
(AGENPARL) – Tue 21 October 2025 Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
COMUNICATO STAMPA
Castelli: “Lo spopolamento delle aree interne si può contrastare anche nel perdurante
inverno demografico”
“La crisi demografica si manifesta, incessante, anche negli ultimi dati Istat sul calo della
natalità: nei primi sette mesi del 2025 siamo a -6,3% rispetto allo stesso periodo del
2024. Dopo anni di indifferenza, e addirittura di malcelata soddisfazione ideologica, di
fronte ai dati sulla denatalità, la questione è diventata prioritaria nell’agenda del Governo
Meloni. Un corollario non irrilevante riguarda lo spopolamento di alcune aree del Paese”
commenta Guido Castelli, commissario straordinario per la Ricostruzione e la Riparazione
del Centro Italia post sisma 2016-2017.
“Se la crisi demografica può e deve essere affrontata come una grande emergenza
nazionale di lungo respiro – continua Castelli – c’è una riflessione specifica da fare sullo
spopolamento di alcune zone della nostra penisola, come quelle dove ci stiamo
adoperando per la ricostruzione post-terremoto. In questo caso le politiche di sostegno e
di “riparazione”, di natura sociale – il mantenimento dei servizi essenziali alla persona:
dalla scuola alla salute – e di natura economica – per mantenere attività economiche,
occupazione, e produzione di reddito – possono produrre effetti sul medio periodo. Non
dobbiamo abbandonare le aree interne del Paese, anche perché spesso dal presidio
umano dei territori montani e collinari, dipende la salvaguardia di quelli litoranei e di
valle, per le fragilità idrogeologiche che contraddistinguono l’Italia”.
“Le analisi predittive del Cresme con orizzonte 2033 – aggiunge Castelli – ci dicono che la
perdita di popolazione nelle aree colpite dal sisma, dove alla crisi demografica si è
aggiunta la distruzione materiale di case e imprese, si è fermata, e addirittura mostra
un’inversione di tendenza, laddove si sono concentrati gli investimenti più rilevanti per la
ricostruzione, soprattutto dove le risorse della ricostruzione materiale si accompagnano a
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Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
investimenti per le attività sociali, economiche e infrastrutturali”. Insomma, la
popolazione va dove si può vivere meglio. “Se si estende l’orizzonte temporale al 2043, i
segnali di contenimento del declino demografico diventano ancora più evidenti –
continua il Commissario – e si tratta di dati in sintonia con quelli dell’ultimo Rapporto
Uncem, sulla montagna italiana, dove si registra un incremento della popolazione
residente in tutte le aree montane alpine e in quelle dell’Appennino centrosettentrionale. C’è un modello Appennino centrale che nella ricostruzione post-sisma si
propone come strategia efficace di contrasto allo spopolamento delle aree interne, e nel
lungo periodo, come fattore lenitivo del perdurante inverno demografico”.
L’Ufficio Stampa
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