
(AGENPARL) – Mon 15 September 2025 **Parte la diagnostica negli ambulatori dei medici di famiglia: già quasi
trecento le adesioni**
**Ci si potrà sottoporre ad ecografie, elettrocardiogrammi, infiltrazioni
contro il dolore, emogas ed altri esami**
/Scritto da Walter Fortini, lunedì 15 settembre 2025 alle 16:29/
Duecentosessantanove medici di medicina generale di tutta la Toscana si
sono dichiarati disponibili ad attivare servizi di diagnostica leggera ed
hanno risposto all’avviso pubblicato a giugno dalle Asl. Si tratta del
progetto sperimentale lanciato dalla Regione all’inizio dell’anno con un
doppio obiettivo: offrire maggiori servizi nei territori dove ciascuno vive
ma anche, potenziando l’offerta, contenere le liste di attesa.
Grazie a questo progetto infatti i cittadini potranno sottoporsi ad
un’ecografia al torace e all’addome, al collo e ai tessuti molli, ad un
elettrocardiogramma, esame Holter o ecodoppler, ad una spirometria od ad un
emogas, ma anche ad infiltrazioni contro il dolore oppure a dosaggi di
creatinina e glicemia glicata ed altre prestazioni diagnostiche
direttamente dal medico di famiglia. In modo dunque più veloce e senza
spostarsi troppo lontano da casa.
Ogni medico ha potuto candidarsi in base alla propria disponibilità e
competenza. Sono previsti due livelli di presa in carico possibili, a
seconda della complessità dell’esame, e attività diverse a seconda della
patologia, con cinque percorsi indirizzati alla presa in carico di
disfunzioni respiratorie, malattie cardiovascolari e scompenso cardiaco,
diabete, visite assistite da un’ecografia e medicina del dolore.
Nel dettaglio sono 179 i medici di famiglia che hanno risposto alla
chiamata nei territori dell’Asl Toscana Centro. La loro disponibilità
consentirà di attivare 229 percorsi ambulatoriali sperimentali di primo
livello e 45 di secondo livello.
Nell’Asl Toscana Sud Est sono 64 i medici di medicina generale che si sono
fatti avanti con 51 ambulatori di primo livello e 77 di secondo.
All’avviso dell’Asl Toscana Nord Ovest hanno risposto in ventisei. Gli
ambulatori di primo livello sono trentasette e quelli di secondo dodici.
La fase sperimentale durerà un anno ed è stata finanziata dalla Regione.
Le aziende sanitarie metteranno a disposizione le apparecchiature
necessarie, ma i medici che aderiscono al progetto potranno usare anche le
proprie. I medici di famiglia potranno prendere in carico direttamente il
paziente in entrambi i percorsi oppure erogare le prestazioni di primo
livello e organizzare la presa in carico di secondo attraverso un collega
che aderisce al progetto e che fa parte della stessa aggregazione
funzionale territoriale (in sigla Aft), ovvero quel raggruppamento di
medici che insieme garantiscono nell’ambito di uno specifico territorio la
copertura dell’intera giornata per cinque giorni a settimana. Anche un
medico che non aderisce al progetto potrà inviare i propri assistiti ad un
collega della stessa Aft.
Presidente della Regione ed assessore al diritto alla salute ricordano come
il progetto sia il frutto di un accordo siglato con i sindacati dei medici
di medicina generale e rappresenti un passo concreto per migliorare la
presa in carico degli assistiti, con un ruolo centrale e strategico
affidato alle aggregazioni funzionali territoriali dei medici di medicina
generale nello sviluppo del nuovo modello di assistenza territoriale e ed
attivazione delle case di comunità.