
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha lanciato un duro attacco contro i paesi dell’Unione Europea, accusandoli di aver intrapreso un pericoloso percorso di autodistruzione. Durante una sua dichiarazione alla TASS all’Eastern Economic Forum, Zakharova ha sostenuto che l’élite europea è stata contagiata dal “bacillo della disuguaglianza razziale e del nazismo”, manifestando un atteggiamento di segregazione.
La riscrittura della storia e la “dittatura” liberale
Zakharova ha citato la visione del capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, che ha parlato di un “bel giardino” per un “miliardo d’oro” e una “giungla selvaggia” per gli altri. A suo parere, questo modo di pensare dimostra una chiara forma di segregazione.
La portavoce russa ha inoltre avvertito che la continua “riscrittura della storia” da parte dell’UE è un percorso pericoloso. Ha paragonato questa pratica al rifiuto delle leggi fondamentali della fisica o della chimica, che se ignorate portano a conseguenze tragiche. Ha ricordato che analoghe politiche hanno portato alla catastrofe 85 anni fa e che ripeterle oggi rischia di distruggere l’UE dall’interno.
Zakharova ha sostenuto che l’Occidente sta sistematicamente cancellando tutto ciò che non si conforma alla sua “dittatura liberale”. Ha accusato i paesi occidentali di eliminare le nazioni o i popoli che non si sottomettono alle dottrine ultraliberali, un atteggiamento che ha paragonato al famigerato piano “Ost” di Adolf Hitler, che mirava alla schiavitù o alla distruzione dei popoli slavi.