
(AGENPARL) – Fri 26 September 2025 MIGRANTI, SANT’EGIDIO: FIRMATO UN ACCORDO PER
NUOVI INGRESSI DI PROFUGHI CON I CORRIDOI
UMANITARI
Impagliazzo (Sant’Egidio): “Esiste una via
diversa, all’insegna dell’integrazione, per
sottrarre persone e famiglie dal traffico di
essere umani”
Questa mattina, al Viminale, è stato firmato un
nuovo accordo tra Stato italiano (ministeri
dell’Interno e degli Esteri), Comunità di
Sant’Egidio, Fcei e Tavola Valdese per
l’ingresso di mille profughi aventi diritto alla
protezione umanitaria. Si tratta di persone e
famiglie vulnerabili, provenienti da diversi paesi
a rischio per le guerre in corso e la violenza
diffusa e attualmente rifugiati in Libano.
Il protocollo d’intesa prevede l’arrivo dei
profughi, in diversi contingenti, nell’arco di
tre anni, al massimo, dal primo ingresso. I
rifugiati, che in questo modo vengono sottratti al
grave rischio dei trafficanti di esseri umani,
saranno trasferiti, con un sistema ormai
collaudato, in diverse regioni italiane, dove le
locali comunità, associazioni, parrocchie
accompagneranno l’integrazione con
l’apprendimento della lingua italiana,
l’inserimento dei minori nel circuito scolastico
e l’avviamento al lavoro per gli adulti.
Così il presidente della Comunità di
Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, subito dopo la
firma di questa mattina al Viminale: “E’ un
segnale di speranza e di pace in un momento carico
di gravi tensioni nel mondo e nel Medio Oriente.
Con l’accoglienza e l’integrazione, ormai
collaudata, dei corridoi umanitari possiamo
restituire il futuro a persone e famiglie fuggite
da paesi in guerra, che da mesi, alcune da anni,
attendevano una chiamata dall’Europa. E possiamo
dimostrare che può esistere una via diversa, per
chi chiede di entrare nel nostro continente, che
è quella di ingressi regolari, che fanno bene a
chi viene salvato come anche a chi accoglie”.
Complessivamente, i corridoi umanitari (portati
avanti da Sant’Egidio insieme a diverse realtà
associative) hanno permesso l’arrivo in
sicurezza in Europa di oltre 8.500 rifugiati. Il
progetto, interamente autofinanziato, è