
(AGENPARL) – Tue 02 September 2025 Riabilitazione: ASPAT Basilicata, nel distretto del Vulture Alto Bradano,
alcune strutture di riabilitazione (FKT) hanno esaurito il nuovo budget
assegnato e sono costrette a sospendere le prestazioni a carico del SSR
Nel distretto del Vulture Alto Bradano, alcune strutture di riabilitazione
(FKT) hanno esaurito il nuovo budget assegnato, quasi a fine anno, e sono
costrette a sospendere le prestazioni a carico del SSR. È il caso di
Euromedical di Venosa, a breve seguirà lo stesso destino Fisioelle srl di
Lavello e a seguire le altre strutture, con l’interruzione completa dei
servizi già entro la metà di settembre. Lo rende noto ASPAT Basilicata, in
una nota a firma della presidente Antonia Losacco che aggiunge: “ciò
significa meno possibilità di cura per i cittadini e una continuità
assistenziale compromessa”.
Per ASPAT “in linea teorica, la programmazione sanitaria dovrebbe basarsi
sui reali fabbisogni della popolazione, superando l’ormai vecchio approccio
storico per garantire efficienza, equità e risposte adeguate ai bisogni di
salute dei cittadini. L’Aspat B. ha più volte richiamato Regione e
politica a questo principio, ma tali richiami non hanno trovato adeguato
ascolto. Ancora più sorprendente appare il mutamento di indirizzo di alcuni
politici rispetto a posizioni riconosciute solo pochi anni fa, pur in
assenza di sostanziali cambiamenti se non nel ruolo dell’Assessorato.
A livello nazionale si annuncia un incremento delle risorse destinate alla
sanità, in Basilicata, tuttavia, tali risorse non si traducono in un
effettivo rafforzamento del sistema. La recente DGR 473/2025 non ha
corretto le criticità esistenti, ma ha introdotto ulteriori elementi di
squilibrio, producendo effetti opposti a quelli dichiarati.
Il sistema regionale è già reso fragile dai vincoli del cosiddetto Decreto
Balduzzi. In questo contesto, le strutture accreditate hanno svolto un
ruolo essenziale, coprendo oltre il 30% delle prestazioni in extra-budget,
un impegno che ha consentito di ridurre le liste d’attesa e garantire
l’accesso alle cure senza gravare ulteriormente sulle casse pubbliche.
Con il nuovo provvedimento, ad essere particolarmente penalizzata – è
scritto nella nota – è la branca della Medicina Fisica e Riabilitazione
(FKT) cui sono stati sottratti circa 2 milioni di euro, riallocati per
l’80% ai laboratori di analisi, giustificando l’operazione con un “Fattore
di Finalità” mai chiarito in modo trasparente. Si genera così un messaggio
fuorviante e pericoloso: si considera imprescindibile un prelievo
diagnostico, mentre un percorso riabilitativo post-trauma appare
sacrificabile.
In questo modo, la fisioterapia – evidenzia Losacco – viene trattata come
un servizio “minore” rispetto ad altre branche della specialistica
ambulatoriale, alimentando una competizione artificiosa e profondamente
ingiusta tra settori diversi della sanità. Questa logica rischia di
trasformare la programmazione sanitaria in una vera e propria “guerra dei
poveri”, non una equa distribuzione delle risorse in base ai bisogni di
salute, ma una sottrazione dall’uno per sostenere l’altro, come se le
necessità di un paziente fossero negoziabili e gerarchizzabili in base a
meri equilibri contabili. Si dimentica così che ogni prestazione sanitaria,
dalla diagnostica alle cure fisioterapiche, risponde a un bisogno
essenziale e complementare, e che penalizzare un ambito significa
inevitabilmente colpire i cittadini che a quel servizio fanno affidamento.
La Medicina fisica e riabilitazione (FKT) è parte integrante dei Livelli
Essenziali di Assistenza e non può essere relegata a servizio secondario.
Le conseguenze sono già visibili”.
“Preoccupa inoltre che la programmazione si affidi sempre più a pronunce
giudiziarie per definire i tetti di spesa, invece che a criteri
epidemiologici e ai fabbisogni reali del territorio. L’Aspat Basilicata già
dal 2015, per contribuire al contenimento della spesa, aveva proposto un
modello di riqualificazione del sistema erogativo, capace di generare
appropriatezza, sostenibilità e controllo delle cure a domicilio, ma tale
proposta non è mai stata seriamente considerata.
Alla luce di ciò, la richiesta è chiara: occorre una riallocazione delle
risorse sottratte alla fisioterapia, per restituire equilibrio e coerenza
al sistema. È necessario ricordare che il servizio pubblico, pur prezioso,
oggi non dispone per la Medicina fisica e riabilitativa FKT, né di
strutture e né del personale sufficienti per soddisfare la domanda di tali
prestazioni sul territorio. I centri accreditati hanno dimostrato nel
tempo Qualità, Professionalità e capacità di risposta, penalizzarle
significa ignorare la libera scelta degli utenti e ridurre l’accessibilità
alle cure.
La DGR 473/2025 rappresenta un passo indietro nella programmazione
sanitaria regionale. È urgente rivedere le decisioni assunte, orientando le
politiche a dati oggettivi, criteri di equità e trasparenza, e soprattutto
– conclude Losacco – procedere all’ascolto di chi, ogni giorno, opera sul
territorio per la salute pubblica, prevedendo Tetti aggiuntivi che possano
garantire continuità e giustizia assistenziale”.