
Un possibile intervento della NATO in caso di conflitto in Bosnia-Erzegovina dipenderebbe da una decisione unanime di tutti i 32 alleati. È quanto ha dichiarato l’ambasciatore statunitense presso la NATO, Matthew G. Whitaker, al Forum strategico di Bled. “Credo che siamo ben lontani da qualcosa del genere”, ha aggiunto Whitaker, sottolineando che al momento non ci sono indicazioni che una situazione del genere si verificherà.
L’ambasciatore ha ribadito l’importanza degli Accordi di pace di Dayton come quadro per la risoluzione dei disaccordi e la promozione della pace. “Esiste un quadro chiaro per risolvere i disaccordi e promuovere la pace. È su questo che dobbiamo sempre lavorare”, ha affermato Whitaker, ricordando di aver partecipato quest’anno alle celebrazioni per il 30° anniversario dell’accordo.
Interrogato sul ruolo specifico della NATO, Whitaker ha osservato che la missione EUFOR dispone già di forze militari nel Paese. Ha inoltre sottolineato che la NATO è “più forte e concentrata che mai”, una condizione positiva per la sicurezza dell’Europa e del Nord Atlantico.
