
L’elezione del nuovo governo della Republika Srpska, guidato dal primo ministro Savo Minić, è stata definita dal professore di geopolitica Dragan Kolev una prova che l’entità possiede una “adeguata capacità democratica per resistere” ai problemi politici e agli attacchi esterni. In un’intervista a Srna, Kolev ha criticato l’opposizione, accusandola di agire su istruzioni dall’estero e di non avere la capacità di prendere decisioni autonome.
Il referendum come strumento di autodeterminazione
Kolev ha sottolineato che uno dei compiti principali del nuovo governo sarà quello di preparare i cittadini al prossimo referendum, che si terrà il 25 ottobre. L’obiettivo, secondo il professore, è dimostrare che il popolo è unito dall’idea di preservare la Republika Srpska, nonostante le divisioni politiche interne. Ha definito il referendum come uno dei modi più democratici per esprimere la volontà di un popolo, un principio che l’entità intende mostrare all’Europa.
Kolev ritiene che, dopo il referendum, ne seguirà un altro sull’autodeterminazione e che la Republika Srpska riceverà il sostegno della Russia. Pur non avendo certezze, il professore ha espresso la convinzione che la Russia abbia una posizione di principio nei confronti dei Balcani e del fattore serbo nella regione e che, di conseguenza, fornirà un sostegno esplicito.
La difesa della legalità da parte del primo ministro Minić
Nel frattempo, il neoeletto primo ministro Savo Minić ha risposto con fermezza alle accuse dell’opposizione, che ha definito il nuovo governo incostituzionale. Minić ha dichiarato che il nuovo esecutivo è “legale e questo sarà confermato da tutti e da ogni tribunale”. Ha aggiunto che tutte le azioni intraprese sono nell’interesse della Republika Srpska.
Minić ha anche lanciato una contro-accusa, chiedendo ai giornalisti e all’opposizione perché non abbiano mai messo in discussione la legalità di Kristijan Šmit, l’Alto Rappresentante per la Bosnia-Erzegovina. “È legale per lui modificare il Codice penale sul sito web, è legale e legale per lui sospendere la Costituzione della Federazione di Bosnia ed Erzegovina per un giorno, è legale per lui modificare il Codice penale senza l’Assemblea parlamentare della BiH, è legale, vi chiedo?”, ha chiesto Minić. Il primo ministro ha concluso con una rassicurazione: “Tutto questo è legale”, sottolineando di essere un avvocato e di sapere come andranno le cose in tribunale.