imprenditore dinamico, il quale, da zero, ha costruito un colosso economico negli States e ha dimostrato di saper creare ex novo un centro sportivo all’avanguardia per la realtà italiana, generando posti di lavoro e crescita.
Chiunque visiti “Viola Park” ha la riprova di una volontà precisa di conciliare le forme innovative e dinamiche, funzionali alle nuove esigenze, con il contesto naturale, integrandosi con il tanto decantato paesaggio, recuperando anche gli immobili di inconfondibile sapore toscano preesistenti.
In entrambi i casi non si possono tacere le ricadute potenziali. Le infinite traversie del Franchi rischiano di ripercuotersi sulla squadra, come sembra confermare l’andamento negativo della prima parte di stagione, ma anche sul tessuto urbano intorno, accelerando ancor di più lo svuotamento del quartiere del Campo di Marte, ruotante intorno allo stadio, che negli anni ’30 – il razionalismo seppe tenere insieme forma e funzione – fu cardine e motore di una grande progettazione urbana. Giova ricordare, inoltre, che tutti gli impianti della zona non siano in condizioni ottimali. Lo stadio del rugby, Padovani (3), è “vittima” di un corposo intervento, lo stadio di atletica è un “eterno incompiuto” in quanto da sempre poco frequentato e, quindi, poco redditizio a fronte dei costi di manutenzione (nel tempo, sono iniziate a comparire delle attività all’interno, che possono contribuire al buon andamento).
Il “cubo nero”, introdotto in piena area Unesco con parametri estetici del tutto alieni alle geometrie, agli equilibri, alle simmetrie dell’arte fiorentina, è la punta di lancia di un modello economico della città senza i cittadini, cioè di una città duty free, dalla quale vengono espulsi i cittadini per essere sostituiti da un’utenza mobile armata di trolley ma che non esercita e non richiede diritti sul territorio.
Tirando le somme, il progetto che avrebbe garantito la tanto decantata rigenerazione è stato frenato e alterato, il progetto che altera lo skyline fiorentino ha avuto un iter privo di contraccolpi.
Gli enti terzi si riducono a meri certificatori
Non può sfuggire, in tutto questo, che la Soprintendenza sia, in ultima analisi, un organo che dà una sanzione di legittimità tecnico-burocratica a scelte dettate da grandi interessi economici oramai debordanti rispetto all’interesse del popolo minuto. Una Soprintendenza forte con i deboli e debole con i forti, al pari del Comune. Rigidissima quando si tratta di interessi privati che sfuggono alle logiche dietro le operazioni stile cubo. In effetti, se gli enti adottano questo atteggiamento, che spazio c’è per l’interesse dei cittadini? Concetto vago, sì, ma facilmente riconducibile a servizi pubblici, casa accessibile o, meglio, disponibilità di alloggi pubblici.
Ma la Giunta Funaro è in evidente difficoltà
Tuttavia, questo marcio sta emergendo ed è merito anche dell’emersione di una vera, pugnace, trasversale opposizione che ha mandato in archivio l’oppo-finzione dei tristi decenni precedenti. Funaro è bersagliata da più parti e rischia di andare in tilt, il suo primo anno ha messo in mostra gravi lacune, difetti comunicativi, assenze prolungate. I risultati del PD, salvato solo dall’effetto-Giani, a Firenze ne sono una conferma. È presto per assistere a rovinose cadute. Dopo un primo anno che ha messo a nudo le palesi difficoltà, il secondo anno sarà decisivo per porre le basi di qualcos’altro: pressing asfissiante, ma anche allargamento e dialogo con la città.
1 – https://www.aduc.it/articolo/coso+nero+firenze+banalita+male_39703.php
2 – https://lafirenzechevorrei.it/artemio-frankenstein-rotto-rapporto-fiduciario-con-la-citta/
3 – https://lafirenzechevorrei.it/franchi-firenze-democratica-attacca/
Lorenzo Somigli, giornalista, collaboratore Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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