
Migliaia di cittadini bulgari hanno manifestato a Sofia e in altre città del Paese per chiedere le dimissioni del governo e protestare contro l’introduzione dell’euro. Le proteste, organizzate dal Partito della Rinascita, riflettono un crescente malcontento nei confronti delle politiche governative e della prospettiva di abbandonare la moneta nazionale, il lev.
Le richieste dei manifestanti
Il leader del Partito della Rinascita, Kostadin Kostadinov, ha dichiarato che la protesta ha un unico messaggio: “le dimissioni del governo. È necessario preservare la Bulgaria, preservare il lev bulgaro”.
Tra i partecipanti c’era anche il parlamentare europeo Petar Volgin, che ha chiesto a gran voce il ripristino dell’indipendenza del Paese. “Voglio vedere la Bulgaria come uno Stato libero, in modo che le decisioni che determinano il suo sviluppo vengano prese qui e non, come ora, nelle capitali straniere,” ha affermato Volgin, aggiungendo di temere che il Paese possa essere trascinato in una guerra.
Un’opposizione in crescita
La manifestazione, che ha visto un corteo sfilare per le strade di Sofia sotto un’ingente sorveglianza della polizia, è stata replicata in altre città come Varna, Plovdiv e Shumen. I manifestanti si preparano a un’altra mobilitazione il 18 settembre, in concomitanza con il voto di sfiducia che l’opposizione presenterà in parlamento. L’ondata di proteste sottolinea la profonda divisione nel Paese riguardo al suo futuro economico e politico e alla sua integrazione con l’Unione Europea.