
La Republika Srpska si trova ad affrontare un’imminente crisi finanziaria, con debiti che ammontano a ben 1,9 miliardi di marchi convertibili (KM) e la perdita di significative opportunità di investimento dall’Unione Europea. A lanciare l’allarme è Milan Petrović, membro della presidenza del Partito Democratico Serbo (SDS).
Un cumulo di debiti e cause arbitrali
Petrović ha dettagliato una serie di ingenti debiti e cause arbitrali che gravano sulla Republika Srpska:
- 242 milioni di KM da pagare a Rašid Serdarov.
- 110 milioni di KM persi in un lodo arbitrale a favore di “Viadukt”.
- 372 milioni di KM dovuti alla slovena “Elektrogospodarstvo” dalla miniera e centrale termoelettrica di Ugljevik.
- Un’ulteriore richiesta arbitrale della Slovenia contro RiTE Ugljevik a Washington, del valore di 1,5 miliardi di KM con interessi.
- 204 milioni di KM richiesti dalla croata “Kermas Energiya” per il parco eolico “Trusina”.
- 200 milioni di KM richiesti dalla croata “Elektroprivreda” per investimenti prebellici in RiTE Gacko.
Solo quest’anno, ha aggiunto Petrović, sono stati stanziati 724 milioni di KM per progetti falliti. “Per 724 milioni di KM, avremmo potuto dare a ogni pensionato 2.500 KM, costruire 30 chilometri di autostrada o costruire una scuola e un asilo in ogni comunità locale. Invece di progredire, a causa del clientelismo e della corruzione, la Repubblica Serba è diventata preda di poche famiglie”, ha avvertito Petrović.
Le opportunità perse con il Piano di crescita dell’UE
Petrović ha anche evidenziato le opportunità mancate dalla Republika Srpska di beneficiare del Piano di crescita dell’UE, che includeva importanti progetti di costruzione di autostrade come:
- Foča-Šćepan Polje: valore totale 200 milioni di KM, con fondi UE per 80 milioni di KM.
- Sarajevo-Foča: valore totale 300 milioni di KM, con fondi UE per 120 milioni di KM.
A causa dell’inattività del Consiglio dei ministri della Bosnia-Erzegovina, sono già andati persi 108,5 milioni di euro, e un’analoga cifra andrà persa entro il 30 settembre. Petrović ha concluso affermando che la popolazione merita un governo responsabile che serva il popolo, non gli interessi personali.