
(AGENPARL) – Thu 11 September 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 11/09/2025, ore 11:42
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Difesa personale 2
**Mozione di JWA Wirth Anderlan. **
(Link video e foto in coda)
È ripresa questa mattina in Consiglio provinciale la discussione della Corsi di autoprotezione e di difesa personale nelle scuole medie e superiori, presentata da Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) al fine di verificare la fattibilità di un progetto che comprenda corsi di autoprotezione e difesa personale da introdurre eventualmente in terza media e in tutte le classi delle scuole superiori della Provincia di Bolzano.
Hannes Rabensteiner (Süd-Tiroler Freiheit) ha ritenuto la mozione interessante per i tempi odierni: essa rispecchia la situazione attuale e fa capire a che punto si è arrivati, testimoniando anche l’impotenza della politica davanti a determinate situazioni. Ci sono bambini che hanno paura di andare alla scuola media per via di gruppi di giovani violenti che sono incontrollati, e ragazzne delle superiori che hanno paura ad andare in bagno da sole. egli stesso ha praticato per anni un’arte marziale e si è occupato di difesa personale e ritiene che sia importante per tutti occuparsene, anche per via dell’autostima e dell’autoaffermazione. Le informazioni su come difendersi dovrebbero far parte della cultura generale, sia per i giovani che per gli anziani. Importante sarebbe sapere come sono strutturati questi corsi, perché insegnare determinate tecniche a un certo tipo di persone è pericoloso, importante è trasmettere anche il coraggio civile.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha chiarito che autdifesa, autoprotezione e coraggio civile sono temi importanti, e lo sanno anche le le scuole, che hanno tutte le possibilità di organizzare questo tipo di corsi, aggiungendo che non comprendeva l’immagine che il proponente cercava di trasmettere, narrando in un certo modo la provincia e peggiorando così la sensazione di sicurezza dei cittadini. bisogna fare il possibile perché le donne e i bambini si sentano al sicuro, non è accettabile che abbiano paura nei luoghi pubblici, pertanto i verdi saranno sempre disponibile a questo scopo, “ma l’immagine che Lei cerca di disegnare della provincia non l’accetto”. Risse nelle scuole e nei cortili c’erano anche 40 anni fa, è sbagliato dire che si è passati dal paradiso al Bronx.
Harald Stauder (SVP) ha condiviso molti punti espressi da Foppa, aggiungendo però che ritiene anche importante rafforzare l’autoprotezione, la difesa personale e saper gestire i casi di violenza: tuttavia, sa che le scuole già stanno facendo tanto in quest’ambito, quindi la mozione non è necessaria. Si intende quindi puntare sull’autonomia delle scuole, senza imporre delle misure. Ha poi respinto l’immagine della provincia presentata ieri da Knoll, invitando a smetterla di parlare male di essa, fomentando paure.
Myriam Atz (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato che nel frattempo ci vuole vigilanza nei cortili, sulle strade per le scuole, negli autobus, anche se qualcuno ne nega la necessità. Negli ultimi 2-3 giorni si sente costantemente che le forze dell’ordine accompagnano i bus scolastici, è un dato di fatto, e la proposta in esame rappresenta una misura di prevenzione; che molti cittadini non si sentano più sicuri è una realtà. La consigliera ha quindi riferito di aver recentemente chiamato la polizia perché c’era una persona che aveva scavalcato il muro della sua proprietá, ma la polizia non era venuta. Quindi è meglio prepararsi e autotutelarsi. non basta una sola lezione a scuola.
Waltraud Deeg (SVP) ha rilevato che si era tutti d’accordo sull’importanza del tema della sicurezza, e che le persone perdono fiducia nelle istituzioni se lo Stato non è più in grado di garantire la sicurezza pubblica. Bisogna quindi fare il possibile, ma vero è che è sbagliato dipingere un’immagine della provincia non corrispondente alla realtá. Ha ricordato che a 18 anni, in passeggiata con la cuginetta, era stata seguita e toccata da un uomo uscito dal buio: e non era uno straniero, ma uno del posto. La denuncia era stata sminuita dal poliziotto che l’aveva raccolta. Lanciare allarmi come fa il proponente va bene per i social, ma non è il modo di gestire il problema.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha dato ragione a Foppa: in passato nelle scuole c’erano queste risse, peró non si usavano le armi, al contrario di oggi, e di solito esse non sono usate dalla popolazione locale. Si è detto a favore della mozione, anche se si tratta di un intervento sui sintomi, non sulle cause. la politica dell’accoglienza dei profughi deve vedere un cambiamento di rotta per evitare ulteriori danni e la diffusione del caos in tutta Europa. Questo devastante sviluppo era evidente da tempo, ma non si è fatto nulla per evitarlo. Bisogna ridurre gli incentivi per l’immigrazione, controllare di più i confini ed espellere i criminali. La coalizione governativa austriaca ha deciso di vietare il velo per bambine fino ai 14 anni, e lo hanno votato anche i Verdi.
Alex Ploner (Team K) ha chiarito che la violenza non ha una razza, un’età, un genere o una cultura specifica, ma è sempre tale a prescindere da chi ne è responsabile. Basti pensare a un figlio che si difende dal padre che lo picchia. la mozione tratta solo la violenza fisica, ma va considerata anche quella verbale, che a volte è peggiore e annientante. In quanto ai corsi di autodifesa, gli esperti raccomandano prudenza, perché ci vuole grande professionalità, ma nelle scuole ci sono già iniziative in questo senso. Bisogna tuttavia stare attenti a non innescare una spirale della violenza. Ricordando di essere nato in Alto Adige 56 anni fa, Ploner ha aggiunto di non voler sentire questa immagine negativa della provincia: certi episodi di violenza esistevano anche tanti anni fa.
Dai banchi dei consiglieri, il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che non è che non si voglia prendere sul serio questa percezione di perdita della sicurezza, ed è vero che in alcuni settori i problemi sono maggiori che in passato, tuttavia questo viene strumentalizzato parlando di una situazione estrema. La Giunta prende sul serio il problema, con una specifica competenza, ma c’è chi sfrutta il tema per fare politica . In un incontro a Silandro era stato segnalato il problema della sicurezza, e allora egli aveva chiesto di riferire dei casi, ma i presenti avevano dovuto ammettere che non era successo nulla. Già si sta facendo tanto, e le scuole agiscono nell’ambito della propria autonomia. Si voterá contro la mozione.
Dai banchi dei consiglieri, l’ass. Ulli Mair ha ringraziato per la discussione: è importante parlare di autodifesa e autoprotezione: in quanto alla seconda, si tratta principalmente di acuire i propri sensi e adottare l’atteggiamento giusto, capire i propri limiti personali e imparare a dire di no. Ha confermato che tante scuole si sono già attivate con tali corsi, in collaborazione con associazioni, al di fuori dell’orario scolastico, e molto è stato fatto. Vero è che ci sono punti problematici dove vanno inviate le forze dell’ordine, e che bisogna aumentare la consapevolezza di agire nel modo giusto quando si è testimoni. Ha annunciato astensione.
Renate Holzeisen (Vita) ha condiviso in gran parte le parole dell’assessora, aggiungendo che dove vive lei, a Gries, almeno una volta a settimana entrano in azione scassinatori: per questo è stato creato un gruppo WA d’informazione reciproca. Furti e scassi sono effettivamente un problema. La violenza ha vari volti, ci vuole una maggiore sensibilizzazione e una riflessione su come preparare la popolazione, eventualmente anche con corsi obbligatori. Anche lei si asterrá.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) è intervenuto per fatto personale, respingendo le accuse di aver voluto dipingere in negativo la provincia e invitato a rispettare gli interlocutori in aula senza coinvolgere i famigliari.Harald Stauder (SVP) ha replicato chiedendo a Knoll di parlare con persone che effettivamente vivono qui.
Secondo Anna Scarafoni (Fratelli d’Italia) la verità sta nel mezzo: non è vero che l’Alto Adige è una zona di guerra, ma nemmeno che si verificano gli stessi fatti di tanti anni fa. Bisogna tenere conto delle zone dove queste situazioni si creano: fino a pochi anni fa, non c’erano bande che correvano in ia Museo con le scimitarre, o gare con auto in corso Libertà, né si sapeva di poliziotti intervenuti in luoghi di rifugio e mandati all’ospedale. Questo non avviene in val Gardena, ma nei centri urbani, perché esistono commistioni di culture che prevedono un certo tipo di comportamento. Ha poi ricordato il rito islamico contro le donne troppo libere messo in atto a capodanno a Milano, dopo essere avvenuto a Berlino e in Olanda: bisogna tenere conto che ci sono culture che permettono determinati atteggiamenti.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha chiarito che la proposta dovrebbe ampliarsi fino a puntare alle cause della violenza, ma ora in aula si è arrivati alle crociate, facendo un gran mix e ragionando in funzione dell’odio reciproco. Ha condiviso quanto detto da Kompatscher, Deeg e Stauder, rispetto a quella di chi, pur essendo in maggioranza, preme sull’acceleratore di odio e violenza: “Leggetevi il vangelo cosa dice, sentite cosa dice il papa, dato che vi ergete come grandi cristiani: il Papa parla di accoglienza, legame di culture”. Chiaro è che va rispettata la legalità, ma bisogna risolvere il problema di educazione, e rendersi conto che la realtá generale non è più quella di 40 anni fa, quando comunque la microciminalitá esisteva. La società deve rispondere a questa evoluzione dei tempi. Si augura chiarezza all’interno della maggioranza.
Dai banchi ei consiglieri, l’ass. Marco Galateo (Fratelli d’italia) ha fatto riferimento al contenuto della mozione dicendosi contrario a una societá dove le persone devono difendersi da sole, perché è lo stato di diritto che deve garantire la sicurezza ai cittadini; tuttavia, ha condiviso l’aspetto di promuovere una cultura della legalità: chi si avvicina a certe discipline deve rispettare regole molto ferme. Dverso sarebbe obbligare a partecipare a uno sport. No si può comunque far finta che decenni di buonismo hanno fatto sì che a Bolzano ci siano culture che si basano sulla sopraffazione e l’uso della forza; il mondo è cambiato ed è oggi che bisogna intervenire, ci sono a Bolzano tanti casi di violenza giovanile riversata verso semplici cittadini, e questi soggetti spesso sono sconosciuti ai servizi sociali. Bisogna promuovere una cultura della legalitá e dell’attenzione sociale.
Thomas Widmann (Für Südtirol mit Widmann) ha ritenuto unica posizione positiva quella dell’ass. Mair; sbagliato è ignorare che sia aumentata la violenza e che essa abbia a che fare con lo spaccio di droga e gli stranieri. Il problema esiste, tante donne la sera non hanno più il coraggio di andare in centro, e il problema va preso sul serio.
L’ass. Philipp Achammer ha annunciato che la mozione sarebbe stata respinta. Tutti i presenti erano contrari a qualsiasi forma di violenza, da perseguire a norma di legge, ma certe affermazioni globali non vanno bene, così come frasi come “a che punto si è arrivati nella nostra provincia”. DIre che ovunque nei cortili ci sono le forze dell’ordine o che ovunque bisogna pubblicare i bambini è falso, “bisogna smetterla di pubblicare notizie solo per avere un click”, Bisogna prendere sul serio tutte le sfaccettature della violenza, compresa quella domestica, e iniziare dalle scuole, insegnando una comunicazione non violenta; ci sono giàá dei progetti, perché le scuole prendono sul serio il problema. Anche la violenza nei social media va combattuta, e bisogna impegnarsi con coraggio civile contro qualsiasi forma di violenza. Hannes Rabensteiner (STF) ha replicato di non aver mai detto che ovunque nei cortili ci vogliono le forze dell’ordine, e contesto anche quanto detto da Kompatscher in merito all’assemblea a Villandro. Brigitte Foppa (Gruppo verde)ha invitato ad accettare anche quello che dicono gli altri senza intervenire sempre per fatto personale. Jürgen Wirth Anderlan (JWA) ha respinto le accuse di strumentalizzare la problematica, e aggiunto che 14.15 insegnanti gli hanno riferito che i citati corsi nelle scuole non ci sono. Si vive in una simulazione di democrazia, dove contano solo il potere e i posti. La mozione è stata bocciata con 7 sì, 24 no e 2 astensioni.
Link foto (Consiglio provinciale di Bolzano/Werth):
Link video (Consiglio provinciale di Bolzano/GNews):
(continua)
**MC**
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