
La Krajina è sotto assedio da parte dei cosiddetti “magnati del carbone”. Secondo quanto riportato da Vijesti.ba, un’azienda di Posušje da anni estrae illegalmente carbone, trasformando Kamengrad e sei villaggi circostanti in un paesaggio che ricorda una landa desolata.
Gli abitanti denunciano conseguenze devastanti: ambiente distrutto, salute a rischio e strade danneggiate dal traffico incessante di camion carichi di carbone. Nel frattempo, le autorità locali di Sanski Most e Bihać – accusano i cittadini – continuano a chiudere un occhio.
L’avvocato Dušan Tomić, noto per il suo impegno contro le ingiustizie, ha lanciato l’allarme:
“I camion pesanti trasportano l’oro nero giorno e notte, fino a 20 tonnellate ciascuno, distruggendo strade costruite con i soldi e i sacrifici degli abitanti della Krajina. È la stessa logica criminale che ho visto nel racket di Ugljevik: magnati protetti dal potere politico che arricchiscono pochi e impoveriscono tutti.”
Secondo Tomić, la polizia interviene di rado, perché il proprietario della miniera sarebbe considerato “protetto” e vicino a strutture governative. Intanto, l’odore di carbone si diffonde dalle nuove cave e i corsi d’acqua della zona vengono deviati e contaminati dallo sfruttamento incontrollato.
La popolazione locale vive tra silenzio istituzionale e paura, mentre la natura scompare sotto l’avanzata del carbone illegale.