
Sarajevo – Dopo le dimissioni di Radovan Višković e la nomina del nuovo Primo Ministro della Republika Srpska, Savo Minić, il governo della RS si trova in una situazione di isolamento diplomatico. La questione principale è la legittimità del nuovo esecutivo, poiché la RS non aveva un presidente al momento della nomina del primo ministro designato.
La Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina sta ancora valutando il documento relativo alla nomina, mentre la cooperazione tra il governo Minić e i partner internazionali resta sospesa. La maggior parte delle ambasciate e delle organizzazioni internazionali ha dichiarato di non poter rilasciare commenti ufficiali fino alla decisione della Corte costituzionale, mentre alcune attendono l’elezione del nuovo presidente della RS, prevista per il 23 novembre, dopo la fine del mandato di Milorad Dodik a seguito di una condanna definitiva.
L’ambasciata britannica è stata chiara: l’attuale governo non è legale. “La Republika Serba di Bosnia ed Erzegovina attualmente non ha un presidente. Non ne aveva uno quando è stato nominato il nuovo candidato a Primo Ministro. La Costituzione della RS prevede una procedura chiara per la nomina, ma non abbiamo riscontrato prove che sia stata seguita”, si legge nella risposta ufficiale. Il Regno Unito ha aggiunto di seguire con attenzione il procedimento presso la Corte costituzionale e di rispettare pienamente l’ordine costituzionale e le istituzioni statali.
A causa di questa incertezza, numerosi progetti internazionali e di alcune agenzie ONU con il governo della RS sono attualmente in stallo, mentre le missioni straniere continuano a lavorare solo con i dipendenti ministeriali, evitando la cooperazione diretta con i ministri.
Il governo Minić, però, sostiene di non notare cambiamenti nelle relazioni. “Abbiamo una comunicazione normale con tutti i partner precedenti. Nessuno ha avanzato l’idea di porre fine alla cooperazione. Stiamo lavorando al progetto IPA III di cooperazione transfrontaliera, collegato all’UE”, ha dichiarato Denis Šulić, ministro del governo RS.
L’analista politica Tanja Topić osserva che nella RS convivono due realtà: una propagandistica, che parla di stabilità, e una reale, caratterizzata da isolamento politico, miseria culturale e violazioni dello stato di diritto. Secondo Topić, i funzionari stranieri si tengono lontani dal nuovo primo ministro e dalla leadership RS a causa delle continue violazioni costituzionali e dell’arroganza dei vertici locali.