
Mladen Bosić, una figura di spicco della politica bosniaca, ha lanciato un grave avvertimento, sostenendo che la Bosnia-Erzegovina sta affrontando un periodo “pericoloso e difficile”. In un’intervista a N1, Bosić ha espresso la sua preoccupazione per un’ulteriore escalation della situazione politica, alimentata dall’ingerenza internazionale e da tensioni interne.
La crisi politica e il ruolo di Milorad Dodik
Secondo Bosić, la recente dichiarazione del ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto è un chiaro segnale di un’ulteriore escalation, che probabilmente vedrà il coinvolgimento di altri paesi come Russia e Turchia. Questo, a suo avviso, internazionalizzerà ulteriormente la crisi.
Bosić ha analizzato il comportamento di Milorad Dodik, presidente della Republika Srpska, che si trova in una posizione precaria dopo essere stato rimosso dalla carica a seguito di una condanna. Pur di fatto continuando a esercitare la sua autorità, Dodik sta cercando di aggravare la situazione per mantenere il controllo. Bosić ha citato il rifiuto di Dodik di firmare la nomina del nuovo Primo Ministro designato della Republika Srpska come prova del suo tentativo di restare al potere nonostante la sua posizione illegale.
La gestione del governo e il ruolo della criminalità
Bosić ha criticato anche la gestione del governo della Republika Srpska, sottolineando che l’insediamento di un nuovo gabinetto, guidato da un “padrino di famiglia” senza particolari qualifiche, dimostra la volontà di Dodik di rafforzare la sua lealtà personale a scapito della competenza. A suo parere, questo porta la Republika Srpska verso il caos, dove “gruppi criminali legati al governo hanno preso il controllo di tutti i flussi finanziari”.
Tentacoli in Slovenia e sostegno interno
Bosić ha inoltre commentato gli annunci su possibili sanzioni slovene contro Dodik, rivelando che il leader serbo-bosniaco ha dei “tentacoli” anche in Slovenia, mantenendo legami con membri dell’attuale coalizione di governo. Suggerisce che un’indagine slovena sul presunto denaro di origine sospetta potrebbe portare a un cambiamento radicale.
Infine, Bosić ha criticato il sostegno che Dodik riceve da altri partiti della coalizione a livello bosniaco e persino dalla “Troika”. Ha accusato apertamente l’HDZ e Dragan Čović di sostenere gli sforzi di Dodik e ha espresso il suo disappunto per il comportamento dei leader della Troika, che, pur cercando di prendere le distanze, continuano a partecipare a un gioco politico che, a suo avviso, sta portando la Bosnia-Erzegovina a una situazione catastrofica.