
La diplomazia italiana piange la scomparsa dell’Ambasciatore Rinaldo Petrignani, spentosi a Roma il 14 ottobre 2025. Figura di spicco e di eccezionale longevità nel panorama internazionale, l’Ambasciatore Petrignani è ricordato soprattutto per aver ricoperto l’incarico di Ambasciatore d’Italia a Washington per un decennio cruciale, dal 1981 al 1991. Le esequie si sono svolte venerdì 17 ottobre alle ore 15:00, a Roma presso la Chiesa di Santa Chiara in Piazza dei Giuochi Delfici.
Il suo record di longevità alla guida della missione diplomatica nella capitale statunitense è testimonianza di una carriera dedicata al servizio del Paese. Durante il suo mandato a Washington, Petrignani ha gestito momenti di alta tensione internazionale, tra cui la delicata Crisi di Sigonella (1985), e ha saputo tessere una fitta rete di relazioni, organizzando ben tredici visite ufficiali di Presidenti del Consiglio e due di Presidenti della Repubblica.
Nato a Roma, dove risiedeva, l’Ambasciatore Petrignani si laureò in giurisprudenza nel 1948, intraprendendo la carriera diplomatica il 1º dicembre 1949. Il suo percorso professionale lo vide ricoprire ruoli di prestigio sin dagli esordi, servendo presso il Consiglio delle Nazioni Unite per la Libia e come Rappresentante permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra (1976-1978). Fu inoltre Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio e Capo di Gabinetto del Ministro degli Esteri Mariano Rumor.
Dopo aver lasciato la carriera diplomatica, Rinaldo Petrignani ha continuato a onorare il suo Paese ricoprendo incarichi di rilievo nel settore privato. Dal 2002 al 2014 è stato Presidente della Boeing Italia (già Vicepresidente della Boeing Company) e ha collaborato con numerose altre aziende e istituti internazionali, come Alenia North America, Montedison e l’Institute for the Study of Diplomacy.
Intellettuale e attento osservatore della scena internazionale, l’Ambasciatore Petrignani è stato anche un prolifico autore e saggista. Tra le sue opere più importanti si ricordano Neutralità e alleanza. Storia della politica estera italiana dopo il 1870 (1988), America in diretta (1996), L’Era americana, da Franklin Delano Roosevelt a George W. Bush (2001) e I secoli e gli uomini che fecero l’Impero (2012). Ha contribuito regolarmente con analisi e articoli su testate e riviste come «Panorama» e «Affari Esteri».
Il Cicerone del Foro Romano e l’ospitalità Oltreoceano
Con la scomparsa di Rinaldo Petrignani, l’Italia perde uno dei suoi più autorevoli e capaci rappresentanti nel mondo, un uomo che ha saputo guidare con fermezza e saggezza le relazioni transatlantiche in un periodo storico di grandi cambiamenti. La sua eredità di integrità, professionalità e dedizione al servizio pubblico rimarrà un faro per le future generazioni di diplomatici.
Il cordoglio per la sua scomparsa è profondo. L’Agenparl si stringe con affetto alla moglie Anna e ai figli Paolo e Teresa, ricordando l’Ambasciatore non solo come un pilastro della diplomazia, ma anche a titolo personale, come mio testimone di nozze. Anche la Rappresentanza Permanente d’Italia alla NATO si unisce al lutto, ricordando il suo ruolo di Vice Segretario Generale della NATO dal 1978 al 1981.Oltre al suo encomiabile percorso professionale, l’Ambasciatore Petrignani è ricordato per una profonda umanità e un’acuta intelligenza, specialmente nel suo legame con la storia.
Indimenticabili rimangono le passeggiate avvenute al Foro Romano, dove, come un illustre Cicerone, condivideva i suoi ricordi di adolescente con la madre e illustrava con maestria la storia delle varie zone archeologiche al sottoscritto. Non si possono dimenticare le passeggiate serali durante le sue brevi visite romane e le colazioni nella villa di Via Appia Antica, sede dell’Agenparl.
Un ricordo speciale è legato anche alla generosa ospitalità negli Stati Uniti: la visita a Washington in compagnia di Petrignani e di sua moglie Anna e l’esperienza a New York con la figlia Teresa.