
(AGENPARL) – Fri 05 September 2025 Aspat Basilicata: altro che “vittoria”, la Sanità in Basilicata è
“schiacciata” tra burocrazia e fabbisogni disattesi
L’assessore Latronico, nel tentativo di giustificare il proprio operato,
richiama sentenze che, in realtà, non affrontano il merito della
legittimità dei provvedimenti regionali.
In merito alla sua dichiarazione, che su basilicatanet ha come titolo
“Sanità, legittimi i provvedimenti della Regione”, è necessario precisare
che la sentenza del Consiglio di Stato n. 8474/2024, resa in un contesto di
silenzio-inadempimento, si è limitata a rilevare la tardiva determinazione
del fabbisogno sanitario, avvenuta con le deliberazioni n. 389 e n. 602 del
2024. E’ quanto evidenzia Aspat Basilicata in una nota della Presidente
Antonia Losacco che spiega: La struttura ricorrente ha ritenuto necessaria
un’azione di ottemperanza, conclusasi con la sentenza n.7169/2025 dello
stesso Consiglio di Stato, che ha semplicemente constatato la mancata
tempestività dell’ Amministrazione, senza però entrare nel merito delle
delibere adottate tardivamente, la cui legittimità sarà oggetto di
valutazione nella udienza di merito fissata per ottobre 2025.
La gravità della situazione emerge con chiarezza anche dal Rapporto 2023
della Fondazione GIMBE, che colloca la Basilicata al penultimo posto in
Italia per l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA),
superata perfino da regioni storicamente più fragili come Sicilia e
Calabria.
Si tratta di un risultato allarmante, che riflette anni di scelte politiche
miopi, scarsa programmazione sanitaria e assenza di una strategia
strutturale. È un vero e proprio grido d’allarme, che richiede l’adozione
urgente di un Piano straordinario per garantire ai cittadini il diritto
costituzionale alla salute. A fronte di tali criticità, la risposta della
Regione si riduce ad un richiamo burocratico di sentenze amministrative,
una difesa che non affronta le questioni concrete sollevate dalle strutture
sanitarie private, né le preoccupazioni quotidiane dei cittadini.
In particolare, l’Aspat Basilicata sottolinea come, nonostante gli annunci
di nuovi stanziamenti, ad esempio i 6 milioni di euro destinati a ridurre
le liste d’attesa, i provvedimenti adottati dalla Regione ne annullino gli
effetti sperati, con ricadute negative sui pazienti.
Il nodo centrale rimane l’inosservanza dell’articolo 8-quinquies del D.Lgs.
502/1992, che stabilisce come la programmazione sanitaria e l’assegnazione
delle risorse debbano fondarsi sui reali fabbisogni della popolazione, e
non soltanto sulla spesa storica o peggio ancora, sui Tetti storici delle
strutture. Oggi in Basilicata, la distribuzione delle risorse è ancorata a
logiche superate, solo un misero 6% delle risorse è dedicato alle effettive
esigenze della cittadinanza.
La dgr 473/2025 rappresenta l’esempio lampante di questo approccio errato
che ripartendo i fondi sulla base dei Tetti storici, finisce per aggravare
ulteriormente le liste d’attesa e limitare la libertà di scelta dei
cittadini, generando una vera e propria “migrazione forzata” della domanda
sanitaria. I tetti di spesa sono stati riportati ai livelli del 2014, già
allora fissati senza alcun riferimento ai bisogni effettivi della
popolazione. Si perpetua cosi un errore originario, con il paradosso di
strutture titolari di tetti elevati che non raggiungeranno la produzione
prevista, bloccando risorse vitali per quelle realtà che invece registrano
una forte domanda di salute.
Infine, appare inspiegabile la disomogeneità tra le due Aziende Sanitarie
Locali: l’ASP di Potenza ha subito comunicato alle strutture di non erogare
prestazioni oltre i previsti nuovi budget, mentre l’ASM di Matera,
saggiamente, non ha assunto alcuna posizione. Il quadro che emerge è quello
di una Sanità lucana in fase critica e complessa e le pronunce richiamate
dalla Regione non attestano la legittimità della dgr n. 473 del 5 agosto
2025. I dati disponibili, unitamente alle criticità segnalate dalle
strutture e dalle associazioni della Specialistica ambulatoriale,
confermano l’urgenza di un ripensamento profondo e complessivo. Solo
attraverso una programmazione fondata sulla trasparenza, sull’equità e
sulla centralità del paziente si potrà restituire fiducia al sistema
sanitario regionale e garantire, in Basilicata, il pieno rispetto del
diritto alla salute.