(AGENPARL) - Roma, 14 Settembre 2025(AGENPARL) – Sun 14 September 2025 Onorevole Marinella Pacifico, già Senatrice della Repubblica, Presidente UIP Italia-Tunisia, Segretario di Schengen, componente commissione Esteri.
Comunicato stampa: “Bullismo scolastico, Pacifico: Valditara esca dall’immobilismo”.
14 settembre 2025
In un momento in cui il dramma del bullismo scolastico continua a mietere vittime innocenti, non posso tacere di fronte all’ipocrisia e all’immobilismo che permeano il nostro sistema educativo. Mentre il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara annuncia con enfasi riforme come il corso di formazione per i commissari degli esami di maturità – una misura che, seppure utile, appare come un lusso superfluo in un contesto di emergenze ben più gravi – ignora deliberatamente il grido di dolore di famiglie, alunni e docenti. Parlo dei suicidi legati al bullismo, delle denunce dei genitori rimaste inascoltate, e della responsabilità condivisa di dirigenti scolastici, uffici territoriali e Ministero, che non intervengono con il sostegno concreto necessario alle famiglie, agli studenti e agli insegnanti.
In provincia di Latina, due tragedie recenti ci impongono una riflessione urgente: il suicidio di Paolo, il quindicenne di Santi Cosma e Damiano trovato senza vita l’11 settembre nella sua cameretta dopo anni di persecuzioni da parte di coetanei – un ragazzo sensibile e studioso, vittima di bullismo per la sua passione per musica e sport – e quello di Alexandra, la diciassettenne che si è lanciata dal quinto piano di casa a Latina pochi giorni prima, dopo essere stata bocciata all’esame di riparazione e aver subito un disagio scolastico profondo. Queste non sono storie isolate, ma il frutto di un sistema che fallisce nel proteggere i più vulnerabili. Il fratello di Paolo ha scritto una lettera accorata al Ministro Valditara e alla Premier Meloni, denunciando l’istigazione al suicidio e l’inerzia delle istituzioni: “Mio fratello si è ucciso per colpa dei bulli che lo perseguitavano”. Eppure, la Procura di Cassino ha aperto un’inchiesta, ma la scuola e gli uffici territoriali tacciono, lasciando le famiglie sole nel loro lutto.
Richiamo con forza la mia dichiarazione precedente sul bullismo, in cui ho sottolineato la necessità inderogabile di rimuovere i dirigenti scolastici che insabbiano i casi segnalati, preferendo il silenzio al confronto con il problema. Come ho ribadito in un’intervista recente, “i dirigenti che insabbiano vanno sostituiti. La legge può funzionare solo se applicata”. La Legge 70/2024, con il numero unico “Emergenza Infanzia 114” e l’app geolocalizzata per segnalazioni immediate, è uno strumento potente contro il bullismo, ma resta carta straccia se i dirigenti ignorano le denunce dei docenti e gli uffici territoriali non sanzionano l’omissione. Il 64% degli episodi avviene a scuola, e il 60% degli studenti ha subito almeno un atto di violenza: non possiamo più permettere che questi “irresponsabili” distruggano vite per quieto vivere.
A ciò si aggiunge lo sfruttamento quotidiano dei docenti, caricati di incombenze continue – dalla gestione del disagio scolastico alla burocrazia asfissiante – ma retribuiti con stipendi da fame, privi persino dell’adeguamento contrattuale per il periodo 2022-2024, ancora aperto e bloccato da mesi di trattative inconcludenti all’ARAN. Parliamo di aumenti irrisori, stimati intorno ai 145-150 euro lordi mensili, che non compensano l’erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione, lasciando gli insegnanti in trincea senza armi adeguate. E mentre il Governo promette risorse una tantum, taglia sul sostegno psicologico e sulla disabilità: la Manovra 2025 prevede solo 10 milioni per il fondo di assistenza studentesca nel 2025, un importo ridicolo rispetto all’emergenza, con tagli all’organico ATA e al personale che slittano ma non spariscono, e un incremento di sole 1.866 cattedre di sostegno che non copre le reali esigenze.
Questa ipocrisia deve finire. Chiedo le dimissioni dei responsabili di questo immobilismo – dirigenti, uffici e vertici ministeriali – per prevenire altri danni irreparabili. Il Governo dei tagli deve rispondere: basta con le riforme cosmetiche, vogliamo protocolli vincolanti per il sostegno psicologico, adeguamenti salariali immediati e una task force nazionale contro il bullismo. Altrimenti, saremo complici di un sistema che tradisce i nostri giovani.
La scuola deve essere rifugio, non prigione. Agiamo ora, per Paolo, per Alexandra, per tutti coloro che soffrono in silenzio. Lo dichiara l’Onorevole Marinella Pacifico, già Senatrice della Repubblica.
Bullismo a scuola, Pacifico: una piaga che non si argina.
