
In occasione della celebrazione del trentennale dell’Ente Bilaterale Nazionale per l’Artigianato (EBNA), presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, è stata presentata la seconda edizione del Bilancio Sociale della Bilateralità Artigiana, realizzata con il contributo scientifico della Fondazione Giacomo Brodolini.
Con oltre 197.000 prestazioni erogate per un valore di 176 milioni di euro, EBNA conferma il ruolo centrale della bilateralità artigiana come infrastruttura nazionale capace di sostenere imprese e lavoratori, promuovere coesione sociale e innovazione, e valorizzare il lavoro artigiano in tutto il Paese.
L’Agenparl ha intervistato Angelo Emilio Colombini, Vicepresidente dell’Ente Bilaterale Nazionale per l’Artigianato (EBNA).
«L’esperienza di EBNA, all’interno del meccanismo nazionale e territoriale, sia a sud che a nord, permetterà sempre di più – come sta già consentendo oggi – di conciliare una serie di prestazioni con i lavoratori e le imprese. Dall’altro lato, vi è la possibilità, anche a livello nazionale, di riconoscere sempre più, nei momenti di crisi, l’integrazione al reddito.
Questo significa essere attenti ai bisogni di entrambe le parti, datori di lavoro e lavoratori, e porre attenzione anche al tema del territorio, poiché le piccole e medie imprese – così come le nostre 250.000 imprese e i nostri milioni di lavoratori – sono inserite nelle filiere produttive, il che comporta un’integrazione con le grandi e medie realtà produttive.
Per il futuro, è fondamentale difendere questa esperienza, rafforzarla sempre di più, aumentare la nostra presenza nei territori, ampliare le prestazioni e potenziare i servizi offerti. È, inoltre, essenziale mantenere un dialogo costante con la politica e il governo, affinché valorizzino questa esperienza, che non deve essere utilizzata in modo ideologico, ma rappresenta una realtà produttiva concreta, capace di rispondere a un bisogno oggettivo che, ad oggi, lo Stato non è ancora in grado di soddisfare.»