
Il giudice della Corte suprema della Republika Srpska, Obren Bužanin, assumerà domani il suo incarico come nuovo membro dell’Alto Consiglio giudiziario e della Procura (HJPC) della Bosnia-Erzegovina. La nomina, avvenuta a giugno da parte dei giudici della Corte suprema della RS, rappresenta un’apparente sfida alle direttive del presidente Milorad Dodik, che in passato aveva spinto per il ritiro dei serbi dalle istituzioni giudiziarie bosniache.
La decisione di Bužanin di entrare a far parte dell’HJPC arriva nonostante le pressioni di Dodik, che aveva precedentemente dichiarato l’ente incostituzionale. Nel marzo scorso, Dodik aveva indotto le dimissioni di Ljiljana Bošnjak-Glizijan, l’ex rappresentante serba all’HJPC, dopo aver lanciato un’offensiva contro le istituzioni giudiziarie della Bosnia-Erzegovina. Dodik era infuriato per la sua condanna di primo grado da parte del Tribunale della Bosnia-Erzegovina e per l’avvio di un’indagine a suo carico per attentato all’ordine costituzionale, che aveva portato all’emissione di un mandato di arresto.
In risposta, Dodik aveva spinto l’Assemblea nazionale della RS ad approvare leggi che dichiaravano incostituzionali l’HJPC, il Tribunale e la Procura della Bosnia-Erzegovina, con l’intenzione di istituire un HJPC della RS. Tuttavia, la Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina ha annullato tutte queste leggi, anche se Dodik non riconosce la sua autorità.
Il gesto di Bužanin, che ha completato la verifica della proprietà prima della conferma del mandato, sembra ignorare gli ordini di Dodik, il quale aveva anche minacciato di confiscare i beni dei serbi che lavorano nelle istituzioni giudiziarie bosniache. La sua decisione di assumere l’incarico rafforza la legittimità e l’indipendenza delle istituzioni giudiziarie centrali della Bosnia-Erzegovina, a dispetto delle pressioni politiche.