
(AGENPARL) – Wed 22 October 2025 **COMUNICATO STAMPA**
**TASSO DI OCCUPAZIONE AL SUD, UN’EMERGENZA EUROPEA. APPELLO AGLI EUROPARLAMENTARI**
***Il presidente di Federcepicostruzioni Antonio Lombardi: «Non basta il PNRR, occorrono strategie dedicate e specifiche per le aree europee più disagiate».***
**Roma/Salerno 22 ottobre 2025** – – Il Sud Italia è tra le aree con il tasso di occupazione più basso dell’Unione Europea. Campania e Calabria fanalini di coda insieme a regioni di Grecia, Bulgaria e Turchia.
Il divario occupazionale che separa il Mezzogiorno d’Italia dal resto del Paese assume i contorni di una vera e propria **emergenza europea**. Secondo l’elaborazione dell’**Ufficio Studi Federcepicostruzioni** su dati **Eurostat**, **Campania** e **Calabria** figurano **tra le regioni con il tasso di occupazione più basso dell’intera Unione Europea**, con valori rispettivamente pari al **49,4%**e**48,5%**, inferiori di oltre **25 punti percentuali** rispetto alla media europea del **75,8%**.
Mentre regioni come **Trentino-Alto Adige** (78,4%), **Toscana** (76,1%) ed **Emilia-Romagna (75,6%)** si posizionano ben oltre la media europea, la **Campania** e la **Calabria** mostrano tassi di occupazione inferiori perfino a quelli di alcune regioni della **Grecia** (come l’Epiro, **50,2%**) e della **Bulgaria nord-occidentale** (50,8%). Solo alcune aree rurali della **Turchia orientale** (**Anatolia Sud-Orientale** e **Sud-Est Anatolia, **46,7%), non appartenenti all’UE ma comprese nei rilievi Eurostat, registrano valori inferiori al 48%.
**Campania** e **Calabria** si collocano quindi tra le **aree più svantaggiate d’Europa** accanto ad altre regioni che in ogni caso registrano tasso di occupazione meno emergenziali: Grecia Centrale (**Tessaglia**, 64,6%), **Macedonia Occidentale** (64,8%), Regioni rurali della **Bulgaria settentrionale** e della **Francia settentrionale **(Guyana, 51,1% e Guadalupe, 61%), della **Spagna (Andalusia**, 64,1% ed**Extrema Dura**, 65,4%).
Si tratta, sottolinea Eurostat, di territori accomunati da **bassa densità industriale, scarsi investimenti infrastrutturali e alti tassi di disoccupazione giovanile e femminile**.
«*I dati confermano quanto denunciamo da tempo* – afferma **Antonio Lombardi**, presidente nazionale di **Federcepicostruzioni** –: *il Mezzogiorno non è soltanto fanalino di coda del Paese, ma si colloca stabilmente tra le aree più deboli dell’intero continente. È un problema strutturale che non riguarda solo il Sud, ma la competitività dell’Italia e dell’Europa nel suo insieme*».
«*Serve un piano straordinario per il Mezzogiorno* – prosegue Lombardi – *che metta finalmente al centro le infrastrutture materiali e digitali, la rigenerazione urbana e la valorizzazione del capitale umano. Non bastano bonus o incentivi isolati, come purtroppo rischia fortemente di rivelarsi poco efficace il PNRR: servono visione, continuità e un impegno concreto dello Stato e dell’Unione Europea*».
**Federcepicostruzioni** ribadisce l’urgenza di un **coordinamento operativo nazionale** per la realizzazione delle opere strategiche e per l’utilizzo efficiente delle risorse, a partire dal **PNRR** e dei fondi di coesione, che troppo spesso restano bloccati nella fase progettuale. Un coordinamento che coinvolga anche i parlamentari europei eletti nelle circoscrizioni meridionali, affinché tali gravi problematiche vengano adeguatamente rappresentate in sede Europea.
«*Ogni euro speso in infrastrutture nel Sud* – conclude Lombardi – *si traduce in crescita, occupazione e fiducia, con un grosso impatto su tutto il vasto indotto delle costruzioni. Non possiamo più accettare che, nel cuore dell’Europa, milioni di cittadini vivano ancora in condizioni di svantaggio permanente*».
L’Ufficio Stampa
Remo Ferrara
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