
La compagnia elettrica della Republika Srpska, Elektroprivreda Srpska (ERS), ha suscitato polemiche annunciando una nuova gara d’appalto per servizi pubblicitari del valore di 819.000 KM (marchi convertibili) per il prossimo anno. La decisione è stata fortemente criticata dall’opposizione, che la considera uno spreco di fondi pubblici, soprattutto alla luce del debito accumulato dall’azienda, che ha superato i 170 milioni di KM quest’anno.
Accuse di corruzione e favoritismi
Il deputato Nebojša Vukanović ha accusato apertamente la dirigenza dell’ERS, guidata dal direttore generale Luka Petrović, di voler distribuire i fondi a media vicini al regime. Vukanović ha sostenuto che pratiche simili sono già in atto in altre aziende pubbliche e ha sporto diverse denunce penali, tra cui una relativa al pagamento di milioni di dollari alla società “Explode Media” e alla società “SET”. Quest’ultima, secondo Vukanović, sarebbe legata a Luka Petrović.
Nonostante le denunce, Vukanović si lamenta della lentezza delle indagini da parte di procuratori e polizia, e ritiene che il “crimine” continuerà finché il governo attuale proteggerà Luka Petrović.
Il paradosso di un’azienda monopolistica
Anche Milica Radovanović, presidente del comitato SDS di Trebinje, ha espresso il suo stupore per l’entità della spesa pubblicitaria. Radovanović ha sottolineato che l’ERS è un’azienda monopolistica e, in quanto tale, non ha bisogno di pubblicità. Ha ribadito le sue perplessità e ha rivelato di aver ricevuto una denuncia per diffamazione proprio da Luka Petrović a causa delle sue precedenti critiche su gare d’appalto simili.
La direzione dell’ERS non ha risposto alle domande poste dai media, alimentando ulteriormente i sospetti e le critiche sulla trasparenza delle sue operazioni.