
In occasione della celebrazione del trentennale dell’Ente Bilaterale Nazionale per l’Artigianato (EBNA), presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, è stata presentata la seconda edizione del Bilancio Sociale della Bilateralità Artigiana, realizzata con il contributo scientifico della Fondazione Giacomo Brodolini.
Con oltre 197.000 prestazioni erogate per un valore di 176 milioni di euro, EBNA conferma il ruolo centrale della bilateralità artigiana come infrastruttura nazionale capace di sostenere imprese e lavoratori, promuovere coesione sociale e innovazione, e valorizzare il lavoro artigiano in tutto il Paese.
L’Agenparl ha intervistato Vera Buonomo, Segretaria Confederale UIL.
«La bilateralità nasce dalla contrattazione e rappresenta un modello molto strutturato, che mette insieme organizzazioni dei datori di lavoro, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali. Già di per sé, quindi, è una struttura e un modello che non richiede il coinvolgimento di soggetti istituzionali esterni, poiché la contrattazione è di competenza esclusiva delle organizzazioni sindacali e delle controparti.
L’unica possibilità di interazione riguarda il sostegno rispetto agli strumenti di detassazione o ad altre caratteristiche tipiche della contrattazione della bilateralità.
La UIL è un’organizzazione sindacale. Nel corso del tempo, abbiamo scelto di modificare la nostra organizzazione, e la nostra denominazione è oggi “il sindacato delle persone”. Prima di ogni altra cosa, un sindacato che si rispetti deve occuparsi del benessere dei lavoratori e delle lavoratrici, concentrandosi soprattutto sulla qualità della vita delle persone che rappresenta e, più in generale, sulle collettività e sulle comunità.
La UIL si impegna da sempre in questo, occupandosi dei temi tipici del sindacato e non di altro, senza la necessità di strumentalizzare o andare oltre. Si tratta, quindi, di questioni legate al salario, al benessere nei luoghi di lavoro, alla salute e alla sicurezza, nonché a tutte quelle politiche che supportano la contrattazione e sostengono la vita dei lavoratori e delle lavoratrici.»